Brasile – importazioni di vino 2022

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Il cambio di veste del sito UN Comtrade da cui da qualche anno scarico i dati per il blog mi ha dato qualche preoccupazione, ma al di là di un nuovo modulo di download sembra essere rimasto aperto e accessibile gratuitamente. Partiamo quest’anno con il Brasile, prima delle grandi nazioni del mondo a mettere sul sito i suoi dati del commercio estero. Come premessa, nel 2022 tutti i dati di commercio estero espressi in Euro saranno molto migliori di quelli in dollari, vista la forte rivalutazione del cambio da 1.18 a 1.05, che ha anche trascinato con sé il Real brasiliano. Quindi, se guardate il grafico qui sopra trovate un andamento molto positivo per le importazioni di vino brasiliane (da 420 a 460 milioni circa, +10%), anche se questo dato tradotto in valuta locale diventa negativo, da 2.7 a 2.5 miliardi di Real, quindi -7%. I volumi sono anch’essi in leggero calo (-4%) ma sono da un paio d’anni su un plateau di circa 1.5 milioni di ettolitri, ben di più degli anni pre-Covid. Quindi, in conclusione, Brasile non ha importato più vino e non ha speso di più nel 2022, ma grazie alla svalutazione dell’euro i dati che esponiamo sono positivi. L’Italia in questo contesto mantiene una posizione defilata.  Passiamo a una breve analisi dei dati.

  • I principali partner commerciali del Brasile sono gli stati limitrofi dell’America Latina. Se dunque leggete questi dati trovate che il 40% delle importazioni a valore (185 milioni) e il 45% del volume (0.7 milioni di ettolitri) vengono dal vicino Cile. Tali quote di mercato sono assiilabili a quanto visto in passato.
  • Alla medesima stregua, il secondo partner è l’Argentina, con il 20% delle forniture circa, ossia 0.3 milioni di ettolitri per 90 milioni di euro, mentre il terzo è, per affinità linguistica e culturale il Portogallo, da cui il Brasile importa 67 milioni di euro di vino, un dato stabile sul 2021 ma che non deve ingannare in quanto è largamente superiore a quanto visto nel passato.
  • Francia e Italia vengono subito dopo, sono sui 35-40 milioni di euro di valore esportato e non crescono rispetto al passato. Ossia, la progressione vista nel mercato brasiliano del vino è principalmente appannaggio dei partner commerciali contigui e non dei grandi produttori europei. Italia e Francia a fronte di un mercato cresciuto del 7% annuo negli ultimi 5 anni sono a +1/2%, mentre il Cile è a +7%, l’Argentina a +13% e il Portogallo a +11%.
  • Come si spiega tutto questo? Una parte della spiegazione è certamente nella scarsa diffusione degli spumanti che rappresentano soltanto il 6% delle importazioni di vino del paese e che rappresentano una quota ben più importante delle esportazioni sia francesi che italiane.
  • Buona consultazione!

 

 

 

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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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