Nel post precedente su Concha y Toro discutevamo delle questioni ambientali ma anche del modo in cui il management aveva approcciato il tema della valutazione dell’azienda. Purtroppo, sarà la guerra o il rischio che gli investitori percepiscono relativemente al potenziale calo dei consumi di vino, ma il valore di borsa resta Continua a leggere »
Le operazioni straordinarie di Advini continuano anche nel 2021, con il riassetto delle attività sudafricane del gruppo, nell’ambito di un anno che si è rivelato positivo: le vendite sono risalite a 280 milioni, il 5% in più del 2019 e il 3% in più del budget aziendale, l’utile operativo mostra un notevole progresso toccando quota 8.6 milioni contro i 5 milioni pre-crisi, che però erano un risultato decisamente deludente. L’utile netto di gruppo risale a 4 milioni contro 3.3 del 2019. Dal punto di vista finanziario l’indebitamento del gruppo resta molto elevato ma in calo: a fine 2021 i debiti escludendo IFRS16 sono stati di 140 milioni, contro 149 di fine 2020 e 145 di fine 2019, per un rapporto sull’EBITDA di 6.3 volte.
L’andamento borsistico di Constellation Brands sfida decisamente la gravità. I numeri che ha rilasciato qualche settimana fa continuano a segnalare uno spostamento verso la birra e un disimpegno dal settore del vino, che è anche destinato a continuare. Nel fornire le previsioni, il management ha segnalato un’attesa di calo delle vendite di vino tra l’1% e il 3%, contro +7/9% per la birra. Dopo un paio di anni molto negativi per i margini del vino e positivi per la birra, le previsioni Continua a leggere »
Il Covid sembra avere dato una scossa alle due aziende della Champagne quotate Vranken Pommery e Lanson BCC, da anni alle prese con un declino degli utili e a vendite stagnanti. Oggi ci occupiamo di quest’ultima, della quale abbiamo “saltato” anche i dati del semestre. Ebbene nel 2021 i dati di Lanson BCC sono i migliori da anni a questa parte. Non possiamo dire eccellenti, visto che i margini restano piuttosto bassi (11%) rispetto al passato (15% dieci anni fa) che alle migliori aziende del settore (Laurent Perrier 2020: 22%, per non parlare della divisione vino di LVMH), ma certamente ottimi: le vendite crescono del 21% rispetto al 2020 e dell’8% rispetto al 2019, con una forte accelerazione estera. Infatti, in Francia il fatturato 2021 resta il 10% circa sotto il 2019, mentre Continua a leggere »
Nel 2021 Masi ha ampiamente superato i risultati 2019, riavvicinandosi ai livelli di margini degli anni precedenti. In realtà negli ultimi 18 mesi l’attenzione si è spostata dai risultati economici agli assetti proprietari. È notizia delle ultime settimane l’ingresso nel capitale dell’azienda di Empaia (l’ente di previdenza dei lavoratori agricoli) con una quota del 5% acquistata direttamente in borsa (e gli effetti si sono visti sul prezzo del titolo Masi, letteralmente esploso) e quello del raddoppio della quota in mano a Red Circle Investments, dal 5% al 10% del capitale. Se sommiamo queste due quote a quelle in mano alla famiglia (73.5%), la quota del capitale flottante è ormai nell’intorno del 10%, per una capitalizzazione di mercato del 100% di 150 milioni di euro circa. Non ci sarebbe da sorprendersi se il titolo venisse ritirato dal mercato un giorno o l’altro.
Tornando ai numeri, cosa dirvi… Masi è un’azienda con una strategia molto prudente. Una sola acquisizione in diversi anni, molti investimenti organici per cercare di fare meglio possibile con quello che c’è a disposizione, piuttosto che espandersi in modo aggressivo. Se guardiamo ai dati Continua a leggere »
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