Cava – produzione e vendite, aggiornamento 2016

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Il Cava continua a cercare sbocchi al di fuori dei mercati tradizionali. E’ questa, sostanzialmente la conclusione che si trae dai numeri 2016, pubblicati puntualmente dal DoCava, il consorzio che si occupa di raccogliere i dati dalla DOC. I volumi commercializzati sono stabili intorno a 245 milioni di bottiglie, ma la quota del mercato domestico scende al minimo storico del 35% e anche le vendite europee, che avevano raggiunto una specie di picco intorno al 50% delle vendite nel 2012 stanno perdendo leggermente quota, causa il forte regresso nel mercato tedesco non completamente compensato dal progresso in alcuni mercati quali la Scandinavia. Quindi, a tenere in piedi le vendite c’è il resto del mondo, che per questa denominazione si chiama principalmente USA. Passiamo a una breve analisi dei dati.

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  • Le vendite 2016 di Cava sono cresciute marginalmente, +0.4% a 245.2 milioni di bottiglie, con una parte molto preponderante (88% o 216 milioni di bottiglie) relativa al prodotto “base” invecchiato 9 mesi e il 12% circa di prodotti riserva e gran riserva.
  • Come dicevamo sopra il mercato domestico cala dell’1% a 86.2 milioni di bottiglie. Il grafico fa vedere molto bene l’evoluzione nel tempo; il Cava era arrivato a vendere 100 milioni di bottiglie prima delle crisi del 2006, per crollare a 81 milioni nel 2012-13, il picco della crisi dei “PIGS” (dove la S stava per Spagna, mentre noi eravamo la I…) e ha recuperato nel 2014 per poi leggermente calare nei due anni successivi.
  • Un percorso speculare hanno avuto le vendite europee, che hanno proprio raggiunto il picco nel peggior momento del mercato domestico, per poi perdere quota. Nel 2016 in Europa le vendite sono calate del 2% a 112 milioni di bottiglie. Come potete apprezzare dal tabellone, la Germania è il mercato critico per il Cava, crollato del 14% da 33 a 28 milioni di bottiglie, lasciando la leadership tra i mercati internazionali al Belgio, addirittura, leggermente in discesa a 29.6 milioni di bottiglie. Anche il terzo mercato, il Regno Unito, scende del 4% a 27 milioni, proseguendo un calo che potete vedere continua dal 2012 a questa parte. Lo spostamento di mercati si vede anche all’interno dell’Europa: sale la Francia, l’Olanda, la Svezia e tutti gli altri paesi scandinavi.
  • I dati più positivi sono quelli extraeuropei, dove il Cava raggiunge il suo picco storico di 47 milioni di bottiglie vendute, +9%. La chiave di lettura è il mercato americano, salito da 19.8 a 21.3 milioni di bottiglie, +8%, ma anche il Giappone, +9% a 8.5 milioni di bottiglie e una serie di altri piccoli mercati, tra cui vale la pena di citare il Brasile, +23% a 1.1 milioni di bottiglie.

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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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