Il 2012 è stato un anno di ulteriore riduzione dell’esposizione debitoria per il gruppo Banfi, in combinazione con un miglioramento dell’utile netto generato al di sotto del margine operativo lordo. Infatti, l’andamento commerciale dell’azienda subisce l’effetto del calo delle vendite in Europa, mentre il MOL 2012 e’ rimasto stabile. L’azienda ha proceduto alla scissione delle attività non legate alla fase agricola, e quindi dal prossimo anno riporterà soltanto le attività agricole relative al vino (inclusa la tenuta piemontese, prima non consolidata) separate da quelle commerciali, turistiche e alberghiere. A prima vista il risultato sarà di rendere piu’ difficile la lettura dell’andamento dell’azienda nel suo insieme (attualmente composta dall’azienda agricola in perdita per circa 1 milione di euro, la Banfi distribuzione con un utile di circa 1.5 miloni e una terza società, Conte Placido, sostanzialmente in pareggio). In realta’, lo scopo dell’operazione e’ di semplificare la struttura societaria (passando da 4 a 2 entita’ legali). Passiamo ai numeri 2012.
- Le vendite sono salite del 3% a 64 milioni di euro, ancora al di sotto del record di 69 milioni toccato nel 2007. A differenza dello scorso anno, quando tutte le aree geografiche furono positive, nel 2012 le vendite in Europa calano del 6% a 30 milioni di euro, più che compensate dal progresso delle vendite in Nord America (+11% a 25 milioni) e quelle nel resto del mondo, che sono balzate a quasi 5 milioni di euro, +31%. Banfi poi esercita attività di ospitalità e altre minori per un fatturato stabile di altri 5 milioni.
- I costi vivi si sono mossi con una dinamica leggermente più elevata delle vendite, nonostante il costo del venduto sia rimasto sostanzialmente invariato a 30 milioni. L’azienda ha un costo del personale stabile (grazie al minore utilizzo del lavoro a tempo determinato nella fase agricola), ma ha speso di più in servizi esterni (principalmente maggiori attivita’ promozionali).
- Il MOL resta stabile a 9 milioni di euro. Sotto il MOL tutti gli indicatori sono in progresso. (1) L’azienda mantiene investimenti piuttosto limitati (meno di 3 milioni contro ammortamenti di 6), quindi anche gli ammortamenti calano. (2) La riduzione del debito genera meno oneri finanziari, parzialmente compensati da minori proventi finanziari. L’utile netto risale a 1 milione di euro.
- La generazione di cassa dell’attività è stata stabile a circa 7 milioni di euro, gli investimenti sono saliti da 2 a 3 milioni, mentre il capitale circolante si mantiene stabile. Quindi in assenza di pagamento di dividendi, il debito cala di 4 milioni a poco meno di 20 milioni.
- Il mix degli investimenti sta cambiando, con una crescente componente agricola, dato che Banfi sta procedendo al reimpianto di alcuni vigneti in seguito agli studi effettuati in collaborazione con l’Università di Milano per identificare le accoppiata vitigno-terreno ottimale. Va anche notato che l’azienda, a inizio 2013, ha acquistato 5 ettari di vigneto nella zona di Bolgheri.
- Il capitale investito scende ancora, seguendo un sentiero che continua dal 2007-2008, quando terminò il piano di investimenti. Il ritorno sul capitale sta migliorando ma resta al di sotto del livello dei principali concorrenti al 2-2.5%. Sono necessari ancora un paio di anni di riassorbimento degli investimenti e sviluppo commerciale per rivedere il livello del 5-6% di 10 anni fa.