2015


Esportazioni italiane di vino per regione e tipologia – aggiornamento primo semestre 2015

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I vini rossi toscani di qualità stanno decisamente ravvivando le esportazioni di vino di qualità negli ultimi mesi, dopo che per molto tempo erano stati i cugini piementesi a menare le danze. E’ questo un segnale positivo, soprattutto perchè si tratta di un contributo “corposo”, essendo quasi il 15% di tutte le esportazioni di vino in bottiglia e quasi tre volte di più di quelle piemontesi. Si è invece fermata la crescita sia dei vini rossi piemontesi (dopo un vero e proprio “boom”), ma anche quella dei vini del Trentino Alto Adige: per entrambe le categorie l’export è sceso del 2% rispetto al primo semestre 2014. Andiamo a leggere i dati insieme.

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Importazioni di vino in Italia – aggiornamento primo semestre 2015

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Non solo le esportazioni sono in crescita, ma anche importazioni. Varrebbe la pena di dire “finalmente”, dato che si tratta di un segnale importante sulla fine della crisi dei consumi domestici. Per quanto una parte della crescita sia da ricondurre alle necessità di approvvigionamento di vini sfusi per i prodotti di fascia bassa (da ricondurre, a sua volta, alla scarsa vendemmia 2014), nel primo semestre 2015 la crescita riguarda anche i vini imbottigliati (+31%) e quelli spumanti (+13%). Detto questo, i 133 milioni di euro di importazioni di vino (+19%) sono bazzecole rispetto ai 2526 milioni di esportazioni e lo sono sia in valore assoluto che in proporzione, quando confrontati con le altri nazioni produttrici di vino a noi vicine e, visti in un’ottica annuale, il periodo importante è il secondo semestre, vista l’alta proporzione di vini spumanti (40%). Vediamo dunque i dati in dettaglio.

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Esportazioni di spumante italiano – aggiornamento primo semestre 2015

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Gli spumanti continuano ad essere il principale fattore trainante delle esportazioni di vino, pur se questo periodo non sia stagionalmente rilevante per il prodotto. Anche nel primo semestre, con un incremento del 24% (lo stesso incremento registrato anche nel solo mese di giugno), sono il principale fattore trainante dei vini italiani all’estero. Stanno facendo la differenza soprattutto nei confronti della Spagna, principale vittima (Cava) dell’espansione dei nostri prodotti in mercati come il Regno Unito, e la stanno facendo nonostante il storico spumante, l’Asti, stia vivendo una fase di calo piuttosto preoccupante. Le esportazioni di Asti, infatti, hanno sinora resistito grazie a un forte ricambio geografico dai mercati storici come la Germania all’Est Europa. Oggi, con la crisi di queste economie, alcune come la Russia guidate dal prezzo del petrolio, l’export di Asti sta calando in modo visibile. Ma andiamo a leggere i dati in dettaglio.

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L’andamento degli indici Liv-ex e il confronto con i mercati azionari – aggiornamento 2015

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Gli indici Liv-Ex che misurano l’andamento dei prezzi dei grandi vini, spesso acquistati a titolo di investimento, è l’argomento di oggi. Il fascino dell’investimento in una bottiglia di vino si schiantano però contro questi grafici e questi dati, che con molta semplicità ci dicono che il vino era meglio comperarselo per berlo invece che per rivenderlo; perchè in quest’ultimo caso, e in maniera particolare nell’ultimo triennio, le categorie “classiche” dell’investimento come le azioni hanno dato ben altre soddisfazioni. Su 5 anni c’è ancora gara, dato che il Liv-Ex più esaustivo, il 1000, ha avuto un incremento del 6%, contro il 13% delle Borse mondiali ma contro soltanto il 2% della borsa italiana. Va però fatta una precisazione: il vino, come le materie prime o i quadri, non “producono” una rendita, come invece accade per le azioni che pagano i dividendi (in 5% anni, considerando un rendimento del 2%, significa aggiungere un 10% ai dati della tabella). Bene, ultimo avvertimento: Liv-Ex rende ora anche pubblico un indice “italiano”, con 100 vini nostrani: l’indice è 216 contro 246 del “1000”, che significa +116% dal 2003 contro +146%, invece a 5 anni i vini italiani sono a +21% contro +6%. Andiamo a leggere i dati insieme.

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Esportazioni di vino italiano – aggiornamento primo semestre 2015

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Nel primo semestre le esportazioni italiane di vino chiudono a +6.5%, con un colpo di coda nel mese di giugno che le porta praticamente alla medesima velocità di quelle francesi (+6.2% come abbiamo commentato qualche giorno fa), e un filo davanti a quelle spagnole, che come vedremo a fine mese sono cresciute del 5.9%. Giugno è stato un mese eccellente (+13%) in un semestre molto ondivago, caratterizzato da una cattiva partenza (gennaio -6%) cui hanno fatto seguito dati molto positivi in Marzo, Aprile e giugno appunto. Nonostante una decisa ripresa delle importazioni (che discuteremo tra qualche giorno), anche la bilancia commerciale continua a progredire. Siamo a 4.92 miliardi di euro, abbiamo guadagnato 180 milioni di euro negli ultimi 12 mesi, soprattutto negli ultimi 6 mesi (130 milioni). Neanche a dirlo, le esportazioni sono trainate dagli spumanti, quelli DOP, che continuano a viaggiare a un ritmo superiore al 20%. Ma andiamo ad analizzare i numeri in dettaglio.

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