Bordeaux – superfici, produzione e mercato, aggiornamento 2007

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Dopo aver aggiornato le statistiche sulla Borgogna, guardiamo un po’ i numeri di Bordeaux. Diciamo subito che i dati a disposizione sono molto meno dettagliati, nonostante la richiesta fatta al sito www.bordeaux.com (e la loro solerte risposta). A differenza della Borgogna, possiamo dire che la produzione di vino di Bordeaux, per quanto predominante come volumi e valori di vendita e in leggero declino da ormai qualche anno. Il quadro si completa con un calo delle esportazioni, che e’ stato soltanto interrotto nel corso del 2007, e una distribuzione al dettaglio in Francia con una componente molto forte di supermercati e hard discounts.


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Sulla relazione tra domanda di vino, prezzi e andamento economico – studio USA 2008

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Fonte: AAWE working paper
Il tema della domanda di vino e dell’impatto che puo’ avere un periodo di recessione, come sembra essere quello che ci apprestiamo a vivere, e’ stato affrontato da uno studio americano, pubblicato da AAWE. I dati analizzati si riferiscono alle vendite di vino nella grande distribuzione americana tra il 2002 e il 2005 e cercano di costruire una funzione della domanda di vino legandola a due variabili: il prezzo della bottiglia (un classico della teoria economica) e al livello di reddito disponibile pro-capite. I curatori dello studio, Steven Cuellar and Ryan Huffman, ci propongono quindi una serie di considerazioni relativamente a come reagisce la domanda di vini bianchi e rossi, di diverse categorie di prezzo e vitigno alle variazioni del prezzo e del reddito. Le conclusioni? Posto che il modello non sempre fornisce indicazioni statisticamente rilevanti. tra le conclusioni piu’ significative dello studio, vi segnalerei le seguenti: (1) l’elasticita’ della domanda di vino rispetto al prezzo e rispetto al reddito e’ superiore a 1, cioe’ significa che la domanda di vino e’ piuttosto elastica (cioe’ 1% meno reddito, oltre 1% meno domanda di vino); (2) i vini bianchi sono meno esposti dei rossi all’elasticita’ al prezzo, ma molto piu’ esposti al fattore reddito (cioe’ se l’economia va male gli americani smettono di bere vino bianco); (3) quando si spaccano i dati in base al prezzo delle bottiglie, l’elasticita’ al reddito e’ inferiore a 1 soltanto per i vini rossi che costavano meno di $10. Secondo lo studio, quindi, la teoria della premiumisation non funzionerebbe…; (4) guardando ai vitigni, i vitigni meno sensibili alla variazione del reddito sembrano Cabernet Sauvignon, Merlot e Zinfandel. Per gli altri, “si salvi chi puo’”…
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Campari – risultati divisione vino – terzo trimestre 2008

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I risultati del terzo trimestre di Campari sono stati particolarmente positivi, ma ci hanno anche introdotto al nuovo scenario, quello di una recessione nei principali mercati del vino italiano. Fino alla fine di settembre non si e’ visto quasi nulla, soltanto un forte rallentamento delle vendite di Sella e Mosca a causa della pessima stagione turistica in Sardegna: e’ il primo segnale di un forte rallentamento nell’on-trade (o Ho.Re.Ca., come lo volete chiamare). Ma i segni diventeranno piu’ evidenti nel corso dei prossimi mesi. I termini di pagamento si stanno allungando, soprattutto in mercati come l’Italia e l’Est Europa, la Russia e’ un mercato che sta diventando piu’ problematico proprio dal punto di vista della puntualita’ dei pagamenti. E allora che si fa? Si spedisce il prossimo ordine o si aspetta il pagamento di quello precedente…


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Sondaggio Gallup: torna di moda la birra a spese del vino?

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Fonte: Gallup
Pubblichiamo oggi un post su un sondaggio piuttosto curioso che Gallup ha messo a punto (circa 1000 interviste telefoniche, di cui circa 650 dichiarano di bere alcolici) e che ormai traccia da diversi anni sulle abitudini dei bevitori americani. Le conclusioni sono due: (1) il vino e’ la bevanda prediletta degli ultra 50enni; (2) il vino e’ la bevanda prediletta delle donne. Dobbiamo derivare un quadro negativo per il mercato del vino americano? Io penso di no. Ci sono due cose in USA che trainano forte questo settore: le tendenze demografiche (cioe’ la popolazione cresce) e l’”upselling” cioe’ la tendenza di miglioramento del mix di prodotti.


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I consumi di vino in Francia – dati giugno 2008

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Fonte: Viniflhor e ISMEA
I consumi di vino in Francia sono in calo, secondo i dati appena rilasciati da Vinifhlor. I consumi di vino nei primi 6 mesi dell’anno sono in calo del 4.6%, invertendo la tendenza rispetto al primo trimestre (+1%). Il calo riguarda principalmente i vini da tavola, ma anche i vini di qualita’ sono in discesa del 3% circa. Come vedremo nel post, si tratta di un trend peggiore di quello registrato in Italia, dove secondo ISMEA le vendite di vino sono in calo soltanto dell’1% in volume nei primi 6 mesi del 2008.


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