Vendite al dettaglio di vino in Italia – aggiornamento primo semestre 2013

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Le vendite al dettaglio di vino in Italia nel secondo trimestre 2013 sono apparentemente andate molto male. I volumi hanno dato ulteriori segnali di indebolimento, mentre l’aumento dei prezzi rispetto allo scorso anno sta scemando in seguito alla stabilizzazione dei listini e, presumibilmente, al fatto che la perdita di volume sta diventando significativa. I dati di ISMEA pubblicati in base al rapporto IRI sui primi 6 mesi dell’anno dicono che le vendite sono cresciute del 4% nel primo semestre. Dato che il primo trimestre faceva +8% e che i due trimestri sono all’incirca simili per peso sull’anno, il dato del secondo trimestre è molto simile a zero, con un calo dei volumi acquistati “record” dell’8% circa. Guardiamo i numeri in dettaglio.

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  • Il totale vini nel primo trimestre cresce del 4.1% in valore, con una perdita di volumi del 6.3%, più accentuata del 4.8% del primo trimestre. Dall’altro lato il “prezzo-mix” più che compensa il calo dei volumi con un incremento dell’11% (era +14% nel primo trimestre), per giungere al saldo del 4% di cui dicevamo sopra.
  • Se “spacchettiamo i trimestri” molto brutalmente (senza considerare il loro diverso peso, particolarmente del quarto trimestre) si può notare come il secondo trimestre di quest’anno è il più debole dall’inizio 2012 a  questa parte per il settore, soprattutto per i vini di qualità che subiscono l’impatto della crisi a causa del loro maggior prezzo di vendita (ricordiamo le medie del 2012: 4.3 euro al litro per i vini DOC/DOCG, 2.8 euro per i vini IGT e 1.4 euro per i vini comuni).
  • Nei primi 6 mesi, il 4% si scompone tra le varie categorie in +3% per i vini DOC, +1% per i vini IGT e +6% per i vini comuni, con la categoria degli spumanti che viene data in crescita del 10% (ma questo dato sconta l’utilizzo delle settimane, che nel 2013 hanno incluso anche quella di capodanno…).
  • I volumi sono in forte calo, il 6-7% a seconda di includere o meno gli spumanti. Il calo dei volumi è proporzionale all’incremento dei prezzi: i vini DOC calano meno di tutti, -1% in volume nei primi 6 mesi (ma -3% del secondo trimestre dell’anno) a fronte di un incremento dei prezzi del 4% circa. Per IGT e vini comuni il calo dei volumi si avvicina al 10% nel semestre 2013 a fronte però di incrrementi dei prezzi molto elevati, +12% per gli IGT e +17% per i vini comuni.
  • Il “refrain” degli ultimi trimestri si ripete. I prezzi in forte crescita hanno protetto i margini unitari della catena del valore dei trasformatori e venditori di vino in Italia ma non hanno preservato gli utili in valore assoluto, perchè è quasi certo che i maggiori prezzi si siano tradotti in maggiori costi dell’acquisto della materia prima, a vantaggio di chi produce uva e vino all’origine. Su questo punto anche ISMEA testualmente recita: “I forti aumenti dei listini all’origine sembrano essere stati trasferiti sui prezzi al consumo in modo abbastanza importante.”
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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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