2023


La produzione di vino nel mondo nel 2023 – aggiornamento OIV

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Con il forte calo dei consumi in essere e che abbiamo analizzato qualche giorno fa, il calo della produzione mondiale di vino nel 2023, rivista da OIV al ribasso a 237 milioni di ettolitri (il 10% sotto sia il 2022 che la media degli ultimi anni di 264 milioni) non è così drammatico. Certamente il primo dato che salta all’occhio è che l’Italia ha perso il primato produttivo a favore della Francia, almeno per il 2023, con 38 milioni di ettolitri contro 48 milioni, noi in discesa del 23%, la Francia in ripresa del 9% sull’anno precedente. A dire il vero l’Italia è un buona compagnia visto il forte calo a livello mondiale: la Spagna cala solo poco meno di di noi, -21% e Australia, Argentina e soprattutto Cina calano come o più dell’Italia. Dunque, un quadro a tinte fosche con l’Europa che scende a 144 milioni di ettolitri, -9/10% e il resto del mondo a 93 milioni di ettolitri e un andamento egualmente negativo. Passiamo a un breve commento dei dati che trovate anche nella sezione Solonumeri qui sopra.

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Le esportazioni di vino nel mondo – aggiornamento 2023

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Con un calo stimato del 5% circa del valore esportato e dell’8% del volume, il commercio internazionale di vino ha subito nel 2023 una brusca battuta d’arresto dopo il record toccato nel 2021 (per i volumi) e nel 2022 (per il valore). Dato questo contesto, l’andamento dell’Italia, calata dell’1% in valore e del 2% in volume sul 2022, è da definire eccellente. Difatti soltanto la Germania (+1%) ha fatto meglio, anche se partendo da valori e posizioni competitive completamente diverse. Se quindi prendiamo la somma di questi 11 paesi esportatori, diciamo i principali produttori mondiali che lo fanno, l’Italia migliora ulteriormente la sua posizione passando dal 24% al 25% per quota a valore e dal 24% al 26% per quota a volume, in entrambi i casi praticamente il massimo mai toccato. Se volessimo trovare un neo nella performance italiana dobbiamo ovviamente consultare la tabella del prezzo di esportazione, che cresce soltanto dell’1% contro il +5% del combinato dei paesi. Anzi, se volessimo calcare la mano potremmo dire che il prezzo medio di export dell’Italia è tornato sotto la media totale. Come potrete vedere nel resto del post, con tabelle e grafici, Francia e Spagna con cali del 3-4% sono meglio della media, che viene “portata giù” dall’andamento drammatico del Cile, dell’Argentina e degli USA, quindi in generale del continente americano.

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Argentina – esportazioni di vino – aggiornamento 2023

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Cala la produzione, calano le esportazioni. Anche l’Argentina deve adattarsi al nuovo corso del commercio mondiale di vino, che nel 2023 ha visto uno stop dopo anni di crescita storicamente interrotti solo dal Covid. Nel 2023 i dati argentini sono particolarmente negativi con un calo del 19% a 627 milioni di euro e un calo del 25% dei volumi esportati, scesi sotto 2 milioni di ettolitri e da collegare anche con la vendemmia particolarmente negativa del 2023 (circa un terzo sotto la media storica). Con una svalutazione del cambio galoppante per via dell’iperinflazione che impera nel paese, in valuta locale in realtà le esportazioni sono quasi raddoppiate (da 106miliardi a 200 miliardi di peso), ma il tutto è poco rilevante. La geografica delle esportazioni argentine di vino continua a cambiare in linea con gli anni passati: la dipendenza dal mercato americano cala (27% nel 2023 contro il 29% del 2022 e il 40% e più di 10 anni fa), crescono i mercati adiacenti, come il Brasile passato in pochi anni al 13% delle esportazioni argentine e vicino a raggiungere il Regno Unito, che resta comunque la seconda destinazione. Commenti più dettagliati e tabelle all’interno del post.

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ll consumo di vino in Italia – dati 2023 per regione e classi di età

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Ripartiamo con l’analisi dei consumi di vino in Italia con il dettaglio per fasce di età e aree geografiche. In verità i dati più interessanti sono sulle fasce di età e ci mostrano che la penetrazione del consumo di vino sta crescendo in Italia, soprattutto nella parte giovane della popolazione, con una forte preponderanza del consumo sporadico e un calo netto anche per le medesime fasce di età del consumo giornaliero. Lo vedete molto bene nel grafico qui sopra con la “pancia” nelle fasce giovani, per esempio nel 2023 il 50% dei 202-24enni beve vino, 10 anni prima era il 42%, lo stesso vale per tutte le fascie salvo la mezza età, per poi tornare vero nelle persone anziane (miglioramento delle condizioni di salute?). La seconda cosa interessante di questo grafico è il picco, ora nella fascia 35-44 anni, mentre nel 2013 era a 55-59 anni. Ovviamente si ragiona in un contesto di calo del consumo pro-capite di vino, essendo il consumo giornaliero (escluso qui quello eccessivo) in calo significativo per tutte le fasce di età (secondo grafico, interno al post), essendo sostituito da quello sporadico, in forte incremento nelle fasce di età intermedie (terzo grafico). Bene, per la terza considerazione vi invito a proseguire nella lettura, segnalandovi che tutti i dati sono nella sezione Solonumeri cui si accede qui sopra, ma anche in formato grafico nel post.

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Importazioni di vino in Italia – aggiornamento 2023

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Con I dati di UN Comtrade diamo uno sguardo alle importazioni italiane di vino nel 2023. Come sanno gli esperti l’Italia negli ultimi anni importa prodotto sfuso dalla Spagna e storicamente i suoi abitanti (noi) sono dei bevitori incalliti di Champagne, anche di quello buono a guardare le statistiche del consorzio francese. Tornando ai nostri numeri, le importazioni hanno vissuto un vero e proprio boom dal 2021, che è continuato anche nel 2023, con un’importazione di 574 milioni di euro, +12% sul 2022, a fronte di un calo dei volumi del 6% a 2.1 milioni di ettolitri.

Va detto che questi due numeri sono completamente disconnessi, perché la Francia come vedrete dalla torta interna, fa il 75% del valore importato mentre rappresenta soltanto il 13% del volume. La ragione principale di questo forte incremento visto negli ultimi anni è proprio lo Champagne, le cui importazioni sono più che raddoppiate nel 2023 rispetto al periodo pre-Covid (circa 350 milioni di euro contro circa 170 nel triennio 2017-19). Questo fattore da solo rappresenta circa il 75% dell’incremento delle nostre importazioni di vino. È pur vero che l’altro 25% non si riferisce al vino sfuso (su questo aspetto siamo sempre più indipendenti) ma a vino in bottiglia, principalmente proveniente ancora una volta dalla Francia.

Ultima annotazione: sembra che lo scambio di vino tra Italia e Francia stia crescendo vorticosamente negli ultimi anni, visto che anche lo spumante italiano sta esplodendo. Ultimissima considerazione: per la prima volta negli ultimi 20 anni credo, la bilancia commerciale del vino italiano peggiora, da 7354 milioni di euro del 2022 a 7198 milioni di euro nel 2023.

Bene, per ulteriori dettagli, tabelle e grafici, vi invito a proseguire nella lettura.

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