Spumanti


Esportazioni di spumante Italia – aggiornamento primo semestre 2023

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I dati semestrali delle esportazioni di spumante restano positivi, anche se in graduale rallentamento. Come abbiamo già visto nel post precedente sul dato totale, le fonti di questo rallentamento sono chiaramente localizzate nel mercato nordamericano (qui rappresentato dagli Stati Uniti). Il Prosecco continua a guidare la categoria, anche se non la “spinge più”, a fronte di un deciso calo dei volumi esportati (-6% nel semestre) compensato da un incremento del 10% circa del prezzo medio di esportazione.

Nel post trovate anche i dati relativi all’Asti, sempre più legato ai paesi dell’Europa dell’Est e alla Russia e degli spumanti DOP, che non mostrano segni di sviluppo. Ovviamente per gli spumanti il primo semestre è un periodo interlocutorio, nell’attesa della stagione “chiave” dell’autunno. Per darvi un’idea, il secondo semestre è il 55% delle esportazioni annue, vale a dire che vale il 20-25% in più del primo semestre. Passiamo a una breve analisi dei dati.

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Le importazioni mondiali di vini spumanti – aggiornamento 2022

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Torniamo oggi sul tema degli spumanti, in particolare dei dati (tratti da UN Comtrade) relativi agli importatori di questo tipo del vino, in forte e costante crescita negli ultimi anni. Il 2022 ha sancito il definitivo ritorno sulla linea di tendenza storica di crescita del commercio mondiale. È anche stato aiutato nei numeri dalla debolezza dell’euro, che aggiunge oltre il 10% al dato originariamente espressi in dollari. Chi legge sa che “fare il totale” del commercio estero è difficile per via delle esportazioni e ri-esportazioni di alcune nazioni come l’Olanda o Singapore, che troverete in queste liste ma che non producono una goccia di spumante. Comunque, secondo le evidenze delle 89 nazioni che hanno riportato i dati sulle esportazioni, il commercio è cresciuto del 3% in dollari a 9 miliardi e del 16% in euro a 8.6 miliardi, per un volume esportato di 10.5 milioni di ettolitri, +4%. Se volessimo restringere il campo delle esportazioni ai 4 principali paesi produttori (Francia, Italia, Spagna e Germania) arriveremmo a 7.8 miliardi di dollari (rispetto al totale di 9 miliardi) e 9.6 milioni di ettolitri, per una crescita annua sui 5 anni del 7% a valore e del 4% a volume. Questo è il dato di riferimento per leggere le importazioni, che vedono Stati Uniti, Regno Unito, Giappone e Germania in cima alla lista con un circa 4.3 miliardi di euro di importazioni, quindi a rappresentare circa il 50% del totale. Nel resto del post trovate i dati (mancano molti numeri sui volumi) e qualche ulteriore commento.

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Le esportazioni mondiali di vini spumanti – aggiornamento 2022

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Oggi parliamo di spumanti, in particolare dei dati (tratti da UN Comtrade) relativi alle esportazioni mondiali di questo segmento del vino, in forte e costante crescita negli ultimi anni. Il 2022 ha sancito il definitivo ritorno sulla linea di tendenza storica di crescita. È anche stato aiutato dalla debolezza dell’euro, che aggiunge oltre il 10% al dato originariamente espressi in dollari. Secondo le evidenze delle 89 nazioni che hanno riportato, le esportazioni sono cresciute del 3% in dollari a 9 miliardi e del 16% in euro a 8.6 miliardi, per un volume esportato di 10.5 milioni di ettolitri, +4%. Questo “ritmo” del 4% è anche quello degli ultimi 5 anni, compreso lo sgambetto del Covid, mentre la tendenza alla crescita a valore è più sostenuta, ponendosi a circa il 6% annuo in dollari e all’8% se misurata in Euro. I numeri sono certamente influenzati da flussi “duplicati” visto che trovate nella tabella alcune nazioni che gli spumanti non li producono ma li importano per riesportarli, come l’Olanda o Singapore. Ad ogni modo, se volessimo restringere il campo delle esportazioni ai 4 principali paesi produttori, arriveremmo a 7.8 miliardi di dollari (rispetto al totale di 9 miliardi) e 9.6 milioni di ettolitri, per una crescita annua sui 5 anni del 7% a valore e del 4% a volume. L’andamento dell’Italia è leggermente migliore di quello della Francia (ed entrambe fanno molto meglio della Spagna), ma dal 2022 gli andamenti sono molto simili. Nel resto del post dati e qualche ulteriore commento.

