Con un calo stimato del 5% circa del valore esportato e dell’8% del volume, il commercio internazionale di vino ha subito nel 2023 una brusca battuta d’arresto dopo il record toccato nel 2021 (per i volumi) e nel 2022 (per il valore). Dato questo contesto, l’andamento dell’Italia, calata dell’1% in valore e del 2% in volume sul 2022, è da definire eccellente. Difatti soltanto la Germania (+1%) ha fatto meglio, anche se partendo da valori e posizioni competitive completamente diverse. Se quindi prendiamo la somma di questi 11 paesi esportatori, diciamo i principali produttori mondiali che lo fanno, l’Italia migliora ulteriormente la sua posizione passando dal 24% al 25% per quota a valore e dal 24% al 26% per quota a volume, in entrambi i casi praticamente il massimo mai toccato. Se volessimo trovare un neo nella performance italiana dobbiamo ovviamente consultare la tabella del prezzo di esportazione, che cresce soltanto dell’1% contro il +5% del combinato dei paesi. Anzi, se volessimo calcare la mano potremmo dire che il prezzo medio di export dell’Italia è tornato sotto la media totale. Come potrete vedere nel resto del post, con tabelle e grafici, Francia e Spagna con cali del 3-4% sono meglio della media, che viene “portata giù” dall’andamento drammatico del Cile, dell’Argentina e degli USA, quindi in generale del continente americano.
- La tabella mostra i dati relativi alle esportazioni di vino dei principali paesi produttori, espressi in milioni di euro. Nel 2023, il valore delle esportazioni francesi resta di gran lunga il più elevato ma è diminuito del 3% rispetto al 2022, passando da 12.2 a 11.9 miliardi di euro. Questa flessione ha interessato quasi tutti i paesi, con l’eccezione della Germania che ha registrato un incremento dell’1%.
- Tra i paesi più in calo ci sono il Cile (-22%), gli USA (-18%) e l’Argentina (-19%).
- L’Italia si è mantenuta quasi stabile, con una lieve contrazione dell’1%, conservando il secondo posto nella classifica dei paesi esportatori con 7.8 miliardi di euro.
- Sono negativi anche i dati relativi alla Nuova Zelanda, calata del 15% a 1.2 miliardi e retrocessa dietro l’Australia, che torna a essere il quinto esportatore mondiale di vino con 1.26 miliardi di euro preceduta dal Cile, che pur calando come dicevamo da 1.8 a 1.4 miliardi di euro mantiene la sua posizione.
- In termini di volume, il calo delle esportazioni è più marcato e soprattutto è nel secondo anno consecutivo. Infatti prima del calo da 91 a 84 milioni di ettolitri (somma algebrica di questi 11 paesi), si era passati da 96 a 91 tra il 2021 e il 2022.
- Ciò ci porta all’ultima considerazione: i volumi non possono più crescere in generale per via della stasi dei consumi. Quindi serve lavorare sul prezzo di esportazione e sulla qualità dei prodotti. Se i volumi continuano a calare, l’Italia che nel 2023 è stato il primo esportatore mondiale per volume (ve l’ho nascosto fino ad ora), avrebbe da perdere…
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