2010


Friuli Venezia Giulia – principali vitigni – aggiornamento ISTAT 2010

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Il Friuli Venezia Giulia è una delle regioni dove i vitigni internazionali sono più diffusi, e lo sono nell’ambito di una regione fortemente orientata alla produzione DOC. Questa è chiaramente una particolarità, dato che come abbiamo spesso visto per altre regioni, i vitigni internazionali sono di solito associati ai vini IGT o ai vini comuni. Dei 19000 ettari vitati censiti da ISTAT per il 2010, il 40% circa è fatto dai vari Merlot, Cabernet e Chardonnay. Non mancano naturalmente le varietà autoctone, dove la fa da padrone il Pinot Grigio, insieme al Tocai, al Pinot Bianco e al Verduzzo nei bianchi, mentre tra i vini rossi il primo vitigno autoctono è il Refosco dal Peduncolo Rosso. Ecco, la seconda caratteristica chiave è la forte caratterizzazione nel segmento dei bianchi, che rappresentano oltre il 60% della superficie vitata. Andiamo a vedere i numeri.

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Emilia Romagna – principali vitigni – aggiornamento ISTAT 2010

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Il viaggio nei vitigni italiani continua con il focus sull’Emilia Romagna, che ha 55mila ettari piantati secondo ISTAT, con una leggera prevalenza delle superfici DOC, 30mila, rispetto a quelle non DOC, circa 25mila. Le caratteristiche peculiari della regione è che la viticoltura è diffusa in tutte le provincie, salvo Parma e Ferrara e che ci sono due tiplogie di province: quelle focalizzate sui lambruschi, quelle sull’accoppiata sangiovese/trebbiano. Accanto a queste ci sono poi Piacenza, diversa da tutte le altre e Bologna, dove la base ampelografica è particolarmente variegata. La superficie vitata è fortemente orientata alle varietà autoctone.

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Lombardia – principali vitigni – aggiornamento ISTAT 2010

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La Lombardia del vino  non sembra avere un approccio molto deciso e specializzato. I dati del censimento 2010 di ISTAT relativamente alla superficie per vitigno ci mettono di fronte a una situazione molto chiara, per quanto riguarda la vocazione ampelografica alcune province minori. Tutto funziona bene a Sondrio, e in parte a Brescia fino a quando si arriva in provincia di Pavia, che peraltro è la vera anima vinicola della regione, dove la situazione è molto meno definita, con 4-5 vitigni che sono coltivati su superfici importanti. Detto questo, la superficie è fortemente incentrata sulla qualità, dato che oltre quattro quinti della superficie è registrata come DOC. Passiamo velocemente ai numeri.

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Campania – principali vitigni – aggiornamento ISTAT 2010

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Proseguiamo il viaggio tra gli innumerevoli vitigni italiani con la situazione della Campania, fotografata dal censimento ISTAT 2010. Come potete vedere subito dalla torta sopra, è una regione con una grande varietà di vitigni, ed è una regione famosa per i vini bianchi, nonostante l’Aglianico sia di gran lunga il vitigno più coltivato. Per quanto la DOC sia soltanto il 41% delle superfici regionali, come vedremo è piuttosto interessante notare come questo 41% sia in realtà concentrato su alcuni vitigni autoctoni bianchi e sull’Aglianico, che caratterizzano la produzione di qualità della regione.

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Puglia – principali vitigni – aggiornamento ISTAT 2010

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La Puglia ha una delle basi ampelografiche meno specializzate tra le regioni che abbiamo sinora analizzato. Il maggiore vitigno non è, sorprendentemente, uno di quelli che ti aspetteresti di leggere, ma il Sangiovese, che rappresenta il 15% del totale ma che non appare mai come DOC. Quando si parla di vini di qualità, invece emergono i vitigni famosi della regione, tipicamente rossi: Primitivo di Manduria e Negro Amaro. Andiamo a leggere insieme i principali numeri del censimento ISTAT 2010 della regione.

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