Oggi torniamo sulla valutazione delle aziende vinicole in borsa, con qualche novità avendo un paio di nuove entrate (Duckhorn e Vintage Wine Estates, di cui avete letto sul blog o leggerete) e una nuova suddivisione, non più tra Champagne/grandi aziende/piccole aziende, ma tra Champagne/aziende extraeuropee/aziende europee, che poi è quasi compatibile con l’altro perchè le aziende extraeuropee sono tutte molto più grandi (in termini di valore di mercato) di quelle europee.
Rispondiamo alla prima questione chiave di questo post: la valutazione delle aziende vinicole è cresciuta nell’ultimo anno. Mediamente il prezzo di borsa delle 13 aziende qui elencate è cresciuto del 22% rispetto a un anno fa, e come potete vedere dal grafico sull’evoluzione storica del multiplo EV/Utile operativo o EBIT non si tratta soltanto di un incremento derivante dalla crescita degli utili ma anche di una espansione del multiplo, quindi di una vera rivalutazione. Di nuovo prendendo qualche numero a riferimento, le tre aziende della Champagne lo scorso anno valevano in media 15x EV/EBIT, quest’anno sono a 23x. Tutte le altre aziende messe insieme stavano intorno a 15x e oggi sono a 18x.
Quest’anno ho poi deciso di rappresentare la valutazione con un nuovo grafico, il primo del post, dove si mette a confronto il multiplo delle vendite con il margine operativo. Ovviamente c’è una forte correlazione tra le due misure, ma questo vi aiuta a visualizzare alcuni aspetti importanti. Primo, le aziende extraeuropee valgono di più di quelle europee perchè esprimono margini di profitto molto superiori. Constellation Brands, Delegats, Duckhorn sono in alto a destra, Treasury Wine Estates viene poco sotto. Poi ci sono, in mezzo, le aziende della Champagne, che mostrano una scarsa correlazione tra i margini operativi e il multiplo delle vendite, semplicemente perchè il loro valore è più correlato al valore del magazzino. In basso a sinistra trovate le aziende europee (e Concha y Toro): le nostra aziende hanno margini di profitti più bassi ed esprimono quindi multipli delle vendite più bassi.
Un altro modo per guardare questi numeri è cercare di legare i multipli alla percezione del marchio delle aziende e il loro posizionamento di prezzo. Normalmente aziende con marchi forti hanno valorizzazioni più alte perchè forniscono maggiori garanzie riguardo agli utili futuri, prezzi alti delle loro bottiglie significano margini alti. Non vi sfuggirà che Duckhorn, collezione di marchi di “lusso” di vino della Napa Valley, abbia valorizzazioni sulle 25 volte l’utile operativo, che la medesima Masi sia a 21 volte, mentre invece altre aziende con una maggiore esposizione a fasce di prezzo medio e senza avere una forte identità di marchio sono valutate su multipli più contenuti.
Vi lascio alla consultazione delle tabelle e dei grafici.
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