Esportazioni


Spagna – esportazioni di vino, aggiornamento 2024

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Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.

La Spagna chiude il 2024 con un incremento delle esportazioni di vino del 3% a 3.05 miliardi di euro, nonostante il calo dei volumi esportati di quasi il 4% a 20.4 milioni di ettolitri. Le considerazioni che abbiamo fatto sull’andamento dei principali paesi concorrenti (Francia -2%, Italia +5%) si ripresentano anche qui. Il 2024 è stato caratterizzato da un andamento particolarmente sostenuto per il mercato americano, che ha più che compensato il leggero calo nel principale mercato per i vini spagnoli, la Germania. Continua la crescita degli spumanti spagnoli (+5%), che però soltanto nel 2024 con i 526 milioni registrati riescono a superare il livello pre-Covid. Diciamo tutta un’altra storia rispetto a quello che è successo ai prodotti italiani e a quelli francesi. Infine, negli highlights, mi preme farvi notare il forte incremento delle importazioni italiane di vino spagnolo, salito del 40% in volume a 1.9 milioni di ettolitri, ma per soli 106 milioni di euro, da cui si deriva che trattasi di prodotto sfuso per essere utilizzato nei nostri vini da tavola.

Passiamo a un commento più dettagliato con tutti i grafici e le tabelle.

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Esportazioni di vino Italia – aggiornamento 2024

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Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.

Sono sentimenti contrastanti quelli che si provano guardando ai dati del commercio estero di vino italiano. Da un lato, i dati confortanti del passato, il 2024, in cui il nostro export è cresciuto del 5% (8.1 miliardi di euro), meglio di quanto hanno fatto i nostri principali “concorrenti”, Francia (-2%) e Spagna (+3%). Dall’altro lato, le notizie funeste degli ultimi giorni con la minaccia americana di imporre dazi giganteschi sulle importazioni di alcol dall’Europa, che aprirebbero una voragine nelle esportazioni di vini italiani e francesi, essendo il primo mercato con un peso del 22-23% del valore totale. Timori che diventano terrore quando si ascoltano le dichiarazioni di alcuni politici che sventolando l’eccellenza dei prodotti italiani si dicono fiduciosi di poter rimpiazzare le potenziali mancate esportazioni in altri paesi… non siamo riusciti a costruire una posizione decente in Cina e India negli ultimi trent’anni, non mi sembra abbiamo trovato la ricetta magica per far cambiare repentinamente le cose.

Al di là delle polemiche, entriamo nel dettaglio dei dati. Il Nord America, USA e Canada, emergono come i più importanti contributori del buon andamento del 2024, +10% e +15% rispettivamente. Fatti due calcoli, senza di loro le esportazioni (nel resto dei paesi) sarebbero cresciute del 2.5%.

Leggendo i dati dell’ultimo trimestre (e parlando con qualche operatore del settore) emerge anche che negli ultimi mesi (e probabilmente in gennaio e febbraio 2025) chi esporta si sia premurato di spedire più merce possibile per anticipare la potenziale introduzione dei dazi. Le esportazioni verso gli USA sono cresciute del 15% nell’ultimo trimestre. Quindi, dazi o non dazi, ci potrebbe essere un ritracciamento nel corso del 2025. Staremo a vedere.

Nel post trovate tutte le tabelle (con i primi 25 paesi di destinazione per volume e valore), ulteriori grafici e commenti.

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Il peso delle esportazioni di vino sul commercio estero – dati 2023

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Come sappiamo gli scambi internazionali di vino hanno vissuto un paio di anni non particolarmente positivi, anche in virtù della normalizzazione post Covid. Oggi cerchiamo di “uscire” dal mondo del vino e di posizionarlo nel contesto degli scambi mondiali. Ovvero, la questione è il vino, come prodotto scambiato, sta acquisendo o perdendo importanza. Avevo scritto di questo argomento qualche anno fa su un rapporto AAWE, che si fermava al 2018, riprendo l’argomento oggi sulla base dei dati di UN Comtrade e confrontando le esportazioni degli 11 maggiori produttori di vino mondiali con il loro export.

La risposta è nel primo grafico: dopo diversi anni di crescita moderata, il vino ha cominciato a perdere quote di mercato nel trade mondiale. Due dati a supporto: nel 2023 erano lo 0.53% delle esportazioni degli 11 paesi considerati, contro un picco dello 0.64% nel 2020. Se escludiamo due paesi “scomodi”, gli USA e la Germania, che rappresentano il 60% del commercio mondiale di questo gruppo di paesi ma soltanto il 7% di quelle di vino, non giungiamo a conclusioni differenti: il peso nei 9 paesi rimanenti è calato da un picco di circa l’1.5% all’1.2% del 2023.

I paesi più esposti alle esportazioni di vino sono la Nuova Zelanda (3%) e la Francia (2%).

Passiamo a una ulteriore analisi dei dati.

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Francia – esportazioni di vino 2024

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Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.

Grazie a un colpo di coda nel mese di dicembre (+19%), la Francia è riuscita a limitare a poco più del 2% la contrazione delle sue esportazioni di vino (11.7 miliardi di euro) che altrimenti sarebbe stata nell’ordine del 4%. La ragione di questa accelerazione finale, ben visibile nel grafico sopra, è molto legato all’anticipo delle spedizioni verso gli USA, +22% in novembre e +118% in dicembre, certamente da attribuire al timore che vengano introdotti dei dazi. Quindi meglio spedire vino oggi piuttosto che rischiare di doverci pagare delle tasse aggiuntive domani. È la stessa cosa che sta capitando al nostro export. Nel post di un paio di giorni fa notavamo che l’export verso gli USA è cresciuto in novembre del 17%, un dato piuttosto coerente con quello francese. Chiaramente, più spedizioni oggi (re-stocking) significano meno spedizioni domani (de-stocking), quindi potremmo assistere a una apertura di 2025 difficile nel mercato.

Ritornando ai numeri, il calo registrato nel 2024 è strettamente legato allo Champagne, -8% (-334 milioni) e in misura minore al Bordeaux, -4% (-87 milioni), mentre sono tornate a crescere le esportazioni di Borgogna. Meno Champagne significa minor prezzo medio, che infatti cala del 3% a fronte di volumi stabili.

Grafici, tabelle e ulteriori commenti nel resto del post.

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Esportazioni di vino Italia – aggiornamento novembre 2024

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Novembre è stato un mese leggermente positivo per le esportazioni italiane di vino, +2%, sospinto da un altro mese positivo per gli spumanti (+8%) e da un andamento sostanzialmente stabile per i vini fermi. Sommato ai dati dei mesi precedenti si arriva a 7.5 miliardi di euro e a un incremento del 5%, con una elevata probabilità di superare la soglia degli 8 miliardi di esportazioni (attualmente siamo a 8.1 miliardi assumendo un dicembre stabile rispetto all’anno scorso).

I dati del mese sono ovviamente difficili da interpretare: per esempio l’incremento del 17% delle esportazioni verso gli USA è già sufficiente a giustificare l’incremento totale delle esportazioni. Verrebbe da domandarsi se una parte di questo incremento possa essere determinato dai timori per l’introduzione dei dazi sulle importazioni di vino, suggerendo dunque agli importatori di “fare scorta”. Novembre è poi stato un mese di forte controtendenza in Canada, dopo tanti mesi di recupero tanto da farlo diventare il quarto mercato per il vino italiano, superando la Svizzera. I dati degli spumanti continuano a migliorare nel segno del Prosecco e nel segno dei volumi.

Tutte le tabelle e ulteriori commenti nel resto del post.

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