BocconiTrovat&Partners hanno condotto uno studio in occasione del Vinitaly intervistando 351 appassionati di vino (che bevono vino almeno 3 volte la settimana), per cercare di capire il concetto di marchio di questa categoria di consumatori e cercare di capire che cosa stimola o potrebbe cambiare/migliorare la loro esperienza di acquisto. Come vedrete dalle risposte gli appassionati sono una categoria speciale, dove le normali armi del marketing non funzionano; come amo considerare, sono anche una minoranza del mondo dei consumatori di vino: pensare che il consumatore medio si comporti come l’appassionato e’ errato. Di certo, da questa analisi emergono essenzialmente due aspetti: (1) che l’appassionato ha un concetto di marchio piu’ basato sull’esperienza, sul passaparola e sull’associazione consumatore-produttore; (2) che l’appassionato trova la distribuzione impreparata a soddisfare la sua aspettativa di compratore. Lo si vede chiaramente dai desideri che per la maggior parte vanno insoddisfatti (il poter assaggiare il vino prima dell’acquisto oppure il disporre di una scheda accurata) e dal fatto che l’acquisto diretto (il 32%) assume una dimensione mostruosa rispetto a quelle che sono le penetrazioni normali di questo canale distributivo.
consumi di vino
Indagine sulla scelta dei vini in casa e fuori casa – Acqua Market Research 2010
3 commentiIl Vinitaly e’ una sorgente significativa di nuovi dati e soprattutto indagini. In particolare, oggi ci occopiamo del sondaggio di Acqua Market Research, condotto su 1000 individui, cui sono state fatte diverse domande sui criteri di scelta dei vini sia nei consumi domestici che fuori casa. Avendo poi appurato che i consumi sono in calo, ha anche chiesto quali sono le ragioni di questo calo. Dunque la ricerca raggiunge queste conclusioni (che non sono “conclusive”, perche’ vedremo che un altro sondaggio arriva ad altre evidenze, ma tant’e’…): (1) i tre principali fattori che influenzano la scelta di un vino sono il marchio, l’origine del vino e la denominazione di origine; (2) quando si considera il consumo fuori casa, i fattori che assumono maggiore rilevanza rispetto al consumo domestico sono il marchio, la notorieta’ del vino e la DOC, mentre e’ abbastanza curioso notare come il suggerimento del venditore e’ piu’ seguito per le scelte domestiche che per quelle fuori casa (messaggio chiaro per i sommelier dei ristoranti). Alla seconda domanda, relativa al calo dei consumi, i motivi di salute e di dieta sono largamente preponderanti, seguiti dai problemi relativi alla legislazione relativa alla guida in stato di ebbrezza. Di nuovo, quando si passa dal consumo casalingo a quello fuori casa, assumono maggiore rilevanza le questioni relative alla legge anti-alcol, al prezzo dei vini e alla dieta. Da cio’ derivano un po’ di messaggi per chi si occupa di vino, su quali potrebbero essere le ragioni dei cali del consumo.
Indagine sui consumi di vino fuori casa – Partesa per Vinitaly
nessun commentoA sopperire all’incredibile scarsita’ di dati sul mercato del vino italiano sulla parte “consumo fuori casa” e’ venuta incontro Partesa, uno dei principali distributori italiani di bevande. Che cosa ha fatto Partesa per Vinitaly? Ha semplicemente aperto il suo fatturato per far vedere come si sono comportati diverse categorie di bevande nel corso degli ultimi anni; nel segmento vino, e’ poi andata in profondita’ sulle diverse categorie. Siccome si tratta dei valori di Partesa, e’ inutile che si pubblichino i milioni di euro, sono dati senza senso. E’ anche senza senso pensare a pesare le categorie, dato che Partesa e’ chiaramente sovrappesato sulla birra. Quindi, il lavoro che ho fatto qui e’ quello di prendere i dati, ribasarli e far vedere le tendenze piuttosto che i valori assoluti, che potrebbero anche ingannare qualcuno. Quali conclusioni: (1) la bevanda vino, seppur in calo, si e’ comportata meglio delle altre bevande in questi ultimi anni, insieme alla birra, con un -6% nel 2009 a valore. In forte calo invece sono stati secondo Partesa i liquori e gli aperitivi (punto sul quale ho diversi dubbi). (2) Nell’ambito del vino, la categoria migliore e’ stata quella degli spumanti, in costante crescita fuori casa anche nel 2009 (+3%), con i vini bianchi stabili e i vini rossi in calo piuttosto deciso (-11%), insieme a Champagne (-19%) e altre categorie (che sembrano pero’ marginali per Partesa). (3) i vini di qualita’ continuano a crescere (+3% 2009) a discapito dei vini da tavola (-11%). (4) su questo punto pero’ c’e’ una puntualizzazione da fare: il calo dei vini da tavola e’ essenzialmente un calo costante di volumi a cui si associa un leggero impatto positivo del prezzo-mix. Nel caso dei vini di qualita’ i volumi giocano in positivo, mentre il prezzo-mix nel 2009 e’ stato in calo (-3%).
Il consumo di bevande alcoliche in Italia – aggiornamento 2009
nessun commentoI dati sui consumi di bevande alcoliche in Italia relativi al 2009 mostrano qualche sorpresa, insieme alle ovvie evidenze (superiorità del vino rispetto alle altre bevande). Bene, la sorpresa è relativa al fatto che il calo storico di consumo di vino ha avuto una battuta d’arresto nel 2009. In altre parole, la tendenza che sempre meno persone bevono bevande alcoliche si è fermata. Badate, non stiamo parlando di quantità, stiamo parlando della penetrazione di consumo sul totale della popolazione. Se nel 2008 il 53.4% degli italiani sopra gli 11 anni avevano bevuto almeno 1 volta vino, nel 2009 questa percentuale è salita al 54%. Lo stesso dicasi per la birra e per gli altri alcolici: dal 45% al 45.9% e dal 38.6% al 39.3% rispettivamente. Il luogo comune dice che nelle fasi di recessione si beve di più per consolarsi: guardando questi dati non sembra proprio soltanto un luogo comune… Infine un flash sull’evoluzione dei consumi per eta’, dove vedrete come il consumo di vino sta gradualmente invecchiando…
Germania – mercato e consumi di vino – aggiornamento 2008
nessun commentoSiamo all’ormai consueto appuntamento con i due post dedicati alla Germania. Partiamo con quello relativo al mercato, che conferma le tendenze degli anni passati. I consumi di bevande alcoliche sono leggermente diminuiti nel 2008 (da 141.7 a 141.2 litri). All’interno di questa macrotendenza il vino continua a guadagnare gradatamente terreno a spese della birra, anche se come vedremo nei prossimi diagrammi anche il mercato del vino, storicamente in crescita, ha ceduto il passo nel segmento del consumo fuori casa.