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Il forte incremento delle vendite in Italia ha consentito a Caviro di chiudere il 2018 con i ricavi più alti della sua storia, 330 milioni di euro. Il 2018 si è però caratterizzato per la riorganizzazione di tutte le attività “non vino” sotto il cappello di “Caviro Extra”, dove la cooperativa continua a investire pesantemente (nel 2018 al fine di produrre biometano) e dove si realizza circa il 29% del fatturato (80 milioni dei 330). Venendo alla parte vino, che a noi più interessa, nel 2018 si registra un calo delle esportazioni piuttosto marcato (-11%) che deriva dalla temporanea interruzione di un contratto di private label in Inghilterra, mentre le vendite negli altri principali mercati (Germania, USA) sono all’incirca stabili. Il tutto è stato più che compensato dall’attività italiana, che ha beneficiato di un forte incremento dei prezzi di vendita per compensare l’aumento dei costi delle materie prime. Dal punto di vista finanziario, il bilancio torna alla normalità dopo le perdite del 2017 per la transazione con il fisco italiano, mentre l’indebitamento cresce a 72 milioni di euro (+12) in relazione ai maggiori investimenti. Infine, i soci della cooperativa hanno aumentato i conferimenti del 12% rispetto la 2017 in volume, con un prezzo del 3% più basso del 2017 ma allineato alla media degli ultimi 5 anni. Passiamo a una breve analisi dei dati.