Spumanti


Esportazioni di spumante italiano – dati a settembre 2010

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Fonte: ISTAT
La prima novita’ del blog del 2010 e’ relative agli spumanti. Con un piccolo lavoro durante le vacanze ho approntato un database per tracciare le esportazioni della categoria nelle tre principali categorie: Asti spumanti, spumanti DOP e tutto il resto. In realta’ in “tutto il resto” si potrebbe fare ulteriori suddivisioni, ma nessuna e’ rilevante o aiuta nell’analisi. Sarebbe interessante avere un’ideal del metodo classico italiano, che pero’ e’ annegato dentro i DOP dove “risiede” anche il Prosecco. Pazienza. In questo primo post vi presento la base dei dati e una infarinatura su come si leggono e su quali sono i driver principali. I dati non sono ancora completi perche’ la nuova classificazione e’ partita a inizio 2010 e prima di quella data ci sono soltanto i dati totali e quelli relativi all’Asti.



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Importazioni di vino in Italia – aggiornamento Settembre 2010

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Da ormai diversi mesi abbiamo perso di vista le importazioni di vino in Italia. O perlomeno le abbiamo soltanto guardate come “differenziale” rispetto alle esportazioni e, essendo i valori di gran lunga differenti, ci siamo compiaciuti del fatto che la bilancia commerciale del vino italiano continuasse a migliorare. I dati che guardiamo oggi, cioe’ quelli delle importazioni di vino in Italia a settembre 2010 non portano a grandi sorprese. L’import di vino in Italia ha vissuto un grosso calo con la crisi (essenzialmente guidato dai vini spumanti, cioe’ Champagne) e sta vivendo una fase di ripresa che si colloca tra il +8% e il +10%. Quindi le importazioni crescono oggi un po’ piu delle nostre esportazioni, anche se la differenza la si vede guardando indietro: mentre le esportazioni italiane (a valore) sono ritornate sui livelli pre crisi, le importazioni viaggiano oggi intorno a 250-260 milioni di euro annui contro il picco di quasi 400 milioni di euro toccato a fine estate 2008.

I numeri totali sono ad oggi i seguenti: 255 milioni di euro di vino importato (di cui 131 di spumanti, 48 di vini imbottigliati e 76 di vini sfusi) e circa 1.5 milioni di ettolitri (di cui 1.2 milioni di vino sfuso, 200mila di vino imbottigliato e 100mila di spumanti)



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Paesi BRIC e il vino: Hong Kong – panoramica e tendenze

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Chiudiamo la rassegna dei paesi BRIC con il non-BRIC, cioe’ Hong Kong. Come mai lo hanno incluso nello studio IWSR? Perche’ e’ una porta per entrare in Cina e perche’ il consumo di vino a Hong Kong e’ in forte crescita, sia passata che futura. Diciamo pure che con il +10% annuo atteso di qui al 2015 e con la penetrazione del vino in crescita dal 3% del 1995 al 13% del 2009, questo e’ il piu’ interessante dei mercati emergenti del vino. Posto piccolo, consumo di livello molto elevato, possibilita’ di importare vino che poi viene spedito in Cina. Proprio cosi’: se a Hong Kong si fermano 2.8 milioni di casse di vino, altre 4.5 milioni (principalmente di vino rosso) viaggiano verso la grande nazione orientale. E noi italiani? Beh, praticamente non ci siamo: nei vini spumanti veniamo dopo i francesi, gli australiani, gli americani e gli spagnoli. Ma questo non sarebbe nemmeno un problema, dato che proprio il mercato degli spumanti e’ piccolo e atteso avere una crescita asfittica. Invece siamo colpevolmente fuori dal mercato del vino fermo, che quello invece sale del 10% annuo e sara’ di 4.4 milioni di casse nel 2005: oltre a tutti quelli che abbiamo detto prima siamo anche preceduti dai cileni.



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Paesi BRIC e il vino: India – panoramica e tendenze

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Sul mercato del vino indiano IWSR presenta una tabella molto molto interessante che arriva alla seguente conclusione. In India ci sono 700 milioni di persone, ma se togliamo quelli che abitano nelle zone rurali (60%), le donne che non bevono vino (48% del totale, le donne bevono vino in rarissimi casi), quelli che non bevono per ragioni filosofiche (35% di quelli che restano), quelli che non possono permetterselo (80% dei rimanenti) e infine gli indios che si abbeverano soltanto di birra (il 90%)… togli di qui, togli di la, arriviamo a un bel 2 milioni di potenziali consumatori dai 700 milioni di partenza. Quindi commentiamo dei numeri piu’ vicini al consumo di vino di un piccolo paese europeo che non di un gigante asiatico. Per questo motivo lo studio non si spinge molto in analisi sul futuro. L’India nel 2015 passera’ dallo 0.01% allo 0.04% dei consumi mondiali di vino fermo, e dallo 0.01% allo 0.06% di quello spumante. Niente a che vedere con la vicina Cina che invece rappresentera’ il 3.8% del consumo di vini fermi. Andando in profondita’ qualche sorpresa pero’ c’e’: per esempio, l’elevata penetrazione di vini bianchi e il livello elevatissimo di qualita’ dei prodotti consumati.



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Esportazioni di vino italiano – aggiornamento settembre 2010

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Le esportazioni di settembre hanno ancora una volta segnato un nuovo record per i volumi, oltre a far ritornare il valore annuo sopra il precedente record “anno mobile” che risaliva alla fine del 2008. Il record e’ pero’ stato raggiunto attraverso la categoria dei vini sfusi, che sta vivendo un vero e proprio boom, mentre in settembre sia i vini spumanti che quelli imbottigliati non hanno superato in modo significativo il volume dello stesso mese dell’anno scorso. L’Italia rafforza in questo modo la propria leadership nell’ambito dei paesi esportatori di vino nel mondo, almeno per quanto riguarda i volumi. Sui primi 9 mesi dell’anno siamo a quasi EUR2.7 miliardi di euro per 15 milioni di ettolitri (+8,5% e +7.4% rispettivamente), mentre sull’anno mobile siamo a EUR3.7 miliardi e 20.5 milioni di ettolitri (+6.4% e +7.7% rispettivamente). Analizziamo in questo post due aspetti: quello del prezzo mix, che mette in luce una certa debolezza della struttura dell’export, e quello dei paesi BRIC che stiamo analizzando attraverso lo studio spagnolo.



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