Fonte: OIV
OIV ha pubblicato il suo aggiornamento di ottobre, che come ogni anno fornisce una prima indicazione della produzione mondiale di vino nel 2008 (+0.3% sulla previsione mediana) e dell’evoluzione dei consumi globali (+0.6% nel 2008). Ebbene, per il secondo anno consecutivo, sembra che il mercato del vino sia in leggero deficit (di circa 6-7m/hl), una volta che nei consumi sono inclusi i 25-30m/hl che vengono impiegati per usi industriali e per la distillazione. L’aggiornamento va pero’ in profondita’ essenzialmente nel settore della produzione, dove possiamo notare il calo della produzione europea (-1%), compensato da un incremento del 4% nella produzione del nuovo mondo (USA-Australia, Africa e Cile). Il paese con la vendemmia peggiore dal punto di vista quantitativo nel 2008 sembra essere stato la Francia, con un calo del 6% rispetto al 2008 ma ben del 14% rispetto alla media del quinquennio 2004-2008. Dall’altro lato, appare evidente il recupero dell’Australia (+22% a 11.8m/hl), anche se largamente sotto il suo livello standard del 2004-2006 (oltre 14m/hl).
CAVIT – risultati e analisi di bilancio al 31 maggio 2008
2 commentiFile Google Spreadsheet bilancio CAVIT
CAVIT ha chiuso il bilancio a maggio 2008 con un sostanziale calo del fatturato (-15%), essenzialmente dovuto alla conclusione dell’accordo di fornitura di prodotti a E&J Gallo che andavano poi commercializzati in USA dal produttore americano. Cio’ ha determinato un calo dei volumi di vendita del 17.5%. Nonostante questo, CAVIT ha chiuso il bilancio con un piccolo utile, grazie al minor volume di prodotti acquistato dai soci ma anche sul mercato esterno. Il termine dell’accordo ha poi determinato un forte calo dei debiti verso fornitori e degli acconti. Siccome CAVIT ha continuato a investire (EUR6m) il debito e’ salito da EUR13m a EUR30m. Ma questo non rappresenta un grave problema: CAVIT puo’ contare sempre sui soci e questo bilancio dimostra che con un piccolo sforzo (CAVIT ha pagato il vino acquistato il 5% in meno dello scorso anno e lo ha venduto a un prezzo medio del 3% piu’ alto) l’equilibrio economico viene mantenuto. Di certo, con un debito/MOL di circa 4.7x nel 2008, se non si trattasse di una cooperativa nel suo anno probabilmente peggiore staremmo sicuramente discutendo della necessita’ di un aumento di capitale. E per il 2008-09? Nessun commento nell’evoluzione prevedibile della gestione.
Cosa insegna il caso Brunello di Montalcino. Di Angelo Gaja
16 commentiA differenza della Francia, l’Italia prescrive in tutti i disciplinari dei vini a DOC e DOCG percentuali di impiego delle varietà di uva autorizzate alla loro produzione. Al fine di contrastare la violazione di detta norma, e quindi di contrastare la frode commerciale, vi è tutto uno schieramento di provvedimenti che nel tempo si sono dimostrati di scarsa efficacia: analisi del vino nel corso del processo di maturazione in botte, degustazione organolettica, controlli da eseguire su di una pletora di registri, applicazione sulla bottiglia di contrassegni di stato o di sigilli di garanzia …
Nell’indagine in corso a Montalcino la Procura di Siena riconosce valido il metodo di analisi messo a punto dal laboratorio Enosis di Donato Lanati che è in grado di accertare nei vini, posti sotto sequestro, la presenza di altre varietà anziché del 100% di Sangiovese. Non era mai avvenuto prima che questo tipo di analisi venisse utilizzato dagli organi di controllo al fine di accertare la corrispondenza varietale di un vino a quanto prescritto dal disciplinare di produzione.
La stessa analisi può anche essere estesa ad accertare che nei vini a DOC ed a DOCG, ove si contempli l’impiego del 15% di altre varietà, la percentuale non venga abusivamente dilatata.
L’applicazione su larga scala del metodo di analisi dinanzi citato introdurrebbe non poche novità: gli imbottigliatori, prima di perfezionare l’acquisto all’ingrosso di un vino, avrebbero la possibilità di verificarne la corrispondenza al disciplinare di produzione; verrebbe semplificato e migliorato il farraginoso sistema di controllo in atto per i vini a DOC e DOCG; diverrebbe finalmente possibile eseguire i controlli a valle, e cioè su campioni di bottiglie prelevate direttamente dal mercato, anziché continuare eternamente a chiedersi come diavolo facciano bottiglie di Chianti, di Barbera Piemonte, di Nero d’Avola … ad essere vendute al pubblico a prezzi indecentemente bassi.
