2010


Sartori – risultati e analisi di bilancio 2010

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Sartori ha ripreso a crescere nel 2010, mettendo a segno un incremento delle vendite del 4% ma soprattutto una forte ripresa dei margini. E, aggiungerei, un importante successo nel mercato italiano, dove nel 2010 le vendite sono cresciute piu’ che all’estero. Sartori e’ tipicamente un esportatore, dato che il 76% delle vendite va fuori dall’Italia. Nel 2010 l’azienda ha pero’ ampliato il portafoglio clienti nella grande distribuzione (70% delle vendite italiane) ed e’ riuscita a far crescere le vendite del 13% a volume e del 6% a valore. Nel 2010 il debito e’ sceso: se lo mettiamo insieme alla ripresa dei margini l’immagine 2010 di Sartori e’ di un rafforzamento sostanziale. Nel 2011 secondo gli amministratori le vendite dovrebbero continuare a crescere sia in Italia che all’estero.



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Vranken Pommery – risultati 2010

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Vranken Pommery ha chiuso il primo bilancio (2010) con l’integrazione di Domaine Listel acquisita nel 2010. L’anno e’ andato bene, soprattutto considerando che si tratta di un esercizio di transizione, dove tutta l’attivita’ relativa al vino (circa 55 milioni dei 364 milioni) e in fase di ristrutturazione, con un riorientamento del prodotto verso un prezzo-mix piu’ elevato. Le vendite sono salite del 35%, il MOL sale da 41 a 50 milioni con un margine in calo dal 15% al 14%, l’utile netto se depurato delle componenti stroardinarie quasi raddoppia, come combinazione del contributo delle acquisizioni, del calo del debito (-40 milioni) e dei migliori risultati operativi. Gli obiettivi di VP sono molto ambiziosi: di qui al 2014 il presidente dichiara quanto segue: “Nos Marques de Haut de Gamme et de Prestige Vranken, Pommery, Heidsieck & C° Monopole, Listel, La Gordonne et Rozès devraient générer une progression de la Marge Opérationnelle de l’ordre de 50 % d’ici 2014”. In altre parole l’obiettivo e’ ambizioso: portare il margine operativo del gruppo, attualmente al 10% al 15% di qui a 3 anni. Per raggiungere questo obiettivo e’ necessario che le vendite crescano, per sfruttare la leva operativa. In altre parole, se gli obiettivi saranno centrati, l’utile operativo di 38 milioni del 2010 dovra’ diventare un numero di qui al 2014 che comincia almeno per 6, se non per 7…



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Produzione vino in Italia nel 2010 – fonte: ISTAT

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ISTAT ha finalmente pubblicato i dati 2010 sulla produzione di vino in Italia. Pur trattandosi di stime almeno per una parte della produzione, come abbiamo gia’ detto piu’ volte, questa e’ l’unica fonte univoca e “definitiva” che abbiamo scelto per rispondere alla domanda: quanto vino si produce in Italia? Bene, nel 2010 se ne e’ prodotto per 46.7 milioni di ettolitri, il 3% in piu’ del 2009 e esattamente in linea con la media degli ultimi 5 anni. In verita’ si tratta di 44.7m/hl di vino e 2m/hl di mosto (proveniente principalmente da Sicilia, Puglia ed Emilia Romagna). Le tendenze degli anni scorsi si confermano, sia guardando le produzioni che le superfici vitate: il settore sembra godere di buona salute al Nord, e’ in deciso declino nel Centro Italia (nonostante le superfici vitate non stiano calando come in altre zone) e, a dispetto di un deciso calo delle superfici, nel Meridione si registra una “buona annata” dal punto di vista delle quantita’. La produzione di 46.7m/hl con 64.3m/t di uva raccolta indica una resa per ettaro di 98q/ha, un livello piuttosto elevato, anche se parzialmente attribuibile al graduale e crescente peso del Nord Italia, dove le rese per ettaro si mantengono sopra i 120 quintali, e la perdita di peso del centro Italia, dove si registrano da qualche anno rese inferiori a 80 quintali.



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Baron de Ley – risultati 2010

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Baron de Ley ha mostrato dei tangibili segni di miglioramento nei conti del second semestre, che in breve sono stati caratterizzati da un recupero dei margini (minor costo delle materie prime) e da una ripresa delle vendite fuori dai confini spagnoli. Ancora meglio dei risultati in termini di utili sono i dati finanziari. Baron de Ley ha concluso il 2010 con una posizione di cassa netta di circa 11 milioni di euro rispetto ai 2 milioni di debito del 2009. Si tratta di 13 milioni di euro di generazione di cassa, cui vanno sommati i 21 milioni di euro investiti nell’acquisizione di azioni proprie (poi cancellate). Da cio’ deriva una generazione di cassa di ben 34 milioni di euro, rispetto a un numero comparabile di 21-22 milioni di euro. Quando guardate questi numeri, quindi, considerate che l’incremento del 14% dell’utile netto e’ una visione “parziale” di come sono andate le cose. E il 2011? Naturalmente continuera’ a restituire cassa agli azionisti (in gennaio 2011 ha ricomprato un altro 1.4% del capitale investendo 3 milioni di euro), mentre dal punto di vista operativo l’attenzione si spostera’ soprattutto sull’andamento delle vendite in Spagna cercando di mantenere la posizione di leadership e nello stesso tempo cercando di allargare la penetazione in nuovi mercati esteri.



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Produzione mondiale di vino 2010 – stima OIV Marzo 2011

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Il post “macroeconomico” della produzione mondiale di vino e’ sempre piuttosto interessante, come anche la lettura del rapporto redatto da OIV. Che cosa dice OIV? Che la produzione mondiale di vino e’ scesa nel 2010, forte di una annata non eccezionale ma anche delle azioni europee relative all’espianto della vite (superficie vitata mondiale -1.7% nel 2010 secondo OIV a 7.55 milioni di ettari) . In questo modo, secondo l’organizzazione, il mercato del vino resterebbe “in tensione” dato che la domanda nel 2010 non dovrebbe essere scesa in modo significativo (-0.1/-0.2% secondo OIV), attestandosi tra 230 e 240 milioni di ettolitri; mentre l’offerta dovrebbe essere scesa dallo stimato 271m/hl del 2009 a 256-263m/hl (ricordate sempre che OIV considera un certo quantitativo (30m/hl) come utilizzati per scopi industriali (distillazione) e non quindi strettamente consumati.


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