Per molti versi il 2015 è stato un anno record per il settore del vino. Lo testimoniano i dati delle nostre elaborazioni che incrociano il prezzo medio di export e i volumi prodotti per dare un’idea del valore (all’ingrosso) del mercato del vino. Perché record? Perché da un lato il 2015 è stata una buona annata in termini di volume, soprattutto per i paesi con i vini più pregiati; dall’altro lato, il rafforzamento del dollaro americano non ha fatto altro che gonfiare il prezzi del vino, sia dei paesi che lavorano in dollari, sia delle esportazioni dei paesi europei nel mondo. Il calcolo lo vedete nelle tabelle; nel 2015, se il prezzo di export è “testimone” del valore di tutta la produzione, il settore ha espresso un valore della produzione (2015) di circa 77 miliardi di euro, in crescita del 13% rispetto al 2014. In questo contesto, i vincitori sono chiaramente i paesi dell’emisfero americano (per via del discorso sul dollaro), ma anche l’Italia, con la sua produzione record e un prezzo all’export comunque migliorato, aumenta la sua “quota di mercato” a circa il 17% del mercato mondiale, sempre guidato saldamente dai francesi. Andiamo a leggere qualche numero insieme.
- Con una produzione stimata di circa 274 miliardi di ettolitri e un prezzo medio mondiale di esportazione stimato intorno a 282 euro per ettolitro (la stima riguarda il valore di export del 20% circa della produzione), il valore della produzione dovrebbe attestarsi intorno ai 77 miliardi di euro, contro i 68 del 2014 e la media dell’ultimo decennio di circa 62 milioni di euro. Volendo mettere in fila i numeri troveremmo un incremento di valore di 2.4 miliardi all’anno circa dal 2005 a questa parte.
- La leadership spetta naturalmente alla Francia, con 47.5 milioni di ettolitri prodotti e un prezzo medio di export di 582 euro; significa quasi 28 miliardi di euro, assumendo un consumo interno pari alla media dell’export. Per l’Italia la moltiplicazione fa 13.2 miliardi, come per la Francia il valore più alto mai registrato.
- Come dicevamo nell’introduzione nel 2015 avanzano soprattutto i paesi americani, +27% per il valore della produzione USA, che esporta a 332 euro a ettolitro, quindi a più del vino italiano, +30% per l’Argentina (anch’essa con un leggero premio sul nostro prezzo di export), +40% per il Cile.
- Perdono invece gli spagnoli, a -7% causa scarsa vendemmia e prezzo export stabile a livelli bassissimi, la Germania, anch’essa stabile, ma anche il Sud Africa, giù del 10% combinando prezzi e volumi in calo e anche la Nuova Zelanda, a causa della forte riduzione del volume prodotto, che si continua a combinare con un prezzo di export secondo solo alla Francia.
- Tornando al calcolo di sopra, la stima è che negli ultimi 10 anni il valore della produzione di vino cresca di circa 2.4-2.5 miliardi di euro all’anno, tutto grazie alla “premiumizzazione” di consumi altrimenti stabili. Di questa “creazione di valore”, circa 600 milioni all’anno sono stati catturati dalla Francia, 500 ciascuno da Italia e USA e i rimanenti 800 milioni da tutti gli altri paesi produttori messi insieme. Si potrebbe dire che siamo sul treno giusto…