Masi – risultati 2022

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Sembra brutto da dire, ma Masi è passata dal miglior primo semestre della sua storia a uno dei peggiori secondi semestri di sempre. La crescita delle vendite è passata dal +27% dei primi 6 mesi a +2% del secondo semestre, il margine è passato dal 23% al 13%, l’utile netto è azzerato (mediamente circa 3 milioni nel secondo semestre) e a tutto questo si aggiungono anche alcuni noiosi problemi di governo societario, con le dimissioni di Renzo Rosso da consigliere di amministrazione (con alcune colorite dichiarazioni che trovate nel resto del post), titolare del 10% delle azioni. Quindi, quando guardiamo l’anno 2022 nel suo complesso troviamo dei numeri abbastanza allineati al 2021, frutto di un eccellente primo semestre e di un pessimo secondo semestre. Le vendite nell’anno toccano 75 milioni, +13%, il margine operativo lordo è a +2% con un margine in calo dal 19.5% al 17.7%, l’utile netto cala da 5.4 a 4.5 milioni a causa dei maggiori oneri finanziari e dalle perdite su cambi, mentre il debito sale di 5 milioni di euro a 8 milioni (sempre molto moderato) a causa dei maggiori investimenti e del ritorno al pagamento dei dividendi. Passiamo a un’analisi più dettagliata.

  • L’andamento molto positivo del fatturato è frutto di un forte incremento nel mercato italiano, +21% a 21 milioni di euro, e del +14% realizzato nel mercato nord americano (25 milioni), mentre le vendite nel resto d’Europa sono state stabili.
  • Se invece confrontiamo i dati relativi ai tipi di vini venduti notiamo il forte incremento dei “top wine” (+25%, 23 milioni) quindi Amarone e un andamento meno favorevole per il segmento premium (+5%, 33 milioni).
  • I commenti sui costi sono incentrati sugli impatti inflazionistici. Il margine industriale scende al 60%, il livello più basso degli ultimi anni (media 2016-21: 65%), mentre l’aumento dei costi operativi (+10%) neutralizza quasi del tutto l’aumento delle vendite (+13%) a livello di margine operativo lordo, passato da 12.9 a 13.2 milioni. Sotto, crescono leggermente gli ammortamenti per via dei crescenti investimenti, ma sono circa 0.8 milioni di euro di perdite su cambi a determinare il calo dell’utile netto, passato da 5.4 a 4.5 milioni di euro.
  • Anche sulla base di questo, Masi distribuirà un dividendo minore dell’anno precedente (2 milioni contro 2.6 milioni di euro).
  • Dal punto di vista finanziario, gli investimenti continuano nel nuovo progetto di visitor center, ora chiamato Monteleone21, il che porta il totale a 8.6 milioni di euro, cui si sommano 3.3 milioni di euro di peggioramento del capitale circolante (essenzialmente magazzino) e i 2.6 milioni di dividendi. Con una generazione di cassa calata da 9 a 8 milioni di euro, il debito cresce dunque di 5 milioni di euro, da 3 a 8 milioni in totale.
  • Infine, chiudiamo con quanto riportato nel comunicato stampa relativamente alle dimissioni di Renzo Rosso (azionista con il 10% del capitale): Si comunica che in data 9 marzo 2023 il Sig. Renzo Rosso ha rassegnato le dimissioni da consigliere di amministrazione indipendente motivandole sulla base di una sua perdita di interesse nel rivestire la carica non essendo riuscito ad «apportare un contributo professionale e innovativo ai processi gestori» e lamentando, al contempo, che il governo societario di Masi non è «in linea con gli standard di riferimento di società con azioni negoziate sui mercati di capitali». La Società ritiene di sottolineare che al Sig. Rosso non è mai stata negata l’opportunità di esprimere le proprie valutazioni nell’ambito del dibattito consiliare, anche con riferimento al governo societario, ricordando peraltro le recenti dichiarazioni del Sig. Rosso su Il Sole-24Ore circa il contributo da lui portato a Masi, definita “un’azienda ben strutturata”.

 

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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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