I dati dei 61 Chateau di Bordeaux: Margaux o Paulliac – terza puntata

nessun commento

Guardando i numeri, viene abbastanza chiaramente evidenziato che le due zone piu’ vocate tra i castelli classificati nel 1855 siano Paulliac e Margaux.

Looking at the numbers of the grand clu classe, it is quite clear that the two main areas are Paulliac and Margaux.

bordeaux3-1.bmp

Cosi’ vi posto i numeri relative alle dimensioni delle proprietà grand cru classe delle 5 zone. Conclusioni:

  • Margaux e’ un po’ piu’ avanti nel complesso (864 ettari GCC, il 31% del totale, rispetto a 839), precedendo St Julien (22% del totale).
  • Paulliac vince nettamente per "qualita’" dominando nella torta dei 1er cru (64% del totale), contro il 24% di Margaux e il 12% di Pessac Leognan.
  • Margaux is the major area with 864 ha, vs. 839 ha for Paulliac and before St Julien (22% of the total)
  • Paulliac is instead the main 1er GC areas with a 64% weight on the total vs. 24% for Margaux.

Continua a leggere »

CAVIT – risultati al 31 maggio 2006 – seconda puntata

nessun commento

Abbiamo visto gli ottimi risultati 2006 di Cavit a livello di utili e di margini. Bene questi risultati si sono confermati anche a livello di capitale circolante, capitale investito e ritorno sul capitale. Inoltre la cooperativa ha deciso un investimento molto rilevante (23 milioni) in un nuovo magazzino automatizzato. Il capitale investito del gruppo e’ salito in modo significativo negli ultimi due anni, dopo gli investimenti nel rinnovo delle cantine (9 milioni spesi nel 2006 a titolo di investimento), mantenendo un buon bilanciamento tra debiti e patrimonio netto. Alla fine di maggio, il capitale investito sfiorava i 90 milioni di euro, di cui circa il 60% finanziato da debiti.

After having commented the good 2006 results as far as profits and margins are concerned, we give a look to the return on capital and investment plan of the company. The cooperative has decided to invest 23 million in a new logistic system. In the meantime, the capital employed grew significantly over the last 3 years  and is now around 90 million, of which 60% financed by debt.

 

cavit06-2-2.bmp

Continua a leggere »

Dati di produzione e consumo europei 1980-2003

nessun commento

Dalla commissione europea (Direttorato Agricoltura) si ricavano i dati storici di produzione e consumo di vino dell’UE. Non sono dati completamente omogenei nel tempo, nel senso che si passa da 10-12 paesi fino al 1995, ai 15 paesi dal 1996 e ai 25 paesi della nuova unione dal 2004-05 (da cui poco significativo rimbalzo del consumo dei vini da tavola). Non si possono quindi derivare chiare tendenze di crescita o calo dei consumi.

From EU commission we get the historical date for wine production and consumption. The data is not homogeneus as the countries participating to the survey increased, with 10-12 countries up to 1995, 15 countries from 1996 and 25 countries from 2004-05 (which is responsible from the non significant rebound of table wine consumption).

I dati principali sono per il 2004-05:/The main data for 2004-05 is the following:

  • il mercato 2004-05 e’ stimato di 134m di ettolitri al consumo e di 184m alla produzione.
  • il surplus 2004-05 di 49m di hl e’ del 20% superiore alla media annua di 41m di hl (destinato tra l’altro all’esportazione).
  • dai dati risulta che la la differenza riguarda 17m di ettolitri di vini di qualita’, 40 milioni nei vini da tavola, esiste un "deficit" sui vini destinati a distillazione-acetificazione di 7m di ettolitri.
  • the market is estimated in 134m hl of consumption and 184m production;
  • the surplus in 2004-05 is therefore 49m hl, which is 20% above the annual average of 41m hl;
  • the difference is for 17m attributable to the quality wines, 40m hl for the table wines and there is a 7m hl deficit for distillation.

eu-cons-1-1.bmp

Continua a leggere »

Il segmento vino di Campari, il vero consolidatore del mercato? – prima puntata

2 commenti

Davide Campari e’ uno dei maggiori player europei nel campo degli spirits. La societa’ ha gradualmente espanso la sua presenza nel segmento del vino in Italia, acquisendo negli ultimi 2 anni Sella e Mosca e Terruzzi Puthod. In aggiunta a questi due marchi, vanta in portafoglio dei nomi storici quali Cinzano, Riccadonna.

