Germania


Schloss-Wachenheim – risultati 2012/13

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Il 2012-13 di Schloss-Wachenheim si e’ concluso in maniera soddisfacente, nonostante un contesto economico difficile nei principali mercati (Europa) e la pressione sui costi delle materie prime (basi spumante principalmente). Le vendite sono aumentate del 5% superando per la prima volta la barriera dei 300 milioni di euro, il taglio dei costi operativi ha consentito di compensare una riduzione del margine industriale, di conseguenza l’utile netto alla fine cresce di quasi il 10%. La valutazione borsistica del gruppo e’ cosi’ cresciuta del 50% e oggi sfiora i 100 milioni di euro, per un multiplo comunque piuttosto modesto di 10 volte gli utili. Passiamo ai numeri dell’anno.

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La classifica dei grandi marchi di vino nel mondo – aggiornamento 2013

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La classifica annuale dei grandi marchi del vino di qualità redatta da Liv-ex contiene molte sorprese, alcune delle quali legate alla metodologia di redazione della classifica, dove hanno cambiato i pesi dei vari parametri. Diciamo subito che è una classifica redatta da un trader di vini, e quindi il trading è molto pesante nella redazione della classifica, insieme all’andamento del prezzo. La classifica di quest’anno dicevamo porta con se diverse sorprese, la prima delle quali che non è un Premier Cru di Bordeaux oppure il Domaine de la Romanee Conti) a guidare la classifica. Il crollo dei prezzi dei grandi Bordeaux ha portato in cima alla classifica le seconde scelte. Intendiamoci, la classifica è sempre dominata da Bordeaux, che piazza dal primo al nono posto suoi vini. La classifica appare molto focalizzata sulla Francia, che occupa più posizioni di quante ne abbia mai avute, a discapito dei vini Italiani (da 9 a 7 marchi) e dei vini del resto del mondo (da 6 a 4, mai erano stati così pochi). Per quanto riguarda gli italiani, esce dalla classifica Gaja che sempre era stato presente (dal 2010 a questa parte almeno), Roberto Voerzio, Tua Rita, Solaia, mentre entrano due cantine, Bruno Giacosa (al n.40) e la Fattoria le Macchiole (al n. 90). Andiamo a vedere i dati.

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Il valore dei vigneti nel mondo – studio Knight Frank 2013

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Knight Frank è un’azienda che si occupa di stilare rapporti sul mondo del lusso e a partire dal 2013 ha deciso che sarebbe stato opportuno dedicare un rapporto separato per le tenute vinicole, chiamato “Global Vineyard Index”. Queste tenute sono definite come quella via di mezzo tra la vigna sufficientemente grande da produrre vino anche da vendere ma non abbastanza grande da interessare i grandi operatori del mondo del vino.

Ebbene, secondo il rapporto a giugno 2013 il valore di queste tenute era cresciuto del 6% a livello mondiale rispetto all’anno precedente. A guardare l’andamento delle aziende del lusso, questo valore appare comprensibile. La seconda cosa che dice il rapporto è che il mercato dove i prezzi sono saliti maggiormente sono Mendoza, in Argentina,  e in Toscana. Su quest’ultima conclusione qualche dubbio io ce l’ho, ma in queste poche righe vi riporto le conclusioni del rapporto che potete facilmente trovare su internet. Terzo, dall’analisi dei dati è evidente come i valori fondiari siano in crescita in generale nelle aree extraeuropee, quando invece in Europa e in particolare in Francia sono stabili o addirittura in declino (eccezion fatta per la Toscana, appunto). Quarto e ultimo, la Francia è il mercato più aperto agli stranieri (insieme alla Toscana), in termini di % di acquirenti di tenute vinicole, quando invece in Piemonte soltanto il 10% delle transazioni viene fatto con una controparte estera.

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Germania – mercato e consumi di vino – aggiornamento 2012

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Riprendiamo il discorso della Germania aggiornando le statistiche relative al mercato locale. Il quadro è chiaro e non fa che riprendere i temi già visti negli anni passati: il mercato sta girando verso i vini esteri rispetto a quelli locali, nell’ambito di un clima di consumo tutto sommato positivo. I tedeschi si confermano un mercato fatto di vendite al dettaglio rispetto al consumo “ontrade” e i dati del 2012 non fanno che incrementare tale propensione. Ultimo ma non meno importante, il continuo spostamento dei consumi dai vini rossi ai vini bianchi, sia locali che internazionali. I due grandi numeri del mercato sono: 20 milioni di ettolitri di consumo per 9 miliardi di euro di valore al dettaglio. Andiamo nel dettaglio.

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Germania – produzione vino e superfici vitate 2012

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Torniamo in questo post di inizio anno (a proposito, buon 2014) sulla produzione di vino in Germania, utilizzando I dati del Deutsches Weininstitut, che ogni anno produce un interessante e completo rapporto sull’industria del vino locale. Il 2012 e’ stato un ottimo anno per la produzione di vino, con quantita’ allineate alla media storica, e un incremento dei prodotti di maggiore qualita’. La superficie vitata in produzione continua molto lentamente a calare, anche se vanno fatti dei distinguo: soprattutto tra i vini bianchi la produzione si sta spostando da alcune varieta’ storiche come il Muller-Thurgau e il Sylvaner verso il vitigno principale, il Riesling. Inoltre sono in forte crescita le varieta’ bianche di Pinot e i vitigni bianchi internazionali. Andiamo a guardare insieme qualche numero.

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