Fonte: ISTAT
La prima novita’ del blog del 2010 e’ relative agli spumanti. Con un piccolo lavoro durante le vacanze ho approntato un database per tracciare le esportazioni della categoria nelle tre principali categorie: Asti spumanti, spumanti DOP e tutto il resto. In realta’ in “tutto il resto” si potrebbe fare ulteriori suddivisioni, ma nessuna e’ rilevante o aiuta nell’analisi. Sarebbe interessante avere un’ideal del metodo classico italiano, che pero’ e’ annegato dentro i DOP dove “risiede” anche il Prosecco. Pazienza. In questo primo post vi presento la base dei dati e una infarinatura su come si leggono e su quali sono i driver principali. I dati non sono ancora completi perche’ la nuova classificazione e’ partita a inizio 2010 e prima di quella data ci sono soltanto i dati totali e quelli relativi all’Asti.
Ritorniamo brevemente sui dati generali della categoria per sottolineare la chiara ripresa delle esportazioni, partita ad aprile 2010, che sta procedendo bene. L’export di spumanti a valore e’ in crescita del 6% annuo ma in chiara accelerazione, dato che mese dopo mese si cresce. Nei primi mesi dell’anno la crescita e’ stata del 13% a 282 milioni di euro. Proprio su questi dati vale la pena di soffermarsi: di questi, il 33% sono Asti spumante, per un al di 94 milioni di euro, in crescita del 10% sui primi 9 mesi del 2009. I DOP (escluso l’Asti spumante) sono tutti insieme il 39% del totale, per 110 milioni di euro. Il resto sono IGP, varietali e senza denominazione per un totale di 78 milioni e un peso del 28% delle esportazioni totali. Le crescite dei DOP e degli altri non sono tracciabili, dato che i dati del 2009 non sono stati rilevati.
A volume, l’Asti e’ piu’ importante con un peso del 41% sui primi 9 mesi di quest’anno, in cui sono stati esportati in totale 1.2 milioni di ettolitri (+23%). La crescita dell’Asti e’ molto piu’ limitata, per un +8% a 477mila ettolitri. I DOP sono a 327mila ettolitri e sono il 28% del totale, il che porta icrca il 69% delle esportazioni italiane di spumante a volume ad essere fatte di vini a denominazione di origine.
Resta da commentare il prezzo mix, lasciando alla prossima puntata la disanima dell’esposizione geografica delle diverse categorie. Lo spumante italiano vende a 2.4 euro al litro (+1.8%) nei primi 9 mesi del 2010. L’Asti si vende a 2 euro (+2%) e quindi “tira giu’” la media nazionale. I DOP vendono a 3.28 euro al litro, il 40% in piu’ del prezzo medio della categoria, mentre tutti gli altri spumanti vendono a 2.1 euro al litro. Come dicevo prima, sarebbe molto bello poter sapere la suddivisione all’interno dei DOP dei metodo classico contro i metodo Charmat. Chissa’ che qualcuno non ci ascolti e decida di aggiungere una serie di dati all’export del futuro…
Essendo parte in causa (vivo a Rio de Janeiro e mi sto dedicando all’importazione di vini italiani) avere un’idea dei numeri del mercato brasiliano.
Comunque complimenti, questo lavoro è molto interessante!
Paride Vallarelli