Spumanti


Esportazioni di vino italiano – aggiornamento luglio 2019

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Luglio 2019 è stato un buon mese per le esportazioni italiane di vino, dopo un giugno decisamente negativo. Il +7.6% registrato nel mese riporta il saldo da gennaio a questa parte verso il +4%. A guidare la crescita di quest’anno sono i volumi, in crescita del 10%, soprattutto spinti dalla dinamica dei vini sfusi. A luglio si ripete in modo ancora più marcato l’andamento dei mesi precedenti: i vini sfusi crescono del 38% in volume (+24% da inizio anno), ma il loro prezzo cala del 29% (-26% da inizio anno). Per uno scherzo della matematica (provare per credere), +38% del volume e -29% del prezzo messi insieme fanno -1%. Dal punto di vista geografico, le uniche note negative vengono dal Regno Unito, in calo del 12% a luglio e del 4% da inizio anno (sia nella bottiglia che nello spumante), mentre provengono dei dati un po’ meno negativi dalla Cina, che cresce del 2% in luglio e del 4% da inizio anno, dopo una seconda parte del 2018 decisamente negativa. Infine, molto positive sono le indicazioni che provengono dalla Francia, dove sembrerebbero essersi innamorati dei nostri spumanti. Infine, magari interessa a qualcuno: la bilancia commerciale del vino italiano tocca per la prima volta i 6 miliardi di euro, esattamente 6006 milioni. A questo è dedicato il grafico di apertura del post. Passiamo all’analisi dei dati.

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Importazioni di vino in Italia – aggiornamento primo semestre 2019

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Le importazioni di vino in Italia continuano a seguire l’onda inversa della produzione domestica, compensando I cali di produzione nel tempo. Così, nel primo semestre 2019 assistiamo a un calo del 30% del volume di vino importato, come conseguenza dell’aumentata disponibilità di vino con la recente vendemmia. Ovviamente la fisarmonica del valore si muove in modo meno marcato di quella del volume: le quantità oscillano nel segmento dei vini di fascia bassa, mentre lo zoccolo duro delle nostre importazioni, lo Champagne, ha un andamento molto meno ciclico. Di conseguenza, il calo delle importazioni di vino è molto meno significativo, -9% per un valore di 139 milioni di euro, il che porta il saldo sugli ultimi 12 mesi a 332 milioni di euro. Se osservate uno dei grafici allegati relativi all’import negli ultimi anni vi accorgerete che siamo perfettamente all’interno della fascia 300-350 milioni di euro, mentre a livello di volumi importati siamo vicini ai minimi storici con circa 1.7 milioni di ettolitri. Passiamo a una breve analisi dei dati.

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Spagna – esportazioni di vino – aggiornamento primo semestre 2019

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Le esportazioni di vino spagnole arretrano del 9% nel primo semestre 2019, nonostante un discreto incremento dei volumi (+6%) esportati, praticamente vanificando l’ottima performance della prima parte del 2018. Il calo è esteso a tutte le categorie, spumanti compresi. Va menzionato in particolare l’arretramento del vino spagnolo nel suo principale mercato, la Germania, -18%, ma anche la pessima performance in Francia e Cina, che sono mercati piuttosto importanti. Si tratta di una questione di prezzo più che di volumi, anche se la crescita del 6% a 11 milioni di ettolitri (0.7m in più dell’Italia) si concretizza soprattutto per un incremento di 0.5 milioni di ettolitri di spedizioni in Portogallo. Anche per gli spumanti non è stato un buon semestre, a causa dei crolli nel mercato tedesco e francese, non compensati dall’andamento positivo in Giappone, diventato il quarto mercato per importanza (a valore). Visto nel panorama europeo delle esportazioni dei primi 6 mesi, questa è una delle peggiori performance: il mercato si è ripreso del 3-4% rispetto al 2018, con un incremento importante delle esportazioni francesi (+6%) e italiane (+3%): questo calo del 9% è decisamente controcorrente! Passiamo ad analizzare i dati.

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Esportazioni di spumante Italia – aggiornamento primo semestre 2019

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Il quadro delle esportazioni di spumante di questi primi mesi del 2019 è chiaro: mentre il Prosecco continua a crescere senza sosta, gli altri spumanti DOP (Asti compreso) stanno calando pesantemente in alcuni mercati. Le due forze sono quasi pari, tanto che i primi 6 mesi vedono un incremento soltanto del 5% del valore esportato a 683 milioni di euro, che determina un rallentamento della crescita annua sui 12 mesi a +7.5%. Diciamo che un tasso di crescita così basso non si vedeva da ottobre 2010. Quindi, per quanto possa essere una temporanea interruzione, si tratta di un momento molto particolare. Se poi restringiamo l’analisi al solo mese di giugno, beh, allora in questo caso anche il Prosecco stesso non cresce: anche in questo caso si tratta di un dato raro, anzi da quando viene rilevata la serie statistica, non si era mai realizzato. Dunque, sarà anche una nuvola di passaggio determinata dal fortissimo calo degli altri spumanti DOP (-32% nel semestre e -21% negli ultimi 12 mesi) che a un certo punto si esaurirà, ma entriamo nel periodo critico dell’anno con qualche certezza in meno. Passiamo ai dati, invintandovi a guardare i grafici proprio sotto il riquadro verde (a proposito, lo leggete vero?).

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Esportazioni di vino italiano – aggiornamento primo semestre 2019

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Alla fine poteva andare meglio… i dati di giugno sono piuttosto negativi per le esportazioni di vino, -8%, dopo due mesi eccellenti, e quindi il saldo finale del semestre si ferma a 3.01 miliardi di euro, +3.1%. Dai dati preliminari visti qua e là ma non ancora disponibili alle mie fonti, l’Italia ha fatto meglio della Spagna (circa -3% nei sei mesi), ma peggio della Francia, che dovrebbe invece essere cresciuta del 5-6%. Non c’è una specifica determinante del calo di giugno: quando si scende dell’8% è difficile che ci siano eccezioni eclatanti. Certamente siamo di fronte a una normalizzazione del principale fattore di crescita del nostro export, gli spumanti. A giugno sono calati del 5% ma nel semestre sono cresciuti soltanto del 5%. Siamo nel periodo meno importante dell’anno per la categoria, sembra essersi effettivamente inceppato il principale mercato, il Regno Unito. Sempre nel Regno Unito in giugno sono andate particolarmente male le esportazioni di vino fermo in bottiglia, calate del 27%, il che ha portato a un saldo negativo sul semestre del 2%. Ci prepariamo dunque ad affrontare una parte finale dell’anno con qualche preoccupazione in più, tra l’impatto potenziale della Brexit e il rischio che i prodotti italiani siano sottoposti a dazi. Passiamo all’analisi dei dati.

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