Il bilancio 2012 di Antinori è fortemente caratterizzato dall’investimento nella nuova cantina del Chianti Classico. Un colpo da 100 milioni, che è stato però riassorbito dalla struttura finanziaria senza contraccolpi eccessivi. Oltre a questo, Antinori presenta il solito bilancio lineare, con una crescita del 5% delle vendite guidata dai mercati extra europei e margini stabili, soltanto leggermente diluiti a livello operativo dall’incremento degli ammortamenti della nuova cantina (che si vedrà con più incisività il prossimo anno). La filosofia del gruppo resta la medesima ed è improntata a un modello quasi completamente integrato: infatti, nonostante lo sforzo della nuova cantina Antinori ha continuato a investire in nuovi vigneti e nel rinnovamento ed espansione delle altre tenute aziendali. Analizziamo meglio i numeri.
Laurent Perrier ha chiuso il 2012 con risultati economici piuttosto simili a quelli delle altre due case di Champagne, nonostante il suo anno fiscale finisca tre mesi più tardi e nonostante il fatturato sia cresciuto leggermente rispetto all’anno scorso (mentre per gli altri è sceso). La strategia di focalizzazione sui prodotti premium continua, con circa il 37-38% del marchio Laurent Perrier nella fascia alta di prezzo, e continua anche il focus su rafforzamento patrimoniali, con parecchi indicatori in miglioramento: il debito cala e la copertura magazzino su debito migliora. La strategia della società di muovere verso i “premium” Champagne resta invariata. E’ costata tantissimo nella crisi del 2009, quando per non far calare i prezzi le vendite (e gli utili) sono letteralmente scomparse, sta premiando oggi, anche se come dicevamo gli utili sono stati in calo rispetto al 2011. Andiamo a vederli insieme.
Ogni tanto mi capita di cominciare un post come quello di oggi e domandarmi se riuscirò a scrivere qualcosa che attirerà l’attenzione del lettore. Nel caso del produttore di cui analizziamo il bilancio oggi, Cottin Freres, la preoccupazione è doppia, dato che è piccolo e il bilancio dice poco. Non che questa azienda non abbia sorpreso i suoi azionisti. Ha venduto la terra distribuendo un megadividendo nel 2011, ma da quel giorno il titolo ha perso valore in borsa. I risultati del 2012 (a settembre 2012) mettono in luce una forte strategia di diversificazione internazionale, in un paese però, il Giappone, che sta dando diversi grattacapi agli esportatori, a causa delle pesante svalutazione dello yen (parliamo del 30% nel trimestre in corso). Ed ecco lo spunto per dirvi qualcosa di interessante.
Questi numeri ancora non sono impattati da questa evenienza ma nel 2013 probabilmente commenteremo un numero differente e il calo del prezzo delle azioni lo preannunciano: infatti le vendite nei 9 mesi a giugno 2013 mostrano un calo del 5% a 24 milioni di euro, causa minori vendite di Beaujolais in Giappone.
Ma non solo. Un’inchiesta in corso dal 2010 ha fatto esplodere uno scandalo che ha costretto l’azienda a ristrutturare il debito, causa rapporti con le banche e ha ridotto la possibilità di finanziarsi con in fornitori (da cui incremento del capitale circolante e del debito). Risultato finale: il CEO ha chiaramente scritto che potrebbe essere auspicabile e necessario che l’azienda sia venduta per continuare nel suo sviluppo: “De plus COTTIN FRÈRES étudie la possibilité de s’adosser à un industriel du vin français ou étranger pour pérenniser son développement.”
Il forte incremento dei prezzi all’origine del vino, combinata con una minore disponibilità di prodotto presso i soci ha avuto un impatto perverso sul bilancio Caviro del 2012. Da un lato, infatti, le vendite sono cresciute del 15%, dall’altro i margini sono stati sotto pressione. La cooperativa ha comunque fatto dei passi avanti nella strategia di diversificazione geografica, con un export in crescita del 25% a livello consolidato e di oltre il 30% per il vino in particolare, ma anche di prodotto, con l’acquisizione di Dallevigne (80% del capitale), che porterà il suo contributo principalmente nel corso del 2013 (soltanto 2 dei 16 milioni di vendite sono rientrati nel bilancio 2012). Proprio questa acquisizione è il concetto chiave di quest’anno: se fino a oggi Caviro ha pesantemente investito nella distillazione e nella generazione di energia per cercare di sfruttare il prodotto dei soci in tutte le sue possibili declinazioni, con questa operazione si cambia marcia e si entra nel mondo dei vini premium, dato che Dallevigne opera nelle denominazioni del Chianti e del Brunello di Montalcino. Si può quindi immaginare che con i progressi fatti all’estero e pur considerando lo scenario molto difficile del mercato domestico, Caviro possa nel 2013 avvicinarsi alla soglia dei 300 milioni di fatturato, che mai sono stati toccati. Passiamo a commentare i dati del 2012.
Il 2012 è stato un anno di ulteriore riduzione dell’esposizione debitoria per il gruppo Banfi, in combinazione con un miglioramento dell’utile netto generato al di sotto del margine operativo lordo. Infatti, l’andamento commerciale dell’azienda subisce l’effetto del calo delle vendite in Europa, mentre il MOL 2012 e’ rimasto stabile. L’azienda ha proceduto alla scissione delle attività non legate alla fase agricola, e quindi dal prossimo anno riporterà soltanto le attività agricole relative al vino (inclusa la tenuta piemontese, prima non consolidata) separate da quelle commerciali, turistiche e alberghiere. A prima vista il risultato sarà di rendere piu’ difficile la lettura dell’andamento dell’azienda nel suo insieme (attualmente composta dall’azienda agricola in perdita per circa 1 milione di euro, la Banfi distribuzione con un utile di circa 1.5 miloni e una terza società, Conte Placido, sostanzialmente in pareggio). In realta’, lo scopo dell’operazione e’ di semplificare la struttura societaria (passando da 4 a 2 entita’ legali). Passiamo ai numeri 2012.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale. Le immagini inserite in questo blog sono tratte in massima parte da Internet; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, vogliate comunicarlo a mbaccaglio@gmail.com, saranno subito rimosse.