Italia


Il consumo di vino e bevande alcoliche in Italia – aggiornamento ISTAT 2023

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Due le principali conclusioni dell’aggiornamento sul consumo di vino 2023 in Italia pubblicato da ISTAT sulla sua piattaforma: primo, il consumo di vino cala in intensità ma continua a crescere in diffusione, ossia più persone bevono (55.1% della popolazione di oltre 11 anni), ma più sporadicamente (di questo 55%, solo il 29% beve tutti i giorni, il 71% solo sporadicamente). Nella statistica di quest’anno la penetrazione del consumo di vino tra le donne non cresce, ma il secondo grafico del post vi fa vedere molto bene che storicamente sono le donne (arrivate al 45%) a far crescere il dato generale, mentre nel caso degli uomini si resta fermi intorno al 65% del totale. Rispetto alla storia, ma questo lo vedremo meglio nel secondo post dedicato all’argomento sono i consumatori tra 20 e 60 anni a far crescere il dato del consumo e, sorpresa, sono le aree del sud e delle isole quelle con i dati in crescita nel 2023, pur mantenendo un divario piuttosto marcato con le regioni del centro-nord Italia. Bene, passiamo a commentare qualche dato insieme, con tabelle e ulteriori grafici e i dati già aggiornati nella sezione Solonumeri a cui potete accedere dal menu qui sopra.

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Vendite di vino per denominazione nella GDO Italiana – aggiornamento 2023

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Presentiamo oggi I dati relative alle vendite di vino nella GDO per denominazione, come comunicate da Circana. In termini generali, il 2023 è stato un anno di calo dei volumi del 3% circa e di un incremento in euro del 2.5%, spumanti inclusi. Ne deriva un incremento di prezzo del 5.6%. I dati relativi alle DOC (il 42% del totale) sono praticamente uguali per l’andamento in euro, con un effetto volume più negativo (-3.5%) e un incremento dei prezzi più marcato. Le 15 categorie di vino qui analizzate totalizzano circa 1 miliardo di euro di vendite rispetto ai 3 miliardi totali della GDO nel 2023. Come potete vedere dalle tabelle, il Prosecco è di gran lunga il vino più venduto, a oltre 350 milioni di euro (in passato si considerava solo la categoria frizzante in questa analisi), seguito dal Chianti e dal Vermentino. Proprio il Vermentino, insieme a Montepulciano, Prosecco, Primitivo e Negroamaro sono le denominazioni più dinamiche del 2023, in crescita tra il 5% e il 10%, mentre è negativo l’andamento del Lambrusco, della Bonarda e del Muller Thurgau. Facendo un passo indietro e guardando agli ultimi 5 anni ed escludendo il Prosecco sono chiaramente tre le tipologie in crescita: Vermentino, Negroamaro e Primitivo. L’analisi prosegue con le tabelle complete degli ultimi anni con l’annotazione che i dati prima del 2022 sono concatenati in base alle variazioni percentuali comunicate nel corso del tempo, mentre per i volumi la serie è discontinua a causa di un cambio nelle categorie.

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Esportazioni italiane di vino per regione e tipologia – aggiornamento 2023

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Nell’anno di stabilizzazione delle esportazioni italiane di vino, emergono alcune tendenze che già abbiamo avuto di commentare diverse volte. Forse la più importante è quella del calo dei vini bianchi. Nelle esportazioni di vino fermo in bottiglia i DOP rossi calano del 5% mentre i DOP bianchi sono stabili, gli IGP rossi calano del 7% mentre gli IGP bianchi crescono del 2%. Il problema per noi e che le categorie sono sbilanciate, ossia che i vini rossi di qualità sono il 60% delle esportazioni di vino DOP e il 73% delle esportazioni di vino IGP. Se questa tendenza dovesse continuare (come penso sia probabile, vista l’evoluzione degli stili di consumo), potremmo trovarci di fronte a un problema “strutturale” che dovrebbe estendersi fino a un riequilibrio della base produttiva. Comunque questo non è il momento di addentrarci in queste discussioni. Le due analisi del post sono come al solito le esportazioni per tipologia e quelle per regione (delle aziende esportatrici). Della prima abbiamo detto il punto principale, della seconda possiamo soltanto ripeterci: le due regioni “rosse” italiane rilevanti per l’export, Toscana e Piemonte sono in calo del 4% e 6%, mentre il Nord Est italiano, supportato in questa analisi anche dal Prosecco, mantiene un livello stabile o crescente (Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige) di export. Passiamo a un commento più specifico, come al solito con le tabelle complete, disponibili anche su Solonumeri.

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Esportazioni di vino Italia – aggiornamento gennaio 2024

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Gennaio è stato un mese positivo per le esportazioni di vino, come potete vedere qui sopra dopo una serie di mesi negativi, interrotti soltanto dalla parentesi di ottobre. Nel dettaglio con 539 milioni e un incremento del 14%, l’andamento annuo si muove verso la stabilità (-0.4% per gli amanti dei numeri precisi). All’origine di questo miglioramento, come si vede distintamente dal grafico, è la leggera ripresa del mercato americano (per i vini fermi), che sia in ottobre (+19%) che in gennaio (+14%) ha avuto un andamento molto superiore alla media. Non sono però nemmeno da sottovalutare i dati positivi registrati dalla Svizzera (+9%) e soprattutto dal Canada, che da qualche mese sembra essersi rimesso in carreggiata. Sono infine positivi i dati sugli spumanti, sempre trainati dal Prosecco (+17% sul mese e +6% sugli ultimi 12 mesi). Un’ultima annotazione: il principale fattore di crescita è stato il volume esportato. Dato la scarsa vendemmia e le previsioni mondiali pessimistiche sull’evoluzione dei consumi, penso che la lettura eccessivamente positiva di questi dati possa essere fuorviante. Passiamo a un’analisi più dettagliata con ulteriori grafici e le tabelle riassuntive.

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I grandi marchi del vino italiano nelle cantine dei collezionisti – dati Cellar Tracker 2024

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Dopo la positiva esperienza dello scorso anno ripropongo quest’analisi sui dati di Cellar Tracker e cioè quali e quante bottiglie sono registrate in questo gigantesco database di vini, cui sono iscritto da diversi anni. Nel 2024 a marzo erano registrate 90 milioni di bottiglie, il 7% in più di un anno fa e di queste circa 10 milioni sono italiane, 30 francesi e 35 americane (essendo il software nato lì). Il Piemonte e la Toscana si dividono oltre il 90% di queste bottiglie: dall’analisi si evince però che le cose stanno un po’ cambiando. Se osserviamo i primi 130 marchi, ossia 5.5 milioni di bottiglie, tra il 2023 e il 2024 notiamo che i vini toscani crescono del 3% e rappresentano il 52% del totale contro il 55% di un anno fa, i vini piemontesi crescono molto di più, +12% e diventano il 40% dal 38%, i vini veneti crescono del 5% e restano circa il 5% del totale mentre gli “altri” sono a +43% e passano dal 2% al 3% del totale. Quindi si direbbe che emergono le altre zone dell’Italia che sino ad ora erano state trascurate. Se scendiamo nel dettaglio dei primi 20 marchi rappresentati, quattro hanno una crescita superiore al 10% in termini di bottiglie rappresentate: Tenuta San Guido, Vietti, GD Vajra e Argiano. Se scendiamo alle singole referenze, il vino (tra i primi 100) con il tasso di crescita più marcato è stato il Barolo Bricco dell Viole di Vajra. Bene, nel resto del post trovate ampie tabelle con i dettagli e il proseguimento del commento.

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