Vendite di vino nella GDO Italiana – aggiornamento 2011

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Al sottoscritto piace molto poco quando i fornitori di statistiche “mischiano le carte in tavola”. È quello che succede quest’anno all’usuale report per Vinitaly pubblicato da Federdistribuzione e SymphonyIRI Group che riassume le vendite di vino nella GDO. Perché? Perché è abitudine di questo blog mettere in fila i numeri di più anni e non soltanto degli ultimi due (come fanno molte fonti per far perdere la “memoria storica”). Che cosa è successo? In aggiunta al normale “sfrido” di non riuscire a conciliare i dati da un anno con l’altro, sono pesantemente cambiate le definizioni e i numeri relativi alle singole DOC. Per esempio: quest’anno il report dice che le vendite di Lambrusco sono state 71 milioni di euro e che sono scese del 3%. Ciò significa che l’anno scorso dovevano essere circa 73-74. Invece, se vedete il post corrispondente, vi accorgete che l’anno corso fu pubblicato un numero totalmente diverso: non è questo il luogo per fare polemica. Diciamo che ciascuno fa il suo lavoro e ne risponde di conseguenza. Qui ho cercato di ri-lavorare i dati concatenando le serie passate in modo da mantenere i trend passati, pur applicati con i numeri attuali. Buona lettura del resto del post…

  • Le vendite di vino confezionato sono state stabili nel 2011 (+0.6%) a 1.44 miliardi di euro, con un calo dei volumi dell’1% a 572 milioni di litri. Come vedete dal primo grafico, un deja-vu, i volumi che calano dal 2007 a questa parte, il valore che cresce ma in modo anemico.
  • I grafici mostrano delle tendenze molto differenti: i vini di qualità crescono del 2% a 932 milioni, supportati sia da un leggero incremento dei volumi (+1%) che del prezzo medio (+0.8%). Tale incremento però è realizzato soltanto dai vini sopra i 5 euro, che così come è successo negli scorsi anni sono cresciuti, addirittura accelerando: la categoria, che rappresenta circa 208 milioni dei 932, cresce dell’11% a valore e del 9.4% a volume (22 milioni di litri sui 225 totali della categoria VQPRD). Di conseguenza, la categoria sotto i 5 euro è rimasta praticamente stabile, con volumi leggermente positive e prezzi leggermente negativi.
  • Si riconferma quindi la graduale polarizzazione dei consumi verso i vini di qualità. La fascia sopra i 5 euro ha un prezzo medio di 9.6 euro rispetto a 9.3 di 3 anni fa e dimostra quindi una buona intonazione. I vini di qualità sotto i 5 euro invece non riescono a tenere il passo con l’inflazione e sono bloccati a 3.5 euro al litro. Lo stesso si può dire per tutti gli altri vini, che sono invece venduti a circa 1.5 euro al litro, il medesimo da qualche tempo.
  • Passiamo ai dati per vitigno sui quali ho dedicato la premessa. Secondo la nuova classifica il vino più venduto è il Lambrusco e non più il Chianti. Ci adattiamo.
  • I due vitigni da guardare sono però il Prosecco e il Vermentino, che anche nel 2011 sono cresciuti largamente di più degli altri vitigni: entrambi, nel giro di 4 anni hanno fatto un balzo del 50% in termini di vendite. Per il Prosecco le vendite sono cresciute del 10% a 28 milioni di euro, con un volume a +6%. Per il Vermentino i numeri di Symphony IRI parlano di un incremento dell’8% a 28.4 milioni e un aumento praticamente corrispondente (+9%) per i volumi.
  • In termini di prezzo medio di vendita, si conferma il leader tra i più venduti il Prosecco a 5.6 euro al litro, seguito a breve distanza dal Vermentino, a 5.4 euro al litro e dal Chianti a 4.5 euro.
Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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