
TWE chiude I conti 2023 (giugno 2023) in netta decelerazione, con un fatturato annuo a -2.2%, il che implica un secondo semestre a -6%. La spinta verso la premiumizzazione, con un portafoglio prodotti che viene definito “luxury” per l’85% del fatturato (83% l’anno passato), sta mettendo pressione sulle vendite anche a causa dell’uscita da alcuni marchi. Infatti, il -2% di fatturato si compone di un calo del 12% dei volumi a 22 milioni di casse (265 milioni di bottiglie) ma un incremento del prezzo medio per cassa da 96 a 108 dollari (tradotto in bottiglia e in euro: 5.3 euro). Il sacrificio è principalmente legato al mondo americano, dove il posizionamento di TWE è meno premium. I dati per divisione sembrano migliori di quelli generali se si guarda ai margini ma fate attenzione perché a saldo dei costi generali le cose sono un po’ meno positive. Riassumendo: vendite giù del 2% a 2.4 miliardi di dollari australiani (1.4 miliardi di euro), utile operativo in crescita del 6% e utile netto rimasto sostanzialmente in linea agli ultimi due anni a circa 250-260 milioni di dollari. Il debito invece sale per il secondo anno consecutivo, da 645 a 837 milioni di dollari (comunque intorno a 1 volta l’EBITDA), dopo aver pagato quasi 270 milioni di dollari agli azionisti. Il management mantiene la strategia e prevede un incremento degli utili a “singola cifra alta” (un modo per dire più del 5% ma meno del 10%) nel lungo termine (un modo per dire che potrebbe non essere il prossimo anno fiscale…). Passiamo a qualche dato divisionale di dettaglio.