Campari is one of the major European players in the spirits segment. The company gradually expanded its presence in the wine segment in Italy with the acquisitions of Sella e Mosca and, more recently, Terruzzi Puthod. In addition, it owns other classic names of Italian wines such as CInzano and  Riccadonna.

Come forse sapete, Campari e’ quotata in borsa, con un valore totale di 2 miliardi di euro e un valore d’impresa di circa 2.5 miliardi. Il segmento vino non e’ propriamente il "core business" della societa’, che rappresenta circa il 15% del fattuato (2005); pero’, nell’ambito del settore in Italia, fatturare 125 milioni nel segmento vino significa essere tra i principali operatori privati insieme ad Antinori, Giordano e Zonin.

Campari is a listed company with a market value of EUR2bn and an EV of EUR2.5bn. The wine segment is not the core business as it represents 15% of sales. However, with these revenues, Campari can be considered one of the major Italian private players with Antinori, Giordano and Zonin.

Bene, in questa prima puntata su Campari due ordini di considerazioni. Primo, Campari e’ cresciuto in modo significativo negli ultimi 5 anni, come si vede dal grafico qui di sotto. Fatturava 68 milioni nel 2000, ha raggiunto 125 milioni nel 2005. La crescita organica e’ stata sempre mediamente positiva, intorno al 3-4%. "Paragonando" questa crescita con il campione Mediobanca (che ahime arriva fino al 2004), Campari sarebbe dovuta essere a 84 milioni, invece dei 121 miloni effettivamente raggiunti grazie alle acquisizioni.

In this first part, we look at the historical growth trend: Campari had revenues of 68m in 2000 and reached 125m in 2005. The organic growth has been historically positive in the region of 3-4%. Comparing this trend with Mediobanca sample (up to 2004), Campari clearly outperformed: with the same growth pattern it would have had 84m sales, while it actually showed 121m in 2004.

campari1.bmp

Continua a leggere »

I dati storici delle esportazioni francesi – fonte Viniflhor – 1993-2003

1 commento

I dati di Vinifhlor ci consentono di tracciare a grandi linee le caratteristiche delle esportazioni francesi di vino. Gli ultimi dati pubblicati definitivi sono relativi al 2003 e indicano che le esportazioni francesi totali hanno raggiunto i 15.2 milioni di ettolitri e un valore totale di 5.8 miliardi di euro. Da questo se ne deduce che il valore medio dell’esportazione e’ di 3.8 euro al litro.

Viniflhor data allows us to give a look to the historical trends of French wine exports. The last complete data which we have refers to 2003: total exports were 15.2m hl, for a value of 5.8bn EUR. Average value per liter was 3.8EUR.

Mettiamo brevemente l’Italia a confronto con i francesi sul medesimo anno: Italia a 2.7 miliardi di euro, cioe’ circa la meta’ a valore, 12.6 milioni di ettolitri, cioe’ circa il 17% in meno. Arriviamo al solito dunque: Italia 2.1 euro al litro, Francia 3.8 euro. Passiamo oltre, senza pero’ dimenticarci (ma lo analizzeremo in un post apposito), che la principale differenza tra noi e la Francia sta nel valore della produzione piu’ che nelle quantita’. Sia guardando alla fotografia di un anno, sia guardando ai trend degli ultimi 10-15 anni… come dire che loro fanno meglio e sempre meglio, noi peggio e non miglioriamo…

We can immediately compare with Italy: we are at 2.7bn EUR, so half of French value, and 12.6m hl, so 17% less than France. The story is repeated: Italy 2.1EUR per liter, France 3.8.

Ma torniamo alla Francia. Quindi dicevamo di questi grandi numeri riferiti al 2003: le esportazioni in volume sono prevalentemente di vini rossi e rosati (61% contro 39% per i bianchi), coerentemente con il profilo della produzione. I VQPRD sono circa il 41% delle esportazioni, poi gli champagne e i vini frizzanti fanno l’8%. Un po’ piu’ alto del peso sulla produzione totale del 46%, come a dire che l’export e’ di qualita’ media superiore del resto della produzione.

2003 figures show that voluems are mainly done with red wines (61%), which is coherent with the beakdown of production. VQPRD category is 41% of export, plus 8% coming from Champagne. All in all, the weight of "quality wines" is more than the split of production (46%).

franceexport1.bmp

Continua a leggere »