Spumanti


Vranken Pommery – risultati 2009

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Cosi’ come Boizel, anche Vranken Pommery ha concluso il 2009 in modo tutto sommato dignitoso e, soprattutto, ha dato una indicazione di ripresa delle vendite di circa il 20% per il medio termine, con una cifra buttata li’ per il mercato: 320 milioni di bottiglie contro 293 milionbi del 2009. Non solo, Vranken Pommery ha anche comperato un altro produttore (Domaines Listel), attivo con 2000 ettari nella zona della Camargue e della Provenza. Vranken sembra quindi aver approfittato del momento di crisi del mercato per portare a casa un’acquisizione: vedremo nel 2010 se avra’ ragione, visto il peso dell’operazione sulla struttura finanziara del gruppo. Per ora, le indicazioni sui primi 3 mesi dell’anno (+11% a perimetro costante e +38% con dentro l’acquisizione sembrano dargli ragione). Questa acquisizione dovrebbe portare un fatturato di 55-60 milioni e un utile netto di 3 milioni circa (prima delle sinergie), che dovrebbe all’incirca compensare l’aumento degli oneri finanziari per finanziare l’acquisizione.



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Boizel Chanoine – risultati 2009

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Boizel Chanoine (BCC da ora in avanti) ha fatto registrare dei risultati 2009 dignitosi, considerato l’andamento disastroso delle esportazioni di Champagne e la svalutazione della sterlina inglese, solo parzialmente compensati dal buon andamento delle vendite in Francia. Le vendite sono scese dell’8% e l’utile netto e’ sceso del 22%, pero’ nello stesso tempo l’azienda ha riposizionato i suoi prodotti sul mercato, ha fortemente ridotto gli stock nella distribuzione e si e’ concentrata sulla parte finanziaria, riuscendo a far calare il debito in modo significativo (da 535 a 471 milioni di euro). Per il 2010 BCC si attende un recupero delle spedizioni di Champagne a oltre 300 milioni di bottiglie a livello di settore e, grazie al lavoro sugli stock del 2009, si aspetta che le sue spedizioni (che in verita’ sono andate bene gia’ nel 2009, +6%) possano crescere.



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Esportazioni di vino italiano – aggiornamento gennaio 2010

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Le esportazioni di vino hanno registrato un segno positivo anche in gennaio, corredato questa volta da una chiara inversione di tendenza del segmento degli spumanti e da una accelerazione delle esportazioni di vino imbottigliato. I grafici qui di seguito attaccati mostrano meglio di ogni parola quello che sta capitando, e cioe’: (1) la graduale ripresa del valore dell’export, che sembra avere toccato il punto di minimo a novembre 2009, in ragione d’anno; (2) la graduale stabilizzazione del prezzo mix delle esportazioni che e’ tornato sotto EUR1.8 al litro, su un valore molto vicino a quello medio delle importazioni di vino nel nostro paese.



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Contri spumanti – risultati 2008

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Ora posso dirlo: anche I numeri del vino ha un “cavaliere bianco”, che ogni tanto manda qualche bilancio per arricchire la casistica censita e per aiutarci a capire meglio come si muovono gli operatori nel mondo del vino e quali sono i modelli ottimali di gestione dell’attivita’. Faccio questa premessa per introdurre Contri Spumanti, che e’ un’azienda destinata ad entrare nel novero delle prime 20 aziende italiane nel mondo del vino. Nel 2008, di cui oggi parliamo, ha messo a segno un incremento del 62% delle vendite e, a leggere la relazione degli amministratori, aveva come obiettivo un ulteriore incremento del 20% per il 2009. Non solo: gli amministratori hanno anche messo le mani avanti sui margini di profitto. Il MOL su fatturato, che si e’ assestato al 4% nel 2008, era previsto crescere di 10 punti percentuali, per raggiungere il 14% nel 2009. Come si fa? (1) si tengono i prezzi di vendita invariati quando il costo delle materie prime (uva e vino) scende di oltre il 20%; (2) si aumenta il fatturato in modo significativo, riuscendo cosi’ a diluire i costi fissi su una base di vendite piu’ significativa. Se fate due moltiplicazioni, Contri Spumanti potrebbe essere diventata nel 2009 un top-20 nel mondo del vino italiano, con 54-55 milioni di euro di fatturato e 7-8 milioni di euro di margine operativo lordo. Perche vi parlavo di modello di business? Perche’ questa azienda ha 13 dipendenti e un capitale investito di 10 milioni di euro, cioe’ ha una struttura particolarmente esile rispetto ai numeri che registra.



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Vendite di vino al dettaglio Italia – aggiornamento 2009

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Fonte: ISMEA
Le vendite di vino al dettaglio in Italia nel 2009 hanno subito un forte calo, soprattutto dovuto al crollo del prezzo-mix, risultato probabilmente sia della preferenza dei consumatori verso prodotti di prezzo inferiore e di una accesa competizione tra i produttori. Il mercato e’ sceso del 9% a valore e dell’1.3% a volume. Questo calo significa che il mercato del vino italiano e’ oggi il 5% sotto il livello del 2006/07, essendosi mangiato tutto il guadagno (+4% fatto registrare nel 2008). Se isoliamo il quarto trimestre 2009, di cui non abbiamo i dati puntuali ma possiamo desumerli, si possono fare le seguenti considerazioni: (1) il mercato ha subito un peggioramento ulteriore rispetto ai primi 9 mesi, anche se il calo sembra essere meno significativo i quello del terzo trimestre; (2) la cateogoria dove il calo sembra essere stato meno significativo e’ quella dei vini da tavola, soprattutto perche’ i volumi di vendita sono stati nell’ultimo trimestre in recupero (presumibilmente positivi); (3) i vini spumanti passano da un +4% sui primi 9 mesi a un -2% sul fine anno, cioe’ sono negativi nella parte piu’ critica dell’anno.



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