2021


Esportazioni di vino italiano – aggiornamento febbraio 2021

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Sebbene sia rimasto un mese negativo (-4%), Febbraio ha contribuito a ridurre il forte calo di gennaio e a portare il dato dei primi 3 mesi a -13%. I dati restano molto volatili, influenzati pesantemente dalle dinamiche del COVID e dalle basi di comparazione. Va notato il buon risultato dei vini spumanti stabili nel mese e di alcuni paesi, soprattutto europei, che stanno mantenendosi su cali limitati. Il mercato nord americano resta molto negativo. Il “passo” degli ultimi 12 mesi è -5%. A partire dal prossimo mese di marzo sarà il caso di ipotizzare un confronto non più con il 2020 ma con il 2019 per cercare una base di comparazione più normale, ma è presto per parlarne. Passiamo a un’analisi più dettagliata, con tutte le tabelle nel resto del post.

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Vendite al dettaglio di vino nella GDO in Italia – dati IRI, aggiornamento primo trimestre 2021

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Fonte: IRI

I dati che commentiamo oggi sono molto particolari. Come ha ben spiegato IRI che ce li ha gentilmente forniti, il calendario delle vendite al dettaglio non funziona sui trimestri del calendario, bensi sulle settimane. E talvolta l’anno finisce in date strane. Nel 2020 è finito il 27 dicembre, per cui gli acquisti di vino per le festività del fine anno sono finiti nel primo trimestre 2021 e non nell’ultimo 2020. Detto questo, i dati del primo trimestre segnano un incremento del 22% per le vendite di vino nella GDO, di cui +15% per il vino fermo e +51% per gli spumanti. Se prendessimo soltanto dicembre e gennaio 2020/21 e dicembre/gennaio 2019/20 e li confrontassimo, i dati sarebbero simili per i vini fermi ma ben più “normali”, intorno al 10-11% per la crescita degli spumanti. Un’alternativa per dare un’idea della velocità di crociera è prendere i due trimestri (quarto 2020 e primo 2021) insieme: da questa “media” deriverebbe una crescita del mercato totale intorno al 15%, di cui +13% per vino fermo e +27% per gli spumanti. Abbiamo ora davanti a noi la “normalizzazione”, visto che il secondo trimestre avrà una base di confronto ben più difficile di quella del primo trimestre. Passiamo ai dati.

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Esportazioni di vino italiano – aggiornamento gennaio 2021

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Fonte: ISTAT

Il 2021 è partito con un passo falso per le nostre esportazioni di vino, come ha già avuto modo di notare qualcuno leggendo i dati pubblicati venerdì mattina da ISTAT. Il calo del 22%, che di fatto rappresenta poco più di 100 milioni di euro e il 2% circa delle esportazioni annue è però collegato a una base di confronto difficile (+13% gennaio 2020) e prodotti/geografie che in qualche maniera nel 2020 si erano rivelati sorprendentemente resilienti o aiutati “artificialmente”. Stiamo parlando dei vini in bottiglia (calati soltanto dell’1% l’anno scorso) e delle vendite negli USA che hanno certamente beneficiato del fatto che i nostri amici americani si sono dimenticati di inserire il nostro vino nella lista dei dazi, mentre ci hanno infilato dentro quello francese (e non solo). Ora questi dazi sono stati sospesi e siamo probabilmente alla resa dei conti. Ad ogni modo, il grafico qui sopra di aiuta a dare un po’ di prospettiva al dato di gennaio: USA in forte correzione, Germania più stabile (nonostante il calo di gennaio) e Regno Unito in forte correzione. Passiamo ai dati.

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Treasury Wine Estates – risultati primo semestre 2020/21

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Fonte: bilanci aziendali, dati in dollari australiani

Son tempi duri per TWE a causa del combinato disposto di un problema generale che ben conosciamo e di uno particolare del vino australiano, che è quello dei dazi applicati dai cinesi al prodotto da qualche mese a questa parte. Quando guardiamo il primo semestre 2020/21 (loro chiudono il bilancio a giugno) abbiamo ancora un quadro imcompleto di come sarà la situazione. Le vendite sono calate dell’8% a livello consolidato e l’utile operativo del 21% con l’Asia che rappresenta sicuramente un freno ma che comunque è pur sempre l’area con i margini in termini relativi e assoluti più importante. Nel secondo semestre (Gennaio-giugno 2021) i manager di TWE hanno già scritto chiaro e tondo che non ci si aspetta alcun contributo dall’area asiatica, nonostante il riversamento delle risorse di marketing su altre zone e il posizionamento super-lusso di TWE nell’area (vende a 250 dollari australiani per cassa, il triplo della media totale di 82). Quindi, riassumendo: se mettiamo insieme i due semestri e cerchiamo di fare un anno “solare” 2020 per TWE avremmo un fatturato di 2.5 miliardi di dollari australiani, -12%, con 32 milioni di casse, -7% e un utile operativo di 500 milioni, -33%. Se invece guardiamo a come potrebbe essere il secondo semestre, beh, non saranno lontani dai 100-150 milioni di utile operativo rispetto ai 184 dell’anno scorso che pure si era dimezzato. Quindi tempi durissimi per loro. Il titolo in borsa ha già pagato caro: viaggia ora sugli 11 dollari contro i 18 circa prima della pandemia e i circa 13 che aveva recuperato prima della funesta notizia dei dazi cinesi. Passiamo a qualche numero.

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La valutazione delle aziende vinicole – aggiornamento 2020

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Due cose succedono nel nostro post annuale sulla valutazione delle aziende vinicole. Primo, non abbiamo più i multipli di Baron de Ley perchè ormai il proprietario si è comprato tutte le azioni sul mercato e quindi non ci sono più analisti che hanno interesse a elaborare delle stime. Al suo posto inseriamo Andrew Peller, il produttore di vino canadese quotato. Il post resta comunque difficile da scrivere e da interpretare per il momento particolarmente incerto. Secondo, il mitico “EV/EBITDA”, parametro di riferimento delle valutazioni aziendali in quanto un buon indicatore della generazione di cassa aziendale è defunto, causa introduzione dello scellerato principio contabile IFRS16. Resta il multiplo del valore d’impresa sull’utile operativo.

I valori borsistici delle aziende vinicole sono calati mediamente del 7%, con cali più pronunciati per le aziende della Champagne e di quelle legate alla Cina, Treasury Wine Estates in particolare. In Italia ha perso terreno Masi, mentre è cresciuto di oltre il 60% il valore di IWB, che dalla crisi COVID ha tratto forti benefici grazie alla sua esposizione alla grande distribuzione e alla vendita diretta. Bene, nel post trovate la tabella aggiornata con i multipli degli utili (Prezzo/Utili) e (Valore d’impresa su utile operativo), oltre al multiplo sulle vendite (valore d’impresa sulle vendite). Passiamo a commentare qualche numero.

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