Constellation Brands – risultati 2014 e previsioni 2015

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Nel 2014 (chiusura febbraio 2015), Constellation Brands ha riportato risultati ancora una volta superiori alle aspettative del mercato e alle previsioni a suo tempo effettuate. L’utile per azione è cresciuto a 4.44 dollari da 3.25, incamerando in pieno il beneficio dell’acquisizione degli interessi di minoranza della birra Corona. Nonostante il piano di investimenti colossale nell’espansione del birrificio e il debito significativo (oltre 7 miliardi di dollari), il management ha annunciato l’inizio di una politica di dividendi con pagamenti trimestrali. E’ questo un segnale a mio avviso, perchè significa che il business non dovrebbe più “sorprendere”: per tenere il titolo sui livelli da record raggiunti recentemente (120 dollari, 23 miliardi di dollari di capitalizzazione) è necessario dare qualcosa di nuovo in pasta agli investitori. E il 2015? Come detto, investimenti molto importanti (1 miliardo di dollari) ridurranno la generazione di cassa a 100-200 milioni di dollari, mentre l’utile per azione è previsto a 4.55-4.75 dollari, cioè un +3/+7% che fa circa +5% in media. Facendo un breve calcolo, con il prezzo delle azioni a 120 dollari,  Constellation Brands tratta a un multiplo 2015 di circa 27 volte l’utile netto atteso. Ma passiamo a una breve rivista dei numeri, che mostrano ancora una volta la spinta della birra e la relativa stabilità del business del vino, con una decelerazione nell’evoluzione dei margini e dei volumi sulla parte finale dell’anno.


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  • Le vendite 2014 sono salite del 24% a 6 miliardi di dollari. Se escludiamo i 940 milioni di dollari che vengono al differente periodo di consolidamento della birra e i cambi, la crescita organica è stata del 5% nel 2014, con un +12% per la birra e +1% per il vino.
  • Nel corso del quarto trimestre, le vendite sono cresciute del 6% a cambi costanti (il perimetro della birra era il medesimo). Questo +6% si scompone in un +11% per il segmento birra e +2% per il segmento vino, sempre su base organica.
  • Andando nel dettaglio del vino, i volumi di vendita dell’ultimo trimestre sono stati negativi per circa il 4% a livello consolidato (16.1 milioni di casse) e 3% per gli USA (12.8 milioni di casse). In realtà si tratta di un problema di “destocking” perchè i consumi rilevati nel mercato nel trimestre in USA sono stati quasi stabili (-0.6%).
  • Se “tiriamo” i volumi sui 12 mesi, Constellation Brands ha venduto 66 milioni di casse di vino, -1.2% sul 2013, di cui 50.5 milioni in USA (-1.6%). Facendo una piccola divisione, possiamo anche trovare il prezzo medio per cassa e bottiglia, rispettivamente di 38.3 dollari per cassa (3.2 euro per bottiglia).
  • I margini sono in leggero calo nel quarto trimestre ma superiori al 2013 quando si guarda a tutto l’anno. In particolare la divisione vino ha generato un fatturato di 2.84 miliardi di dollari (di cui 2.52 miliardi di vino e il rimanente di superalcolici), e un utile operativo di 674 milioni di dollari, pari a un margine del 23.7%. L’utile operativo cresce del 6% su un fatturato sostanzialmente stabile.
  • Chiudiamo con il debito. La situazione finanziaria non migliora, causa pesanti investimenti nel segmento birra. Il debito netto a fine 2014 è di 7.3 miliardi di dollari, con un EBITDA (Margine operativo lordo in italiano) di 1.6 miliardi di dollari. Ciò significa un rapporto debito/EBITDA di circa 4.3 volte.
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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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