Piemonte – produzione di vino DOC/DOCG – aggiornamento Federdoc 2012

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Pur con qualche buco nella base dei dati Federdoc sulla parte Nord Piemonte (non più di 5mila ettollitri), possiamo oggi fornire un buon quadro della produzione di vini di qualità in Piemonte, che nel 2012 è stata di circa 2.05 milioni di ettolitri, il 7% in calo rispetto al 2011 e diciamo nella parte bassa della fascia di 2-2.2 milioni di ettolitri che la regione Piemonte ha realizzato negli ultimi anni. Il Nebbiolo di qualità continua il percorso di crescita, con il Barolo a sfiorare 100mila ettolitri di produzione, mentre appare evidente il calo delle denominazioni a base di Barbera. Sembra invece stabile la produzione di Dolcetti, dopo i cali degli ultimi anni.

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  • Le 60 denominazioni piemontesi (troppe) hanno prodotto 2.05 milioni di ettolitri di vino. I dati totali sulla superficie (28600 ettari secondo Federdoc) sono difficili da commentare dato che mancano i dati di numerose denominazioni anche piuttosto corpose come produzione, quali Piemonte.
  • La prima DOC regionale si conferma Asti, con una produzione di 769mila ettolitri di vino su 9500 ettari denunciati. Siamo leggermente sotto il record di 817mila ettolitri del 2011 ma comunque su un livello relativamente elevato rispetto agli ultimi anni.
  • La seconda DOC è Barbera d’Asti con 224mila ettolitri, un livello basso rispetto alle evidenze storiche, su 3546 ettari denunciati, mentre la DOC Piemonte, terza della regione, vede un livello di produzione particolarmente basso rispetto agli anni passati, 184 mila ettolitri (dato sulle superfici non rilevato).
  • La quarta denominazione, Barolo, è anche la più importante. La produzione cresce del 2% a 99mila ettolitri, la superficie denunciata anch’essa è al massimo storico di 1977 ettari vitati.
  • Ciò ci consente di fare il punto per grandi vitigni. Il Nebbiolo appunto sembra essere stabile o in leggera crescita. Le denominazioni base Nebbiolo sono a circa 209mila ettolitri, ma mancano circa 5000 ettolitri nel Nord Piemonte. Piu di tutto fa il grafico, che vi mostra come ci sia un percorso di moderata ma costante crescita, spinto dalle grandi denominazioni langarole.
  • Per la Barbera (perchè come mi spiegava al Vinitaly il mitico Franco Martinetti con nobili citazioni poetiche, è femmina!) l’andamento è invece calante. Pur trattandosi di una visione parziale, che include le denominazioni esclusivamente denominate Barbera, il quadro mosta un calo a circa 370mila ettolitri nel 2012, il punto più basso degli ultimi anni.
  • Concludiamo con il Dolcetto, che sembra invece procere su un percorso di stabilità a circa 150mila ettolitri di produzione annua, con Alba e Dogliani a rappresentare i principali contributi in volume.
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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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