Ogni tanto e’ bello dare una ripassata a cosa succede in Francia, dato che i nostri cugini hanno un sistema statistico che noi ci sognamo. Per esempio, loro raccolgono ogni anno delle statistiche precise sugli ettari vitati (superficie totale, non in produzione). Si puo’ quindi guardare ai trend “agricoli”, a che cosa viene piantato in previsione della domanda futura. Ebbene, i dati della stagione 2009-10 sono stati appena postati su Viniflhor (sono dati 2009 in realta’) e noi li presentiamo qui. Quali conclusioni? (1) continua il calo delle superfici “rosse”, mentre cresce in modo moderato la superficie a bacca bianca; (2) ci sono dei vitigni rossi che mantengono la posizione. Sono il Syrah, il Merlot ma sorprendentemente non il Cabernet Sauvignon; (3) l’unico vitigno rosso in crescita e’ il Pinot Nero (sorpresi???); (4) tra i vitigni bianchi il Sauvignon anche in Francia impazza, mentre continua a crescere lo Chardonnay. (5) ci sono dei vitigni come il Carignan che sembrano essere sulla via dell’abbandono. Un messaggio per il vigneto sardo?
Francia
Gli indici LIV-EX, ovvero il prezzo di mercato dei grandi vini
4 commentiSono un po’ colpevole di non aver mai parlato degli indici Liv-ex, e quindi “ve li presento”, anche perche’ da qualche mese c’e’ un blog piuttosto interessante e numerico. Se i francesi e gli italiani sanno fare il vino, gli inglesi sono da sempre dei grandi commercianti e gli indici Liv-ex arrivano proprio da questo grande commerciante di vini, principalmente francesi. Cosi’ si sono inventati dei panieri di grandi vini che hanno dei prezzi molto facilmente reperibili e hanno costruito degli indici per definire il valore del vino come investimento. Vi dico subito che la conclusione e’ ovvia: investire nel vino di alta qualita’ ha reso molto negli ultimi anni, al pari di qualsiasi altro investimento nelle materie prime o nei beni con una offerta “fissa”. Qualche differenza pero’ si sta creando in questi ultimi due anni. Se prima tutti vini andavano piu’ o meno nella stessa maniera, in questo momento si assiste a un andamento particolarmente favorevole per l’indice “dei 50 vini” (tutti di Bordeaux), rispetto agli altri due indici, quello dei 100 vini (dove ci sono anche 1-2 nomi italiani) e quello dei 500, dove ci sono invece circa una trentina di referenze. Va detto che a ruota della eco di questi indici, anche il Monte dei Paschi di Siena ha elaborato un indice tutto italiano, di cui pero’ non e’ per ora reperibile la serie storica.
Advini – risultati primo semestre 2010
nessun commentoCon un po’ di fatica sono riuscito a trovare il bilancio semestrale di Advini, che e’ poi la vecchia Jean Jean fusa con il gruppo Laroche. Il nuovo gruppo ha cominciato a lavorare insieme a inizio gennaio e i primi numeri del semestre sembrano promettenti. Le vendite del 2010 forse non raggiungeranno proprio i 200 milioni inizialmente promessi, ma questo sara’ probabilmente dovuto al forte processo di riduzione delle scorte di Laroche nella distribuzione che sta un pochino limitando le vendite. Il debito e’ salito a 86 milioni in seguito all’acquisizione (e parzialmente compensato da un aumento di capitale), ma i profitti cominciano a muoversi nella giusta direzione.
Francia – esportazioni di vino – aggiornamento settembre 2010
nessun commentoPost prenatalizio di aggiornamento sulle esportazioni francesi di vino alla fine di settembre: il recupero sta prendendo corpo, e’ guidato interamente dai vini di qualita’ e, sull’anno mobile, le esportazioni francesi sono a +5% a volume (13.1 milioni di ettolitri) e +7% a valore (6.02 miliardi di euro). A settembre, abbiamo appena commentato i dati italiani: +8% volume e +6.4% valore. Diciamo quindi che la ripresa dell’export francese ha una matrice diversa, non basata sul volume ma sulla ripresa del prezzo mix. Resta peraltro evidente che mentre l’Italia e’ ritornata a esportare oltre 3.6 miliardi di euro annui, cioe’ il massimo storico raggiunto nel 2008, la Francia ha appena ripassato la soglia dei 6 miliardi di euro: ancora 1 miliardo di euro o poco piu’ la separa dal record storico di 7.1 miliardi di euro, toccato a aprile 2008.
Cottin Freres – risultati primo semestre 2010
3 commentiLa storia di Cottin Freres e’ particolarmente interessante, perche’ ci fornisce la visione di una azienda medio-piccola, concentrata sui vini di qualita’. Avevamo lasciato la storia con i risultati a settembre 2009 e con un anno terribile, anche a causa della svalutazione del magazzino. Ci ritroviamo oggi con un bilancio semestrale (chiuso a marzo 2010) che continua sulle linee tracciate a fine 2009 e cioe: taglio dei costi per recuperare i margini (obiettivo centrato), riduzione del magazzino per ridurre i debiti (debito quasi annullato) e ritorno al pareggio di bilancio (raggiunto). Quindi Cottin Freres e’ riuscita nella cura dimagrante per resistere alla crisi. Il punto debole e’ sempre il medesimo: l’andamento commerciale continua a essere pessimo, con un calo delle vendite del 20%, dovuto alla caduta dell’ultima roccaforte del gruppo, il mercato francese. E il punto debole non sembra essere in riassorbimento: l’azienda ha mantenuto un profilo prudente, lasciano invariata la stima di chiudere in pareggio il 2010, come gia’ aveva anticipato qualche mese fa. Viste le grandi perdite dello scorso anno, sarebbe gia’ un bel risultato.