 

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Laurent Perrier – risultati e analisi di bilancio 2022

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La strategia di premiumizzazione di Laurent Perrier sta arrivando all’estremo, tanto che nel secondo semestre del 2022 (ottobre-marzo) l’azienda ha visto un calo del fatturato del 13% (ad essere onesti, dopo un +44% del periodo corrispondente precedente) e anche i margini si sono ristretti, tornando sotto il livello anche di due anni fa. Ricapitolando: l’anno è stato comunque buono ma il secondo semestre, che come sapete è spostato di 3 mesi rispetto agli altri, mostra un “riflusso” dopo l’ubriacatura dei mesi precedenti. E gli azionisti non sono stati tanto contenti. Da inizio anno le azioni sono calate del 3% circa (dato al 27 luglio), peggio delle altre aziende concorrenti, di nuovo in onestà dopo anni di grande performance. L’azienda ha spiegato nella presentazione che “I volumi in crescita molto rapida nel primo semestre ha richiesto una diminuzione nel secondo per mantenere la qualità dei vini e garantire il futuro”. Quindi il +12% a volume del primo semestre si è trasformato in -7% alla fine dell’anno, con i prodotti “high-end” che sono tornati al 44% del fatturato dopo la parentesi al 42% del 2021. In ragione d’anno con vendite quasi stabili, i margini sono ulteriormente migliorati (ma non nel secondo semestre) e il bilancio chiude a quasi 60 milioni di utile, +17%, con un ulteriore calo del debito a 175 milioni, ben sotto il valore delle scorte di quasi 600 milioni. Passiamo a una breve analisi dei dati.

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LVMH – risultati primo semestre 2023

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Nel primo semestre 2023 la divisione vino e spiriti è stata la “cenerentola” tra le numerose del gruppo LVMH. A differenza degli altri business infatti le vendite sono calate del 4% con volumi giù quasi del 12%, mentre l’utile operativo cala del 9% con una diluizione del margine di un paio di punti, dal 35% al 33%. Ora un po’ di cose vanno dette: la causa principale è il calo degli spiriti, e del cognac in particolare (forse sapete che il Cognac in USA è bevuto soprattutto dalle persone di colore che hanno avuto i maggiori sussidi dal Covid, ora terminati…); secondo, il calo dei volumi è anche il frutto della strategia di premiumizzazione che viene applicata (forse in modo quasi eccessivo) anche da Laurent Perrier come vedremo tra qualche giorno. Terzo, il cognac, ma anche lo Champagne, vengono da un periodo di crescita fortissima e una normalizzazione può starci. Tornando ai numeri, per vini e Champagne il gruppo ha comunque avuto un incremento delle vendite del 5% nel primo semestre 2023, a fronte di un calo del 3% delle consegne di Champagne (e del 6% degli altri vini). I margini sono stati stabili, mentre sono calati pesantemente nella divisione spiriti. La strategia di espansione di LVMH continua con diverse iniziative. Nel segmento del vino vengono sottolineate in particolare: la collaborazione tra Dom Perignon e Lady Gaga, alcune nuove cuvee, lo sviluppo internazionale di Chateau d’Esclans e l’acquisizione di Chateau Minuty, uno dei più importanti produttori di vini rosati della Provence. Passiamo a commentare qualche numero.

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