Esportazioni


Esportazioni di vino Italia – aggiornamento agosto 2024

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Agosto è ovviamente un mese interlocutorio per le esportazioni di vino, dato che toccano il loro minimo stagionale, prima della stagione chiave culminante a ottobre e novembre con le spedizioni di vini spumanti per le festività.

L’andamento di agosto non ha cambiato le carte in tavola. L’export è calato dell’1%, riducendo leggermente la velocità di crociera del 2024 al 4% e quella degli ultimi 12 mesi al 2%.

Una sbirciatina ai dati dei cugini francesi ci dice che sul medesimo periodo di 8 mesi, le loro esportazioni calano del 7% (7.4 miliardi di euro, contro i nostri 5.2) e che il loro mese di settembre già disponibile fa +2%, riducendo il calo sui 9 mesi al 6%. Noi commenteremo questi dati giusto prima di Natale, visto che il calendario di Coeweb Istat dice 11 dicembre 2024 per l’aggiornamento.

Vi introduco una nuova analisi, che vedete nel grafico sopra, che vi dice quanto sono le esportazioni correnti (ultimi 12 mesi) per paese rispetto al livello pre-Covid (2019, per semplicità). Dal grafico si intuiscono due cose: che sia nel post-Covid che negli ultimi mesi il traino dell’export italiano viene da USA e Canada che sono il 15-20% sopra i livelli pre-Covid. Secondo, che comunque in entrambi i casi le nostre esportazioni sono lontane dal massimo storico raggiunto in quei paesi.

Tutte le tabelle per prodotto sono nel resto del post, con un ulteriore commento.

 

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Le esportazioni di vino nel mondo – aggiornamento primo semestre 2024

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Con un po’ di fatica in questo giro ho ricostruito il quadro delle esportazioni mondiali di vino del primo semestre 2024. Dei dati che vedete in tabella soltanto due sono stimati sulla base dell’andamento di 3-4 mesi invece che sui dati reali dei 6 mesi. Si tratta di Argentina e Cile.

Fatta questa premessa, il quadro del semestre è di un leggero calo delle esportazioni mondiali, circa -1% a valore, con un parziale recupero dei volumi, +3%, dopo il pesante calo del 2022-23 (circa -10% nei semestri cumulativamente). Come abbiamo avuto modo di commentare nelle scorse settimane l’Italia ne esce vincente, con un incremento delle esportazioni del 3% (diventato +4% a fine luglio) simile a quanto registrato dalla Spagna. Ci sono un paio di esportatori che fanno meglio, Australia e Cile, ma in questi casi va considerato il punto di partenza molto basso e gli eventi recenti (riapertura della Cina per il vino australiano). In termini relativi l’Italia guadagna circa un punto percentuale nella “quota di mercato” sul totale di questi 11 paesi. Una buona notizia per il settore domestico, che però ricordo restare molto esposto in termini di volume (10.6 milioni di ettolitri nei sei mesi 2024), con un rischio di calo.

Proseguiamo l’analisi con le tabelle dei dati e ulteriori grafici esplicativi.

 

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Spagna – esportazioni di vino – aggiornamento primo semestre 2024

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Le esportazioni spagnole di vino nel primo semestre 2024 sono andate meglio di quanto ci eravamo immaginati in precedenza, mostrando un incremento del 3% sia in volume che in valore, rispettivamente a 10.8 milioni di ettolitri e 1.5 miliardi di euro. I dati sono quasi perfettamente sovrapponibili a quelli italiani (+2% volume e +3% valore) nel medesimo periodo anche se notiamo che il mix delle esportazioni spagnole è peggiorato nel periodo, con un incremento essenzialmente concentrato nella categoria dei vini sfusi (+15%), mentre si i vini fermi in bottiglia (-1%) che quelli spumanti (+1%) sono rimasti sostanzialmente invariati.

Se ci dimentichiamo per un momento il “mix” concludiamo comunque che la Spagna nel primo semestre 2024 è andata meglio della media degli altri grandi paesi esportatori, per i quali abbiamo calcolato un volume esportato all’incirca stabile e un valore in calo del 2%, dopo un calo del 2% nel primo semestre 2023 (-5% su tutto il 2023).

Passiamo a una breve analisi dei dati con tutte le tabelle e i grafici.

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Esportazioni di vino Italia – aggiornamento luglio 2024

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Le esportazioni di vino procedono a un ritmo altalenante: dopo due mesi negativi, in luglio il dato totale segna +10%, con un anomalo incremento dei vini fermi in bottiglia a +11%. La conclusione è comunque positiva, dato che parliamo di un dato positivo del 4% dall’inizio dell’anno. Dando una sbirciatina ai dati francesi (molto peggio dei nostri nei primi sei mesi), a luglio le esportazioni sono cresciute dell’11%, per poi ritracciare con un -9% in agosto, quando però i valori in gioco sono molto diversi.

Seppure il dato non sia rilevante in termini assoluti, va rimarcato l’andamento recente molto negativo degli spumanti DOP ex Prosecco (-13% in luglio e -4% da inizio anno, contro il +10/11% che il Prosecco continua a mostrare), mentre dal punto di vista dei maggiori mercati, possiamo ben dire che luglio è stato un mese di “inversione” delle tendenze. I mercati più deboli negli scorsi mesi sono cresciuti molto, quelli che erano andati bene sono stati meno positivi.

Bene, numerose tabelle sono incluse nel resto del post, con ulteriori grafici.

 

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Esportazioni italiane di vino per regione e tipologia – aggiornamento primo semestre 2024

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Chiudiamo l’analisi delle esportazioni di vino italiano del semestre con i dati per regione (di provenienza delle aziende) e tipologia di vino (limitatamente al vino fermo in bottiglia). Due considerazioni principali escono dall’analisi. La prima è che diversamente dal solito le esportazioni sono state trainate dai prodotti di bassa qualità, ossia vini da tavola e varietali, mentre, nell’ambito di un export cresciuto del 2% i vini DOP sono praticamente stabili, con l’eccezione in questa categoria dei vini rossi toscani, che crescono del 5%. La seconda, a livello regionale e prendendo tutto l’export incluso gli spumanti, è che il traino del Prosecco continua a spingere le aziende venete, che hanno avuto una crescita del 6% delle esportazioni, il doppio della crescita (+3%) delle esportazioni di vino nel loro complesso. In questa analisi, sono incoraggianti anche i dati dell’Emilia Romagna (+7%, forse legato all’andamento dei vini meno pregiati) e della Toscana (+4%, con un richiamo al buon andamento dei DOP rossi citato poco sopra). Non sono positivi per il secondo anno consecutivo i dati del Piemonte (-2%). Bene, nel resto del post trovate i grafici e le tabelle con tutti i dati.





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