Una delle curiosità che ho sempre avuto era quella di sapere gli ettari vitati in Europa dei principali vitigni. L’Unione Europea ha reso nota una tabella, relativa al 2009/10 con una suddivisione della base ampelografica europea per vitigno. La pubblico oggi, con un po’ di rielaborazioni per mettere insieme vitigni uguali con nomi diversi. Restano diversi dubbi sulla completezza dei dati, che andrebbero oltretutto valutati alla luce delle recenti azioni per ridurre la dimensione della base vitata. Gli stessi numeri dell’Italia lasciano fuori dai 652mila ettari circa 98mila ettari che sono censiti come “altri”. Fatta questa premessa è interessante notare come i due principali vitigni in Europa siano spagnoli e non internazionali e che gli unici vitigni che secondo l’unione europea sono “multinazionali” sono quelli francesi, mentre praticamente nessun vitigno italiano salvo il Trebbiano è adottato al di fuori dei nostri confini. Guardiamo qualche numero in dettaglio.
- Innanzitutto, diciamo che secondo questa statistica gli ettari vitati in Europa erano circa 3.3 milioni, di cui 1 milione in Spagna, 800mila in Francia, 650mila in Italia, 250mila in Portogallo e 100mila in Germania. I dati come vi dicevo censiscono circa il 72% di questa base vitata, di cui il 95% di quella spagnola, il 75% di quella francese e l’85% di quella italiana.
- Il tre vitigni più coltivati sono lo spagnolo Airen, che copre circa il 7% del totale europeo e il 23% di quello spagnolo con 239mila ettari vitati. Segue il Tempranillo, sempre spagnolo con 213mila ettari, che sono il 6.4% di tutta l’Europa e il 21% della Spagna. Il terzo vitigno è il Merlot, con 165mila ettari, a rappresentare il 5% del vigneto europeo.
- Sui vitigni internazionali francesi il discorso si complica, perchè se è vero che il Merlot è il principale vitigno francese con 113mila ettari e il 14% del totale, esiste poi una parte degli ettari totali, quindi circa 50mila che sono piantati in Italia (24mila), Spagna (14mila) e altri paesi.
- Si apre qui il discorso di quale sia il vitigni più “europeo” tra quelli francesi. Guardando alla classifica e con qualche calcolo si scopre che secondo questa tabella il Cabernet Sauvignon ha ben 47mila dei suoi 101mila ettari totali fuori dalla Francia, quindi il 47%, seguito dalla Grenache, che ha il 43% dei suoi 155mila ettari coltivati fuori dai confini transalpini. Restano ancora principalmente francesi gli altri, cioè Chardonnay, Syrah e Merlot appunto dove la quota francese viaggia tra il 60% e il 70% del totale.
- C’è poi il discorso dell’Italia, dove per riportare su un vitigno ho fuso Trebbiano e Ugni Blanc, con la consapevolezza che l’equivalente francese è il vitigno del Cognac, quindi con qualche difficoltà a renderlo pienamente confrontabile. Il Trebbiano appunto rappresenta circa 120mila ettari, di cui 37mila in Italia. Per quanto riguarda gli altri vitigni italiani, secondo questa tabella il maggiore sarebbe il Sangiovese con 70mila ettari, seguito dal Trebbiano appunto a 37mila, con poi Montepulciano e Cattarratto Bianco a 30mila ettari.
- Terminiamo con il vecchio discorso della concentrazione dei vitigni nelle nazioni. L’Italia si conferma la nazione più diversificata, se volete vederla in positivo, o meno focalizzata (viceversa). Se in Spagna i primi 5 vitigni coprono il 64% della superficie vitata, in Germania il 60% e in Francia la metà, in Italia questa quota è pari a un esiguo 30%.