Vi posto i numeri relativi ai contributi all’espianto della vite che l’UE ha approvato ad ottobre 2006. Si tratta di un programma di 6 anni per 2.4 miliardi di euro. Per quanto riguarda l’Italia si tratta di contributi di poco meno di 100m di euro annui, che corrispondono all’espianto di 13000-14000 ettari all’anno, circa il 2% della superificie vitata ogni anno.
These are the key figures of the EU contribution to reduce vineyard area in a program of EUR2.4bn for 6 years. As far as Italy is concerned, it is about EUR100m on a yearly basis, corresponding to the "cut" of 13000-14000 hectars on a yearly basis, or 2% of the total surface every year.
I dati definitivi del 2005-06 seguono nella tabella e sono esposti nei grafici successivi: 449 milioni spesi, 160m in Spagna, 109m in Francia, 97m in Italia. 81% in queste tre nazioni, 22% in Italia in termini di valore. In termini di ettari espiantati, il 37% in Spagna, il 23% in Italia, sempre il 79% nelle 3 nazioni. Altrimenti scritto: quasi 9000EUR/ha in Francia, circa 6600EUR/ha in Italia.
The definitive data for 2005-06 campaigns are in the table and in the following graph. EUR449m budget, of which 160m in Spain, 109m in France, 97m in Italy. These three countries make up 81% of the total budget, Italy represents 22% of the value. Looking at hectars, Spain accounts for 37%, Italy 23%. Still 79% of the surface in 3 countries. The graph also shows the contribution per hectar, which is higher in France at 9000EUR/ha, while it stands ta 6600EUR in Italy.
2005/2006 | |||
Definitive allocation | |||
area (ha) | Amount per ha | amount (€) | |
Austria | 1 347 | 4 888 | 6 583 657 |
Cyprus | 191 | 11 972 | 2 286 674 |
Czech Republic | 634 | 1 268 | 803 923 |
France | 12 302 | 8 795 | 108 193 418 |
Germany | 1 966 | 6 357 | 12 497 530 |
Greece | 788 | 7 234 | 5 700 190 |
Hungary | 1 482 | 7 183 | 10 645 176 |
Italy | 14 714 | 6 570 | 96 673 218 |
Luxembourg | 7 | 8 000 | 56 000 |
Malta | 20 | 5 491 | 109 815 |
Portugal | 6 437 | 6 900 | 44 412 387 |
Slovakia | 221 | 2 360 | 521 555 |
Slovenia | 298 | 7 847 | 2 338 514 |
Spain | 23 325 | 6 776 | 158 047 002 |
TOTAL | 63 732 | 7 043 | 448 869 060 |
Allocazione 2006-07: poco cambia su i numeri totali, sempre 450 milioni, pero’ con meno ettari in ballo. Da 63000 a 56500, il che implica un aumento del ritorno medio per ettaro da 7000 a 8000 Euro. In Italia, da 6600 euro per ettaro a 7600.
2006-07 allocation is not very different. Still 450 million but with less hectars: from a total of 63000 to 56500, implhing an increase of average price per hectar moving from 7000 to 8000EUR. In Italy the change is similar: from 6600 EUR to 7600.
2006/2007 | |||
Indicative allocation | |||
area (ha) | Amount per ha | amount (€) | |
Austria | 1 066 | 6 051 | 6 449 988 |
Cyprus | 150 | 13 560 | 2 033 953 |
Czech Republic | 1 214 | 2 364 | 2 869 670 |
France | 12 734 | 8 715 | 110 973 729 |
Germany | 1 906 | 6 658 | 12 690 042 |
Greece | 1 118 | 7 804 | 8 725 230 |
Hungary | 1 211 | 8 001 | 9 688 862 |
Italy | 13 056 | 7 646 | 99 825 428 |
Luxembourg | 11 | 7 636 | 84 000 |
Malta | 16 | 6 722 | 107 545 |
Portugal | 3 918 | 8 327 | 32 626 123 |
Slovakia | 400 | 5 000 | 2 000 000 |
Slovenia | 122 | 19 680 | 2 400 955 |
Spain | 19 567 | 8 153 | 159 524 473 |
TOTAL | 56 498 | 7 965 | 450 000 000 |
Quasi tutto l’establishment vinicolo italiano, sempre compatto nel difendere la conservazione dello status quo, si è pronunciato a sfavore di questa misura, che a loro detta, porterebbe l’ UE a soccombere ancora di più nei confronti dei paesi viticoli a maggior sviluppo (nuovo mondo). Si sostiene, nella maggior parte dei casi, che l’incentivo ad estirpare correrebbe il rischio di incentivare l’espianto dei vigneti più difficili, di qualità ma di minor redditività. Ovvero, se capisco bene, si accuserebbe una misura di funzionare per quello che effettivamente è stata creata!!! C’e’ qualcosa che vi sfugge? Anche a me, ma se volete seguire il ragionamento, spesso contorto ed involuto, dei “signori della vite” vi dovete abituare. A me ricorda, un poco da lontano, la polemica delle unioni di fatto, le quali, se regolarizzate metterebbero a repentaglio l’istituzione famiglia. Qui invece qualche viticoltore che si è accorto di aver sbagliato mestiere, qualcuno vicino alla pensione ma senza ricambio generazionale, e più in generale qualcuno che ci rimette, uscendo fuori dal ciclo produttivo causerebbero nocumento alla viticoltura europea. E le centinaia di milioni l’anno spesi per finanziare le eccedenze mandate alla distillazione? Non vi preoccupate, la coerenza non è un obbligo, anzi.
Come sai, sfondi una porta aperta. Qui si sta aiutando degli operatori marginali a uscire da un mercato in cui la loro posizione non e’ sostenibile. Il che e’ concepibile dal punto di vista umano, inconcepibile in un ottica di mercato libero e allocazione delle risorse.
In realta’ questi soldi dovrebbero essere spesi per la ragione contraria: abbiamo dei vitigni in zone difficili, con minore redditivita’, che pero’ RAPPRESENTANO UNA RICCHEZZA DAL PUNTO DI VISTA CULTURALE O PAESAGGISTICO e quindi hanno un beneficio PUBBLICO che va al di la’ dei soldi che fanno fare al produttore? Bene, allora aiutiamolo a tenerli in ordine e in esercizio e difendiamo il patrimonio.
Un po’ come nei parchi nazionali in montagna, dove si sostiene una pastorizia o un’agricoltura “sostenibile” per l’ambiente e che arricchisce la tradizione e la cultura, ma insostenibile per l’agricoltore.
Ma stiamo nel mondo dei sogni…