Trentino Alto Adige – superfici vitate e produzioni – aggiornamento 2005

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Dopo una lunga parentesi "finanziaria", ho pensato di riprendere la saga regionale delle produzioni e delle rese. Il Trentino Alto Adige riserva qualche sorpresa, rispetto a quello che mi sarei aspettato. Per giungere subito alle conclusioni, credo che si possa dire che:
le rese per ettaro sono uguali (Bolzano) o superiori (Trento) a quelle italiane;
– le superfici vitate sono superiori a Trento che a Bolzano (se interrogato avrei detto il contrario);
– le superfici vitate mostrano un andamento (declinante) simile a quello medio italiano;
– in totale, la produzione di vino della provincia di Trento e’ 2.5 volte quella di Bolzano nel 2005, contro 2 volte nel 2000, fonte essenzialmente dell’aumento delle rese.

 We go back to the regional review of production and yields after a long period of financial information. We restart with Trentino Alto Adige, which is relatively surprising to me. We might immediately conclude that: (1) yields are equal (for Bolzano) or higher (Trento) than Italian average; (2) Trento has more vineyards than Bolzano; (3) the decline of areas is similar to the Italian trend. The yearly production in Trento is 2.5 times the one in Bolzano in 2005 vs. 2 times in 2000, mainly due to the gradual increase of the yields.

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CAVIT – risultati al 31 maggio 2006 – prima puntata

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CAVIT ha messo sul sito il suo ultimo bilancio. Per diversi aspetti differente rispetto ai precedenti riguardo agli utili e alla gestione del circolante, entrambi molto migliorati.

Andiamo con ordine. Nel 2006 (cosi’ chiameremo il bilancio chiuso al 31-5-2006), CAVIT aumenta il fatturato del 6%, ribaltando il -6% del 2005 e tornando a 175 milioni di fatturato. Sia Italia che estero sono su questi livelli di crescita, mentre nella suddivisione tra vini (il 96% del fatturato) e spumanti (5%), gli spumanti crescono di poco piu’ del 10%. Non serve dire che CAVIT e’ uno dei grandi esportatotri di vino italiani.

CAVIT made its latest financial report prompltly available on its site. This year (2006, FY ending in May), is different for several reasons: the company posted more substantial profis and strongly improved its working capital management. In terms of revenues, CAVIT recovered in 2006 the slight decline of sales and posted 175m turnover, +6%. Italy and abroad were having the same trend, while sparkling wines were +11%, starting from a low base (just 5% of sales).

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Il "wine divide" italiano – peso dei vini VQPRD per regione

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I dati di Federdoc ci consentono di analizzare da vicino la situazione regionale relativa ai vini di qualità relativa all’annata 2004 (VQPRD, cioe’ DOCG, DOC e IGT).

Dalle elaborazioni svolte, risulta che la produzione italiana VQPRD e’ ammontata a 12.7 milioni di ettolitri, circa il 24% della produzione totale dell’anno (record degli ultimi anni a 53.1 milioni). Di questi, quasi 8 milioni di ettolitri (cioe’ il 62%) sono situati nel nord, mentre meno di 1 milione di ettolitri e’ al sud (7% del totale, contro il 35% della produzione totale vinicola italiana).

Le regioni con un maggiore apporto in termini assoluti di VQPRD sono il Piemonte (2.1 milioni), il Veneto (praticamente uguale al Piemonte), poi la Toscana (1.6m), l’Emilia Romagna (1.2m) e il Trentino Alto Adige (1.1m).

Data from Federdoc allows us to give a look to the breakdown by regions of quality wines of the 2004 vintage. italy produced 12.7m hl of VQPRD category wines, representing 24% of total production (53m). Of which 8m hk (62%) are in the north of the country, less than 1m hl are in the south. South Italy just counts for 7% of VQPRD wines vs. their 35% weight on total production.

The regions with higher contributino of VQPRD wines are Piedmont (2.1m), Veneto (2m), then Tuscany (1.6m), Emilia ROmagna (1.2m) and Trentino Alto Adige (1.1m).

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Rapporto Mediobanca – cooperative contro societa' di capitali – aggiornamento 2004 – terza puntata

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Ultima puntata sul rapporto Mediobanca aggiornato a fine 2004 e pubblicato a marzo 2006. E’ interessante mettere in luce alcune tendenze che sebbene non siano statisticamente supportate (cioe’ non ci sono dati elaborabili), sono comunque di un certo interesse.

Our last pice on Mediobanca report  published last March refers to the key trend based on the property structure and size. In terms of property, the non-profit entities showed in 2004 a return on capital emploied of 4% vs. 10% of the private companies and 9% of the foreign ones. The same gap is on ROE, which goes from 4.4% to 6% of Itailan foreign companies to 9% of Italian private operators. Non-profit organisations are also heavier leveraged, with 64% of capital employed financed with debt, vs. 49% of the Italian private operators and 21% of foreigners. Non profit is also with lower margins, with 3% of EBIT margin vs. 8.6-10% of private companies. Finally, non profit organisation are investing more than others, with a cumulated 17% of sales in 2003-04.

Assetti proprietari e performance (dati 2004)

  • Il ritorno sul capitale. Nel 2004, le cooperative hanno avuto un ritorno sul capitale investito del 4% contro il 10% delle societa’ private e il 9% delle societa’ a contronto estero.
  • Le stesse differenze sono visibili a livello di ritorno sul capitale azionario, che passa dal 4.4% delel cooperative al 6% delle societa’ estere al 9% delle societa’ private.
  • Le cooperative sono piu’ indebitate delle altre societa’ (avevamo gia’ visto per CAVIRO e CAVIT che i debiti erano piuttosto alti, per quanto sostenibili. Il 64% del capitale investito e’ finanziato da debito, contro il 49% delle societa’ private e il 21% di quelle estere. Media del campione:  52%.
  • Le cooperative mostrano chiaramente margini inferiori (= maggiori benefici ai soci che apportano uve e vini): circa il 3% a livello di utile operativo netto su fatturato, contro l’8.6% delle societa’ di capitali e il 10% di quelle estere.
  • Chi investe di piu’? Naturalmente le cooperative, con il 17% del fatturato nel 2003-2004, contro il 12% delle societa’ private (ma 18% di quelle estere).

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Constellation Brands – terza puntata

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Eccoci alla terza puntata della presentazione di questo grande player mondiale del settore. Dopo aver stabilito chi e’, cosa fa e da dove arriva e quali sono largo circa i suoi numeri, non ci restano alcune precisazioni da fare. Prima cosa, di chi e’? E’ del mercato. Cioe’ e’ una "public company" detenuta per la stragrande maggioranza (75%) da investitori istituzionali americani (i piu’ grandi del mondo, tanto per cambiare).

We are at the third and final session of our analysis of CB. First, who owns CB: CB is a public company, owned by the major US institutional investors (75% of share capital in total).

Secondly: what is the recent trend? The latest available data was released on 3 August, relatively to the Q2-06 performance (end August).

Seconda cosa, che cosa gli sta succedendo recentemente? Gli ultimi dati disponibili sono relativi al 31 agosto, quando si e’ chiuso il primo semestre dell’anno…

(USD m) 31.8.2005 31.8.2006
Fatturato consolidato 2 289 2 573
Wine 1 551 1 757
Branded Wine 1 052 1 234
Wholesale Wine 498 523
Beer 738 817
Spirits 163 167

 

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