Francia


I consumi di vino nel mondo – aggiornamento 2023 OIV

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OIV ha aggiornato al 2023 I dati relativi al consumo di vino nel mondo. Dopo anni di stabilità tra I 230 e I 240 milioni di ettolitri, nel 2022 e 2023 (entrambi ancora stimati), OIV fornisce un quadro molto più cupo, con i consumi in discesa rispettivamente a 227 e 221 milioni di ettolitri. Il calo del consumo è più o meno visibile in quasi tutti i principali mercati, ma chiaramente il dato negativo 2023 del mercato americano (dal record di 34.3 milioni di ettolitri del 2022 a 33.3) e l’ulteriore sforbiciata ai presunti consumi cinesi (da 9.1 a 6.8 milioni di ettollitri) sono quelli che pesano di più nel saldo annuale. Scendono leggermente anche i consumi nei principali paesi europei come Francia, Italia, Germania e Regno Unito, mentre sembrano essere stabili in Spagna (ma pariamo di numeri che potranno essere rivisti in modo significativo nel futuro. Per fortuna, per così dire, anche la produzione di vino 2023 è stata fortemente deficitaria, calata da 263 a 237 milioni di ettolitri, tale dunque da mantenere il mercato in equilibrio dato che parte di questa produzione viene destinata agli “usi industriali”, ossia alla produzione di prodotti distillati. Bene passiamo a un’analisi più dettagliata ricordandovi che i dati sono disponibili anche nella sezione Solonumeri qui sopra in formato scaricabile.

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La produzione di vino nel mondo nel 2023 – aggiornamento OIV

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Con il forte calo dei consumi in essere e che abbiamo analizzato qualche giorno fa, il calo della produzione mondiale di vino nel 2023, rivista da OIV al ribasso a 237 milioni di ettolitri (il 10% sotto sia il 2022 che la media degli ultimi anni di 264 milioni) non è così drammatico. Certamente il primo dato che salta all’occhio è che l’Italia ha perso il primato produttivo a favore della Francia, almeno per il 2023, con 38 milioni di ettolitri contro 48 milioni, noi in discesa del 23%, la Francia in ripresa del 9% sull’anno precedente. A dire il vero l’Italia è un buona compagnia visto il forte calo a livello mondiale: la Spagna cala solo poco meno di di noi, -21% e Australia, Argentina e soprattutto Cina calano come o più dell’Italia. Dunque, un quadro a tinte fosche con l’Europa che scende a 144 milioni di ettolitri, -9/10% e il resto del mondo a 93 milioni di ettolitri e un andamento egualmente negativo. Passiamo a un breve commento dei dati che trovate anche nella sezione Solonumeri qui sopra.

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Le esportazioni di vino nel mondo – aggiornamento 2023

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Con un calo stimato del 5% circa del valore esportato e dell’8% del volume, il commercio internazionale di vino ha subito nel 2023 una brusca battuta d’arresto dopo il record toccato nel 2021 (per i volumi) e nel 2022 (per il valore). Dato questo contesto, l’andamento dell’Italia, calata dell’1% in valore e del 2% in volume sul 2022, è da definire eccellente. Difatti soltanto la Germania (+1%) ha fatto meglio, anche se partendo da valori e posizioni competitive completamente diverse. Se quindi prendiamo la somma di questi 11 paesi esportatori, diciamo i principali produttori mondiali che lo fanno, l’Italia migliora ulteriormente la sua posizione passando dal 24% al 25% per quota a valore e dal 24% al 26% per quota a volume, in entrambi i casi praticamente il massimo mai toccato. Se volessimo trovare un neo nella performance italiana dobbiamo ovviamente consultare la tabella del prezzo di esportazione, che cresce soltanto dell’1% contro il +5% del combinato dei paesi. Anzi, se volessimo calcare la mano potremmo dire che il prezzo medio di export dell’Italia è tornato sotto la media totale. Come potrete vedere nel resto del post, con tabelle e grafici, Francia e Spagna con cali del 3-4% sono meglio della media, che viene “portata giù” dall’andamento drammatico del Cile, dell’Argentina e degli USA, quindi in generale del continente americano.

