Il Corriere Vinicolo pubblica questa settimana le principali conclusioni tratte dal rapporto Mediobanca 2011, dove vengono analizzati i risultati cumulati al 2009 delle aziende italiane che rappresentano poco piu’ della meta’ del settore in Italia.
Si parte dai numeri per arrivare a qualche concetto importante: come si differenziano i risultati delle cooperative da quelli delle aziende vinicole nei periodi di alto costo della materia prima agricola? Come coesistono i due tipi di aziende? Come si puo’ conciliare il vino di nicchia con quello industriale?
Dati Mediobanca
Indebitamento delle aziende vinicole italiane – aggiornamento 2009
nessun commentoFonte: Mediobanca Research
Dopo il balzo del 2008, il debito delle maggiori aziende vinicole italiane e’ rimasto sotto controllo nel 2009. I dati vanno letti considerando che il campione si e’ leggermente modificato nel 2009 rispetto agli anni precedenti. Il dato cumulato delle 17 cantine comunque vede un debito di circa 1060 milioni di euro contro un livello di 1090 milioni del 2008. Nel 2008, il campione omogeneo aveva visto un incremento da 918 milioni a 1019 milioni (dato 2008 senza considerare Cevico e Lavis che poi sono state incluse nel 2009). Migliora anche il rapporto tra debito e patrimonio netto. Il campione passa da un rapporto debito patrimonio di 1.23 a 1.02, dato che la somma dei patrimoni netti (incluse le minoranze) sono salite da 1.1 a 1.3 miliardi di euro. Quello che non migliora sono i rapporti tra il debito e la capacita’ di generare cassa, come rapporto tra debito e vendite (il dato piu’ coerente visto il peso preponderante delle cooperative, che di utili non ne generano). Nonostante la minore generazione di utili, il contenimento del capitale circolante (che nel settore vino e’ molt o elevato) sembra essere stato piuttosto utile (gli “altri attivi” sono calati di circa 40 milioni).
L’andamento delle maggiori aziende vinicole italiane – margini e utili 2009
nessun commentoFonte: Mediobanca Research
Come poteva essere prevedibile dato il forte calo del costo delle materie prime, i margini delle aziende vinicole non sono piu’ calati come era successo nei due anni scorsi. Le cooperative, invece, hanno mostrato un chiaro trend contrario, dovuto probabilmente alla pressione dei soci per ottenere delle remunerazioni delle uve piu’ elevate possibili in un momento di crisi. Il quadro e’ quindi il seguente: le aziende hanno fatturati calanti e margini percentuali stabili o leggermente in miglioramento; le cooperative hanno invece fatturati in crescita e margini operativi in calo. Nel nostro piccolo campione, le aziende hanno subito un calo dell’8% delle vendite contro un +6% delle cooperative. Il margine delle aziende vinicole e’ salito dall’8.5% all’8.7% mentre quello delle cooperative e’ sceso dal 2.5% al 2%. In soldoni, le aziende hanno subito un calo dell’utile operativo cumulato da 74 a 70 milioni di euro, mentre le cooperative sono scese da 29 a 24 milioni: -5% contro -16%.
Le maggiori aziende vinicole italiane – classifica per fatturato 2009
2 commentiFonte: Mediobanca Research
La prima cosa che mi e’ venuta in mente quando ho guardato questa tabella che ormai faccio da qualche anno e’ che, salvo una grande operazione, la lista delle aziende e’ rimasta sempre la medesima. Qualcuno e’ uscito per aver perso la soglia dei 50 milioni di fatturato (Banfi), un paio sono entrati forse perche’ Mediobanca non li aveva considerati prima (Cevico, Lavis), ma nulla di piu’. Soltanto una azienda e’ uscita per essere stata comperata (Coltiva), e questa tabella contiene l’unica incongruenza di non avere i numeri di GIV e Cantine Riunite visti come consolidato. Se le due fossero messe insieme il numero uno avrebbe un fatturato di 440 milioni. Fatta questa premessa possiamo passare ad analizzare la classifica. Alcune di queste aziende le abbiamo “analizzate” di gia’, altre non ancora perche’ non ci hanno mandato il bilancio. La seconda e’ che il 2009 era l’anno della grande crisi e, dopotutto, le cose non sono andate troppo male: la somma di queste aziende fa -0.1% di vendite, contro una previsione del rapporto Mediobanca di -3% per le prime 100 aziende italiane. Le prime 17 aziende italiane hanno fatturato 2011 milioni di euro. Di queste 8 hanno un fatturato sopra i 100 milioni di euro, contro 9 nel 2008. Ah, dimenticavo, Mediobanca continua a ignorare Santa Margherita, Medio-bacca no.
Cooperative contro aziende vinicole – indicatori di bilancio – Mediobanca 2010
nessun commentoDedichiamo un post come lo scorso anno al confronto tra cooperative e aziende vinicole, nell’ambito della ricerca Mediobanca. Cio’ e’ importante per capire come si sta muovendo l’industria vinicola italiana e quali sono le prospettive: infatti, le cooperative hanno obiettivi diversi a quelli delle aziende, il loro scopo non e’ il ritorno sul capitale investito ma bensi’ la massimizzazione dei benefici per i soci fornitori: voi direte, e’ la stessa cosa. Io vi dico: guardate questi numeri e comprendete come le cose non stanno in questo modo. Da questa analisi traiamo le seguenti conclusioni: (1) le cooperative hanno avuto risultati molto migliori delle aziende nel 2008 perche’ non hanno subito alcun impatto dall’aumento dei costi delle uve e del vino (pagano quello che “possono” non quello che “devono”); (2) la performance commerciale e’ stata equivalente, ma nel caso delle cooperative e’ stata raggiunta con un buon andamento in Italia, mentre all’estero le cooperative mostrano una crescente difficolta’ a svilupparsi; (3) il debito/MOL delle cooperative e’ stabile rispetto al peggioramento delle aziende, che pero’ e’ originato dal calo degli utili; (4) il debito delle cooperative cresce anche di piu’ di quello delle aziende vinicole, a causa di una peggiore gestione del capitale circolante (esposizione al mercato italiano?); (5) nel corso degli ultimi anni e’ evidente che le cooperative investono di meno ma rappresentano una fetta sempre piu’ significativo del debito del mondo del vino: la loro gestione mostra segni di deterioramento rispetto alle aziende vinicole.