Le esportazioni di vino nel mondo – aggiornamento primo semestre 2020

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Se non ci saranno scossoni inaspettati nella seconda parte dell’anno il 2020 potrebbe anche essere la ripetizione del 2009, e cioè: quando le cose vanno molto male, il vino italiano fa meglio di quello degli altri paesi. Il quadro del primo semestre, ricostruito con dati provenienti da diverse fonti incluso l’inserto gratuito del Corriere Vinicolo, dicono questo: le esportazioni dei primi 11 paesi produttori di vino nel mondo (ex Cina) sono calate del 6% a volume e dell’11% a valore, mentre quelle italiane sono scese solo del 3% e  del 4%, rispettivamente. Le esportazioni a volume sono addirittura più elevate di quelle spagnole, avendo tenuto la soglia dei 10 milioni di ettolitri, mentre la distanza tra il vino italiano e quello francese in termini di valore si è dimezzata, da 1.65 miliardi a 811 milioni, esattamente quello che successe tra il 2008 e il 2009. Se guardiamo cosa successe dopo questi anni osserviamo che la distanza si è ristabilita a fronte della normalizzazione dell’economia mondiale. E questo è auspicabile anche ora, per quanto l’evoluzione della pandemia non faccia ben sperare. Passiamo ai dati.


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  • Le esportazioni di vino dei primi 11 paesi produttori (ex Cina) sono calate dell’11% a 11.7 miliardi di euro nel primo semestre, mentre i volumi scendono del 6% a 43 milioni di ettolitri. Se togliessimo il tonfo della Francia (-21%), il calo in valore sarebbe del 6% in valore (-5% volume).
  • Come dicevamo sopra, con o senza la Francia l’Italia ha resistito meglio degli altri, con un calo del 4% a valore, che la pone con una delle quote di mercato (sempre relativa a questi 11) più alte di sempre, 25%.
  • Peggio di noi oltre alla Francia hanno fatto la Spagna, -7%, l’Australia -6% (sostenuta dalle esportazioni di vino sfuso), ma anche Cile e USA, entrambe in calo del 9% a valore.
  • Non aggiorniamo le gerarchie per ora, ma la piccola Nuova Zelanda, che resta l’unico esportatore con un dato positivo sul semestre (+2% a 525 milioni di euro), supererebbe gli USA e diventerebbe il sesto esportatore mondiale di vino a valore.
  • Sono molto negativi i dati della Germania, in calo del 14% a 421 milioni di euro, e quelli del Sud Africa (-23%) e fanalino di coda di questo screening di paesi.
  • Se guardiamo questi dati in un contesto storico, siamo tornati indietro di 4-5 annia, al 2015-16, quando le esportazioni erano appunto nell’ordine degli 11.5 miliardi di euro, mentre per i volumi dobbiamo tornare indietro fino al 2013 per trovare un dato più basso di quello che abbiamo commentato.
  • Vi lascio alla consultazione delle tabelle e dei grafici.
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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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