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Produzione e consumo di vini rosati (dati 2000-2021) – rapporto OIV

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L’OIV ha spesso guardato al segmento dei vini rosati con dei focus speciali. Ci ritorniamo sopra oggi, sempre grazie ai dati OIV ma relativi al loro rapporto annuale che ha coinvolto tutte le categorie di vino e che potete trovare scorrendo i post degli ultimi giorni. I vini rosati sono senza dubbio una categoria in crescita, ma con un “footprint” un’orma ancora molto concentrata e con una rappresentatività molto limitata: 10% dei consumi e 8% della produzione nella media secondo OIV 2017-2021, per un totale poco sopra i 20 milioni di ettolitri. Però con un trend positivo, essendo passati dall’8.7% al 9.5% del consumo mondiale, da 20 a 23 milioni di ettolitri tra il 2000-2004 e il 2017-2021. Come vedrete dai grafici e dalle tabelle che seguono il segmento dei vini rosati è guidato chiaramente da Francia e USA per quanto riguarda i consumi e si aggiunge la Spagna quando si considerano i dati produttivi, mentre l’Italia ha posizioni marginali, intorno o meno del 4% sia per quanto produciamo che per quanto beviamo. Il primo grafico vi aggiunge una curiosità: quanto è il vino rosato in proporzione al vino totale. E qui leggiamo l’Uruguay davanti a tutti (avrei immaginato vini rossi in preponderanza, viste le carni che hanno), ma anche come già citato in precedenza che i francesi bevono secondo OIV più vino rosato che vino bianco. I dati 2021 aggiungono una seconda cuiriosità: i francesi sembrerebbero produrre meno vino rosato di quello che bevono, mentre gli americani al contrario sono in surplus: quasi un “controsenso” nel contesto normale del vino mondiale! Bene, passiamo a una breve analisi dei dati.

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Consumo di vino in Francia (dati 2022) – confronto con Italia e focus sui giovani

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Fonte: France AgriMer

Le indagini sui consumi di vino destano sempre il mio interesse, sia per capire le differenze tra diverse culture, sia soprattutto per capire se e quanto il settore del vino sarà soggetto a un declino nel lungo termine. Il rapporto sui consumi di vino in Francia è costruito in modo simile a quello italiano e sottolinea un calo strutturale nel consumo di vino, soprattutto nel segmento dei giovani. Il confronto con i dati italiani mette però in luce importanti differenze. Innanzitutto il consumo di vino in Francia è più diffuso che in Italia: il 63% dei francesi beve vino contro il 55% degli italiani. In secondo luogo, la preoccupazione del calo della penetrazione tra i giovani francesi non si vede nel mercato italiano. Come mai? Il consumo di vino tra i giovani in Francia viene da % elevatissime: nel 2015 il 67% dei giovani tra 18 e 24 anni consumavano vino contro il 40% degli italiani. È ovvio che ora sono scesi al 54%, mentre in Italia da una base più bassa si è saliti grazie al consumo sporadico (e credo al prosecco e agli aperitivi) al 45%. Idem per la fascia di 25-34 anni (35 per i francesi, ma fa niente): loro partivano dal 72%, noi dal 54% della popolazione nel 2015, loro hanno perso 5 punti e noi ne abbiamo guadagnati 4. Dunque tirando le fila, sembra chiaro che i francesi bevono di più (il 81% beve bevande alcoliche contro il 66% in Italia) e che dunque avranno più da perdere in futuro, anche se c’è un numero che non torna nel ragionamento: soltanto l’11% dei francesi beve vino tutti i giorni contro il 17% degli Italiani. Passiamo a qualche dato in più.

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