Sicilia – principali vitigni – aggiornamento ISTAT 2010

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Oggi torniamo sull’argomento dei vitigni con il censimento ISTAT relativo alla Sicilia, dove prevalgono le superfici vitate non DOC e dove non c’è una vera vocazione univoca in termini di vitigni, soprattutto se escludiamo le superfici vitate adibite alla produzione di Marsala, che fanno parte di un mondo leggermente “spostato” rispetto a quello del vino tradizionale. Troviamo così che se il Nero d’Avola (qui chiamato calabrese nero) è il principale vitigno rosso, esiste una nutrita rappresentanza dei vitigni internazionali. Anzi, se restringiamo il confronto ai vini di qualità il Nero d’Avola resta il principale vitigno, ma Nerello Mascalese e altri vitigni sono meno lontani. Dopo il catarratto, ansonica e grillo sono i due vitigni bianchi più presenti. Addentriamoci nei numeri.

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  • Le superfici vitate in regione in ettari sono secondo Istat 104mila nel 2010, di cui 12800 DOC e 91mila non DOC, con una proporzione delle superfici “di qualità” del 12%, ben al di sotto dell’evidenza delle altre regioni italiane.
  • Il principale vitigno è il catarratto bianco comune con 26mila ettari, che diventano 35mila, quindi il 33% del totale se aggiungiamo la varietà “lucido”. Per entrambe le varietà la caratterizzazione DOC è molto limitata, 9% e 15% rispettivamente delel superfici totali. Nel segmento dei vitigni bianchi, al catarratto seguono il grillo e l’ansonica, entrambi intorno ai 6mila ettari, quindi il 6% del totale ciascuno, entrambi i vitigni con una scarsa propensione alla viticoltura di qualità.
  • Nel segmento dei vitigni rossi, il calabrese (Nero d’Avola) con 16mila ettari è il più diffuso, ma soltanto 2mila di questi sono DOC. Abbastanza sorprendente (almeno per me) che syrah, merlot e cabernet sauvignon con 5mila, 4mila e 3mila ettari rispettivamente precedano il Nerello Mascalese, l’altro vitigno rosso importante della regione.
  • Quest’ultimo, però, ha due caratteristiche chiare dai numeri che presentiamo qui: primo, è il vitigno di Catania, mentre la superficie (DOC) della maggior parte della regione è concentrata a Trapani. Secondo, è uno dei vitigni con la maggior propensione per i vini di qualità nella regione, il 37% della superficie vitata.
  • Gli altri due vitigni dove la penetrazione DOC è maggiore sono lo zibibbo bianco (da cui si producono i vari Moscati) e il Frappato nero.
  • Passando alle superfici per i vini di qualità, Trapani la fa naturalmente da padrone (è anche la provincia italiana con la maggior superficie vitata se non vado errato). Con 6800 ettari supera di gran lunga Palermo (1900) e Catania (1300).
  • Come potete però vedere dalla tabella non esiste nè in provincia di Trapani, nè in provincia di Palermo una chiara vocazione per un vitigno, soprattutto se escludiamo il Catarratto per la produzione di Marsala. Invece Catania è fortemente concentrata sul Nerello Mascalese, così come Siracusa e Caltanissetta lo sono sul Nero d’Avola.

 

 

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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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