DOC/DOCG


Produzione vini DOC e DOCG per denominazione – dati 2018

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Andiamo diritti al punto: I dati che trovate qui sono della produzione di vini DOC relativa al 2018. Siamo a fine 2020. I dati che trovate qui sono raccolti da Federdoc e pubblicati in un compendio chiamato VQPRD, reso disponibile sul sito. Federdoc chiede agli enti certificatori e alle camere di commercio i dati per compilare il compendio. Non tutti rispondono. Come mai Siquria (ne prendo una che è anche quella più eclatante per la rilevanza delle DOC che certifica) che è incaricata di certificare molte delle DOC venete non fornisce i dati? Non sono io che devo dare una risposta, ma chi paga Federdoc e Siquria. Io, e voi di conseguenza, ricevo soltanto una cattiva informazione, di cui posso lamentarmi ma niente di più.

Quindi qui trovate una serie di classifiche relative alla produzione di vini DOC 2018. Ci sono un po’ di buchi, ma il 2018 è un po’ meglio della base dati 2017. Trovate anche tutti i dati nella sezione solonumeri del blog, in questo caso divisi per regione.

Per questo post la chiudo qui, non sono dell’umore giusto per andare avanti, visto che ho lavorato un pomeriggio intero (quello del mio compleanno) per riclassificare i dati.

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I prezzi all’origine del vino – aggiornamento 2019 su dati ISMEA

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La normalizzazione delle vendemmie 2018 e 2019 ha portato come c’era da attendersi a un “rientro” della bolla dei prezzi all’origine dei vini in Italia. L’indice elaborato da ISMEA mercati da cui abbiamo preso questi dati indica un prezzo indice (base 2010=100) di circa 148 a fine ottobre 2019, in calo del 20% rispetto al picco toccato a maggio 2018 di 184 e del 17% rispetto al valore medio del 2018. Se guardiamo ai dati medi annui, il 2019 è tornato a essere un anno normale, in cui la bolla dei prezzi è pienamente rientrata. Un ettolitro di vino costa dunque circa il 45% in più (media 2019) di quanto costava nel 2010, il che indica un’inflazione del 4% circa all’anno sul prodotto. A beneficiare maggiormente dell’aumento dei prezzi sono ovviamente i vini di qualità, e in particolare i vini rossi DOC/DOCG, il cui indice è salito mediamente a 163 (quindi +6% annuo dal 2010) e dove la volatilità dei prezzi è stata meno marcata (-13% dal picco del 2018). L’area di maggior volatilità è certamente quella dei vini comuni, dove anche i livelli produttivi si sono rivelati molto variabili nel tempo e dove la “concorrenza” basata sul prezzo è più marcata: il calo rispetto al picco storico è del 39%, mentre in media il prezzo 2019 scende di oltre il 30%. Il dettaglio per denominazione (tabelle dettagliate allegate) mostra invece che il Brunello di Montalcino è diventato di gran lunga il vino con il prezzo più elevato in Italia (nota: non abbiamo dati disponibili per l’Amarone), distaccando nettamente il Barolo (il cui prezzo invece cala. Scendono poi le quotazioni del Conegliano Valdobbiadene e del Prosecco, dando presumibilmente fiato ai produttori-non viticoltori del prodotti che tanto hanno sofferto negli ultimi 2-3 anni. Passiamo ad analizzare brevemente i dati.

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Vendite al dettaglio di vino nella GDO in Italia – dati IRI, aggiornamento 2019

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Il quarto trimestre 2019 ha mostrato ulteriori segnali di indebolimento per le vendite di vino nella GDO italiana, con un peggioramento rispetto a quanto già osservato nel terzo trimestre. I dati che prontamente IRI ha condiviso con inumeridelvino.it indicano un valore totale nel quarto trimestre di 750 milioni di euro di vendite, -0.5%, con un calo dell’1.3% per i vini fermi e un incremento dell’1.4% per i vini spumanti (+3.7% per lo Champagne). L’anno si chiude quindi con una crescita del 2.3% rispetto al 2018 per un valore di 2.45 miliardi di euro, di cui 1.93 miliardi sono vini fermi (+0.9%), 464 milioni sono spumanti italiani (+8.2%) e 55 milioni è Champagne (+6.4%). Come potete facilmente visualizzare dai grafici allegati, il mercato è partito bene nel primo semestre e ha subito un brusco rallentamento nella seconda parte dell’anno, per tutte le categorie, che sono nell’ultimo trimestre tutte negative salvo che per i vini DOC/DOCG e per gli spumanti Charmat secchi (leggi Prosecco). Nel ringraziare di nuovo Marco Colombo e il team IRI per i dati, passiamo ad analizzare qualche dato insieme.

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Umbria – produzione di vino 2018 e dati per DOC/DOCG 2017

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L’andamento commentato qualche giorno fa per la regione Lazio si ripresenta anche nella limitrofa Umbria. La produzione di vino 2018 non è stata all’altezza del resto d’Italia sia in termini di recupero sul forte calo del 2017, sia in prospettiva storica. La produzione di 0.6 milioni di ettolitri è cresciuta solo del 3% sul 2017 ed è di ben il 18% sotto la media storica, contro il +23% italiano: insomma una differenza di 40 punti percentuali. All’interno di questi trend si conferma però molto stabile la produzione di vini DOC, in linea con la media storica mentre è in ulteriore calo, e ormai quasi scomparsa, la produzione di vini da tavola. Quindi un ulteriore miglioramento del livello qualitativo (per lo meno a livello burocratico). Vi allego anche la tabella della produzione 2017 di vini DOC nella regione, redatta da Federdoc, con una serie piuttosto completa di numeri (e sebbene da quest’anno mancano completamente i dati preziosi delle superfici vitate). Passiamo in rassegna insieme I numeri in dettaglio.

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Lazio – produzione di vino 2018 e dati per DOC/DOCG 2017

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Anche in un’annata positiva come il 2018 (vi ricordo che la produzione di vino è stata in Italia del 23% superiore alla media dei 10 anni precedenti), la produzione vinicola della regione Lazio è stata un buon 10% inferiore alle medie storiche. Come abbiamo già commentato negli anni passati, se I dati di volume sono scarsi, la regione eccelle per il continuo progresso nelle categorie di qualità più elevate ed ha un’esposizione ideale con I tre quarti della produzione nei vini bianchi. Vi allego anche una tabella con I dati di produzione Federdoc per denominazione aggiornati al 2017 che però è molto incompleta, soprattutto per alcune delle denominazioni chiave come I Castelli Romani. Passiamo ad analizzare brevemente I dati.

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