I numeri del vino – sommario dei post di gennaio 2009

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In gennaio I numeri del vino ha ospitato due interventi esterni: quello di Angelo Gaja sulla vicenda del Brunello e quello di Maurizio Zanella sulla diatriba Spumanti-Champagne. Abbiamo poi commentato uno studio molto interessante sulle determinanti della reputazione nel mondo del vino.

La sezione finanziaria del blog e’ stata preponderante: abbiamo guardato ai numeri 2007 di Botter, al bilancio 2007-08 di CAVIT, della Cantina di Castelnuovo del Garda e di Nosio (gruppo Mezzocorona). Fuori dall’Italia, abbiamo analizzato i risultati del terzo trimestre di Constellation Brands. Il continuo crollo delle borse ha poi suggerito di riguardare alla valutazione delle aziende del settore vinicolo quotate.

Per quanto riguarda il mercato, abbiamo commentato le esportazioni di vino italiano in ottobre, le vendite di Prosecco di Conegliano Valdobbiadene del 2007, le vendite di vino bag-in-box e i canali di vendita del vino in Francia.

Sui dati regionali italiani abbiamo lavorato poco, in attesa dell’aggiornamento della vendemmia 2008: ci siamo quindi focalizzati sui dati storici della provincia di Trento per vitigno. A livello europeo, abbiamo invece guardato alle scorte di vino alla fine della vendemmia 2007.
Infine, a valle dell’aggiornamento OIV sulla produzione di vino, abbiamo guardato alle stime di produzione mondiale del 2008.

Vendite di spumanti al dettaglio, segmentazione e caratteristiche – dati IRI 2007

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I dati IRI Infoscan ci consentono di analizzare l’andamento delle principali categorie di spumante in Italia nel 2007. Secondo ISMEA-ACNielsen, le vendite al dettaglio di spumanti erano cresciute nel 2007 del 5%. Il dato di IRI e’ sostanzialmente allineato, dato che da un lato si parla di un aumento del 2.4% delle vendite nella distribuzione moderna, dall’altro ci troviamo con un +7.4% per quanto riguarda il canale dei grossisti. Il quadro che si trae da questi numeri e’ il seguente: (1) i prodotti piu’ dinamici sul mercato e’ il Prosecco e in generale i prodotti derivati dal metodo Charmat e vinificati secchi, che stanno ormai crescendo molto piu’ velocemente del metodo classico; (2) il mercato della distribuzione all’ingrosso tende ad essere piu’ concentrato della grande distribuzione moderna: i prodotti “secondari” hanno piu’ spazio; (3) gli spumanti italiani, soprattutto quelli dolci ma anche il metodo classico, continuano ad essere consumati prevalentemente in Dicembre e Gennaio.


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Il bilancio e le scorte di vino nell'Unione europea – aggiornamento 2007/08

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Fonte: Unione Europea
L’Unione Europea ha pubblicato un dossier completo con il bilancio delle campagne vinicole europee fino alla stagione 2007-08 (vendemmia 2007). Ho riclassificato tutti i numeri che potete scaricare in questo file allegato. Al fine di cogliere al meglio i dati, dovete considerare che gradualmente l’Unione europea si e’ allargata verso Est e questi numeri mostrano delle tendenze (soprattutto nei consumi) che sono chiaramente influenzate dall’aggiunta di nuovi paesi. Cosa ci mostrano questi dati? (1) che il bilancio del vino dell’unione e’ in buon equilibrio, grazie agli interventi regolamentari per distillare gli eccessi produttivi; (2) che l’ingresso dei nuovi paesi ha dato una nuova spinta ai consumi, senza portare significativi incrementi di produzione; (3) che il confronto tra produzione e consumo umano continua a mostrare uno sbilancio di circa 20m di ettolitri; (4) che la situazione delle rimanenze e’ sotto controllo, con circa 160m di ettolitri di vino a fine vendemmia 2007, ma pur sempre equivalenti a circa il 111% del consumo annuo (incluso usi industriali e senza import-export), rispetto al 130% raggiunto nella vendemmia 2004.


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Prosecco di Conegliano Valdobbiadene – produzione e vendite 2007

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Il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene e’ una delle denominazioni con la piu’ forte crescita in Italia. Il valore di mercato al consumo e’ stimato pari a EUR370m nel 2007 su una produzione (e vendita) di circa 57m di bottiglie, di cui 47m sono della categoria spumante. Come delinea l’approfondita analisi di mercato del centro studi del distretto, il Prosecco e’ coltivato su 4830 ettari, di cui 107 nell’area Cartizze da 2800 viticoltori. Quali sono le principali conclusioni che traiamo da questo studio: la tumultuosa crescita dei volumi e’ stata ottenuta attraverso prodotti di prezzo piu’ basso in Italia, mentre nei mercati esteri c’e’ un forte riposizionamento del prodotto tra i diversi mercati. In Italia, il Prosecco e’ cresciuto sfruttando il canale della distribuzione indiretta, mentre lo sbocco originariamente dominante dell’Horeca procede con una crescita costante ma meno evidente.


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La valutazione delle aziende vinicole in Borsa – aggiornamento Gennaio 2009

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Le borse valori in tutto il mondo continuano a segnare record negativi. Gli economisti si rincorrono nell’abbassare le stime di crescita economica, e a loro volta gli analisti (come il sottoscritto) adottano stime sugli utili aziendali sempre piu’ bassi. La scarsissima visibilita’ su cosa succedera’ anche soltanto tra 6 mesi allontana gli investitori dagli investimenti rischiosi, e quindi dalle azioni. I prezzi delle azioni scendono come risultato di un doppio effetto: da un lato gli utili delle aziende vengono rivisti sempre piu’ al ribasso, dall’altro la scarsa appetibilita’ dell’investimento azionario deprime “il prezzo delle aziende” cioe’ i suoi multipli. Si pagano utili piu’ bassi un multiplo piu’ basso. E questo succede anche nel mondo del vino. Purtroppo abbiamo poche aziende su cui tracciare una storia dei multipli, ma quello che calcoliamo e’ quanto segue: gli utili stimati per il 2009 delle 3 aziende dello Champagne che guardiamo sono oggi del 25% piu’ bassi di settembre 2008 (-3% per Constellation Brands) e il multiplo EV/EBITDA (MOL) medio e’ sceso da 9.6x a 8.9x. Lo stesso succede per il nostro campione nel mondo vino (Cbrands/Concha y Toro/Baron de Ley/Jean Jean/Cottin Freres): se a settembre “trattavano” a un multiplo di 6.4x il margine operativo lordo e 10x il P/E, oggi sono a 5.5x e 8.8x rispettivamente. Oltretutto, quanto piu’ il 2009 si avvicina, tanto piu’ i multipli dovrebbero salire, in quanto moltiplicatori di numeri che sono piu’ facilmente stimabili. Sono proprio diventate cosi’ poco care le aziende vinicole? No, probabilmente no. Piu’ probabile che le stime degli analisti siano in ritardo, cioe’ non incorporino tutta la negativita’ che il 2009 ci portera’: un’azienda di Champagne e’ sempre valsa di piu’ di 9 volte il MOL, e’ probabilmente il MOL stimato per il 2009 che e’ troppo alto rispetto a quello che il mercato (a torto o a ragione) sta in questo momento anticipando. Questo per scoraggiare chiunque legga questo messaggio che i moltiplicatori degli utili di queste aziende possano valere cosi’ poco: poche settimane fa, Campari ha comperato in Ucraina un produttore di spumanti a multipli non troppo lontani (7x).


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