2010


Sicilia – principali vitigni – aggiornamento ISTAT 2010

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Oggi torniamo sull’argomento dei vitigni con il censimento ISTAT relativo alla Sicilia, dove prevalgono le superfici vitate non DOC e dove non c’è una vera vocazione univoca in termini di vitigni, soprattutto se escludiamo le superfici vitate adibite alla produzione di Marsala, che fanno parte di un mondo leggermente “spostato” rispetto a quello del vino tradizionale. Troviamo così che se il Nero d’Avola (qui chiamato calabrese nero) è il principale vitigno rosso, esiste una nutrita rappresentanza dei vitigni internazionali. Anzi, se restringiamo il confronto ai vini di qualità il Nero d’Avola resta il principale vitigno, ma Nerello Mascalese e altri vitigni sono meno lontani. Dopo il catarratto, ansonica e grillo sono i due vitigni bianchi più presenti. Addentriamoci nei numeri.

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Toscana – principali vitigni – aggiornamento ISTAT 2010

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La regione è importante ma i numeri sono così univoci che lasciano poco spazio al commento, che sarà forzatamente corto (mi concedo una “vacanza”). Dunque, stiamo parlando dei vitigni coltivati in Toscana, come riportati dal censimento ISTAT 2010, e stiamo parlando di ettari DOC e non DOC. Dei 59839 ettari coltivati nella regione 38mila sono di Sangiovese qui potrei fermarmi. Vado avanti perchè qualcosa da dire sui vitigni internazionali in effetti ci sarebbe…

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Veneto – principali vitigni – aggiornamento ISTAT 2010

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Continuiamo il viaggio nel censimento 2010 pubblicando i dati per vitigno sul Veneto. Nella regione il 72% delle superfici vitate  di circa 78mila ettari sono DOC/DOCG e la caratterizzazione è chiaramente sui vini bianchi e sui vitigni internazionali. Inoltre, va sottolineata la forte specializzazione provinciale e accesso alle DOC dei vitigni autoctoni, forse con l’eccezione del Pinot Grigio (sul quale qualcuno mi dovrebbe spiegare se di autoctono si tratta). I vitigni internazionali, molto presenti, hanno una coltivazione “diffusa” nella regione e tendenzialmente mostrano soltanto il 50% delle superfici registrate alle DOC. Andiamo insieme a commentare i principali dati.

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Piemonte – principali vitigni – aggiornamento ISTAT 2010

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PIEMONTE CENSIMENTO 1

Comincia con questo post sul Piemonte una serie di articoli per regione che fanno riferimento ai principali vitigni, con la superficie vitata per regione e per provincia. L’obiettivo e’ quello di dare un quadro della situazione al 2010, quando e’ stato fatto il censimento e di dare un’idea chiara agli operatori del settore. I post saranno forzatamente descrittivi, dato che non mi e’ possibile risalire agli stessi dati del 2000 (e quindi non ci sono eventi temporali). Cominciamo dunque con i dati del Piemonte.

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I vitigni italiani – la base ampelografica secondo il censimento ISTAT 2010

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SUPERFICI VITIGNO ISTAT 2010 0

 

L’estate e il maggior tempo libero consentono di fare post come questo, dove il lavoro di elaborazione è importante. Parliamo oggi delle superfici vitate rilevate nel 2010 da ISTAT e suddivise per vitigno, argomento sempre molto all’ordine del giorno. Purtroppo, il confronto con il 2000 è disponibile (almeno a me) soltanto per la parte dei vini DOC/DOCG. Quali sono le maggiori conclusioni? (1) nell’ambito del calo della superficie vitata da 675mila a 625mila ettari, è fortemente aumentata la quota delle produzioni DOC, dal 35% al 51% del totale, con un incremento in valore assoluto del 33%; (2) la base ampelografica dei vini DOC/DOCG si sta sicuramente concentrando. Nel 2000 i primi 20 vitigni DOC erano il 20% circa del totale degli ettari, nel 2010 erano diventati il 34%; (3) lavorando un po’ sui nomi per raggrupparli, la base italiana si conferma concentrata per un terzo in 4 vitigni: sangiovese, trebbiano, catarratto e montepulciano; (4) dal punto di vista della qualità (DOC/DOCG quindi), i maggiori 4 vitigni sono sangiovese, montepulicano, prosecco e barbera, a rappresentare circa il 30% del totale. Le curiosità che queste classifiche offrono sono effettivamente molte, andiamoa vederne insieme qualcuna…

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