C’è però anche l’altra faccia della medaglia a creare preoccupazione: che nascano arbitrarietà oppure esploda il contenzioso tra organi di controllo e produttori; che crescano le pressioni per ottenere la modifica di disciplinari ritenuti troppo rigidi mentre l’autorità competente per la loro approvazione sarà nel frattempo trasferita a Bruxelles; che cresca la disaffezione per i vini a DOC e DOCG in favore di vini a marchio aziendale; che il metodo di analisi riconosciuto in Italia venga adottato anche da laboratori esteri al fine di verificare la corrispondenza ai rispettivi disciplinari di produzione di vini italiani importati nei loro Paesi.
Un fatto è certo: con il precedente della Procura di Siena, per i vini italiani a DOC e DOCG non può più essere tutto come prima.
Occorre che i produttori ne prendano coscienza accogliendo positivamente il salto di qualità (e di prezzo) da compiere, ritrovando coesione ed unità di intenti e contribuendo ad ispirare i cambiamenti che si renderanno necessari.
Angelo Gaja
7 Gennaio 2009
I numeri del nuovo gruppo: GIV+Cantine Riunite+CIV+Coltiva+Bolla
nessun commentoA meta’ dicembre abbiamo letto gli sviluppi della fusione Cantine Riunite – CIV (+Coltiva), che ha portato all’acquisizione delle quote di minoranza di GIV e al completamento dell’acquisizione di Bolla. Nasce cosi’ il leader italiano nel mondo del vino, con un fatturato 2008 pro-forma che stimiamo a EUR470-480m. Oggi vi propongo una piccola analisi del nuovo gruppo che ha dalla sua parte una buona dimensione (per quanto ancora molto lontana dai leader mondiali, tra i quali l’Italia del vino meriterebbe di stare) e una ottima segmentazione di prodotto. Dall’altra parte, il nuovo gruppo mantiene lo status di cooperativa, il che significa che i soldi li fanno sempre i soci e mai l’azienda, che quindi non e’ in grado di adottare una corretta politica di autofinanziamento. Infine abbiamo dato un’occhiata alla valutazione della vendita di quote del GIV. Se le indiscrezioni di stampa sono corrette, l’operazione e’ stata compiuta a un multiplo del fatturato (2007 e 2008) di circa 1.2x e a un multiplo del MOL (2007) di circa 16x. Quest’ultimo multiplo sembra elevato, ma dobbiamo considerare che il margine di GIV (7%) e’ ben al di sotto di quello che dovrebbe essere se fosse gestita come un’azienda, il che significa che si tratta di una valutazione che si puo’ adottare soltanto per le entita’ cooperative.
Sommario de I numeri del vino – Dicembre 2008
nessun commentoE siamo arrivati al 2009. Il blog chiude il 2008 con 35400 visitatori unici e 152000 pagine viste. Di cosa abbiamo parlato?
Le opinioni del vino. Danilo ha pubblicato in due puntate (1 e 2) i risultati del sondaggio sul consumo di vino.
Dati finanziari. Abbiamo analizzato i bilanci 2007 di Zonin e Banfi e il debito delle aziende vinicole italiane nel 2007. Abbiamo poi commentato i primi segnali di rallentamento nei risultati della aziende dello Champagne e di Concha y Toro. Passando a un punto di vista piu’ macroeconomico, abbiamo commentato i dati congiunturali del terzo trimestre sui margini della filiera vinicola e il valore della produzione vinicola 2003-2007 secondo INEA.
Dati di mercato del vino. Sono stati pubblicati i dati di settembre per le esportazioni di vino, di spumante e le importazioni. Abbiamo poi analizzato i dati regionali di export Gennaio-Agosto di Veneto, Piemonte e Toscana.
ISMEA Nielsen ha invece pubblicato dei dati piuttosto forti sulle vendite al dettaglio di vino in Italia nel terzo trimestre.
Dati produttivi. Abbiamo aggiornato le superfici della Francia al 2007, analizzato l’andamento del vitigno californiano di alta qualita’, pubblicato i dati regionali della Liguria e contato quante DOCG-DOC-IGT ci sono in Italia.