Veneto


Masi – risultati primo semestre 2015

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Prima di addentrarci nei (buoni) numeri semestrali di Masi, vi passo il link al quale potete scaricare liberamente il mio rapporto di ricerca su Masi, azione della quale mi sto occupando nella mia attività professionale di analista finanziario. E’ stato pubblicato in data 10 agosto e dopo un paio di mesi viene divulgato da Borsa Italiana. Di nuovo, questo è il link. Nel rapporto potete trovare un’analisi dettagliata e, per chi si chiedesse che cosa faccio per campare, un “assaggio” del mio lavoro!

Il semestre di Masi è stato particolarmente positivo, aiutato dai cambi, che finalmente hanno contribuito in modo positivo, ma anche da un mix di prodotto/mercato molto favorevole, che ha consentito un recupero dei margini, in linea con quanto già successo nella seconda parte del 2014. Anche se nella seconda parte dell’anno un balzo simile non è più fattibile, le attese relative al 2015 che sono state la base della quotazione in borsa dell’azienda, sembrano essere pienamente supportate. Detto questo, l’azienda ha molti spazi di miglioramento: le vendite in Europa ancora latitano e anche il mercato italiano negli ultimi 6 mesi non ha dato le soddisfazioni dello scorso anno.

A proposito, le azioni, nonostante il forte calo delle borse durante il periodo estivo (Grecia, Cina e compagnia) si sono comportate in modo egregio, mantenendo un valore allineato a quello che gli investitori hanno pagato a fine giugno per entrare a far parte della compagine azionaria.

Passiamo ai numeri.

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Esportazioni italiane di vino per regione e tipologia – aggiornamento primo semestre 2015

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I vini rossi toscani di qualità stanno decisamente ravvivando le esportazioni di vino di qualità negli ultimi mesi, dopo che per molto tempo erano stati i cugini piementesi a menare le danze. E’ questo un segnale positivo, soprattutto perchè si tratta di un contributo “corposo”, essendo quasi il 15% di tutte le esportazioni di vino in bottiglia e quasi tre volte di più di quelle piemontesi. Si è invece fermata la crescita sia dei vini rossi piemontesi (dopo un vero e proprio “boom”), ma anche quella dei vini del Trentino Alto Adige: per entrambe le categorie l’export è sceso del 2% rispetto al primo semestre 2014. Andiamo a leggere i dati insieme.

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Masi – risultati 2014

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Masi ha avuto un anno difficile nel 2014, causato dal calo di vendite in due dei suoi principali mercati, Canada e Svezia, oltre all’impatto negativo dei cambi, che hanno determinato per due anni consecutivi un impatto negativo superiore al 2%. Nonostante questo, i margini si sono mantenuti su livelli molto elevati (tra i più elevati nel panorama italiano, e non solo, del settore) e l’azienda ha raggiunto l’obiettivo di quotazione in borsa. L’operazione, che ha consentito un incasso di oltre 30 milioni di euro, è stata per circa un terzo relativa alla vendita di azioni da parte dell’azionista Alcedo (private equity), mentre per i restanti due terzi (20 milioni circa) sono confluiti nella cassa dell’azienda, praticamente cancellando il debito aziendale, di circa 19 milioni a fine 2014. Il processo di quotazione, al quale ho partecipato, è culminato alla fine di giugno, quando le azioni sono state ammesse alla negoziazione, con un flottante del 20% e un prezzo di collocamento di 4.6 euro per azione, che determinano una capitalizzazione (e valore d’impresa) di circa poco meno di 150 milioni di euro, cioè circa 13 volte gli utili (rettificati per il goodwill e gli oneri di quotazione) previsti per il 2015, 2.2 volte le vendite, 8 volte il MOL e circa 9 volte l’utile operativo. Passiamo ad analizzare i dati 2014 e a discutere anche di cosa potrebbe fare Masi con questi soldi.

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Sartori – risultati 2014

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Sartori ha raddrizzato la rotta nel 2014, con un incremento delle vendite (che la riporta al livello del 2012 dopo il calo dell’anno scorso, 44 milioni di euro) e un leggero recupero dei margini (a circa il 5% a livello di MOL), che restano comunque largamente inferiori a quelli degli ultimi anni. Il 2015 promette di essere un buon anno. La svalutazione dell’euro dovrebbe supportare Sartori, che ha deciso di non ridurre i prezzi ma di aumentare lo sforzo di marketing. A tal fine, un nuovo brand ambassador è stato assunto in Germania, mentre un secondo in arrivo nella seconda parte del 2015 dovrà occuparsi dello sviluppo nel mercato asiatico. Mettendo tutti questi tasselli insieme ci si dovrebbe aspettare un anno in crescita, per riavvicinarsi agli eccellenti risultati di qualche anno fa.

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Santa Margherita – risultati 2014

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Nel 2014 Santa Margherita ha raggiunto la soglia di 110 milioni di fatturato (+8%), ha aumentato gli investimenti (in particolare nella controllata Ca del Bosco, posseduta al 60%) e di oltre il 15% la distribuzione di dividendo agli azionisti. Un anno soddisfacente, che mette nelle condizioni il management di promuovere un nuovo ambizioso piano, anche considerando possibili acquisizioni per arricchire il portafoglio . Intanto, restiamo sui numeri 2014, che beneficiano della ripresa nel mercato italiano, forse il miglior anno degli ultimi dieci, mentre all’estero il gruppo mantiene un ritmo di crescita vicino alla doppia cifra. Andiamo insieme ad analizzare i numeri più importanti.

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