CAVIT ha appena pubblicato il bilancio annuale al 31 maggio 2009. I numeri mettono in luce in modo molto evidente il crollo del fatturato derivato dalla fine dell’accordo con Gallo per i vini americani. CAVIT ha deciso di non fare piu’ il bilancio consolidato, ma cio’ non inficia il confronto con l’anno scorso, dato che la ragione e’ che “l’inclusione dello stesso è irrilevante ai fini della corretta rappresentazione della situazione patrimoniale, finanziaria ed economica della società”. Procediamo quindi a confrontare i dati individuali di CAVIT 2009 con il consolidato 2008, ritenendolo il modo piu’ sensato di confrontare i due esercizi. Fatta questa importante premessa, passiamo al commento: i numeri sono in calo molto significativo, ma CAVIT se la cava attraverso una riduzione significativa dei prezzi pagati ai soci per le uve (-10%), e ritirando il 5% di volumi in meno e tagliando ulteriormente gli acquisti di uve dall’esterno. Cio’ consente alla cooperativa di rimanere in equilibrio economico (per quanto con numeri in forte calo). Prosegue l’espansione nei mercati europei (+28%), anche se l’azienda commenta che “non sempre viene riconosciuto un premio alla qualità, rispondendo principalmente a logichedi prezzo”: in altre parole, i margini sono minori che in Italia e in USA. Cosa dicono del 2009/10? Nulla, parlano dello scenario macroeconomico senza nessuna menzione all’azienda.
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