
Wines of Argentina pubblica puntualmente la situazione delle esportazioni argentine di vino, che oggi analizziamo per il 2012, usando i dollari americani per evitare di farci cadere nel tranello della svalutazione della valuta locale. I dati mostrano una crescita del 10% circa per il 2012 sia a valore che a volume, quindi un buon numero. Dietro al numero si celano però due questioni che abbassano la qualità del dato: (1) la crescita del vino imbottigliato è soltanto del 3%, quindi sono i vini sfusi (+58%) e i mosti (+14%) a far crescere il total del 10%; (2) il Malbec è cresciuto soltanto del 5%, mentre il Torrontes, che doveva essere la nuova “tigre” dell’export argentino subisce addirittura un calo nonostante la partenza da livelli molto limitati. Andiamo ad analizzare i dati nel dettaglio.

- Le esportazioni hanno raggiunto il valore di 1156 milioni di dollari, +9%, per un volume di 4.7 milioni di ettolitri esportati, +10%. Di questi, circa 238 milioni di dollari (+14%) e 1 milioni di ettolitri (-1%) sono relativi a mosti. Ne deriva che se restringiamo il confronto al solo vino le esportazioni sono state di 918 milioni di dollari, +8%, o 3.6 milioni di ettolitri, +13%.
- Le esportazioni di vino imbottigliato sono cresciute del 3% a 741 milioni di dollari a fronte di un calo del 3% dei volumi a 1.8 milioni di ettolitri. A compensare è stato il vino sfuso che raggiunge il massimo storico per l’Argentina di 134 milioni di dollari di export, +58%, a fronte di 1.5 milioni di ettolitri di volume esportato. Il quadro è dunque chiaro: dopo anni di spostamento verso i vini imbottigliati, a maggior valore aggiunto, l’Argentina sta subendo le tendenze mondiali che portano all’imbottigliamento nel luogo di consumo. I vini imbottigliati erano il 75% dell’export nel 2010, sono riscesi al 64%, vicino ai livelli storici del 55-60%.
- Da un punto di vista geografico, il mercato americano continua a rappresentare la destinazione chiave del vino imbottigliato, a 274 milioni di dollari e in crescita del 6%. Anche il Canada riprende a crescere dopo la battuta d’arresto del 2011, con 84 milioni di dollari, +4%. Cala invece l’export verso il Brasile, da 64 a 55 milioni di dollari, -14%, a fronte di una riduzione del 17% dei volumi di export.
- Passiamo infine in rassegna i vitigni. Il Malbec sembra in fase di stabilizzazione. I volumi esportati sono cresciuti soltanto dell’1% a 800mila ettolitri, mentre a valore le bottiglie di Malbec totalizzano esportazioni per 370 milioni di dollari, +5%. Rappresentano esattamente il 50% del totale esportato in bottiglia a valore, il 44% circa del volume. Sono stabili o in calo i vitigni intenazionali come Cabernet Sauvignon e Chardonnay mentre va notata lo stop “precoce” del Torrontes, che prometteva essere, almeno nei piani dei produttori locali, il nuovo fenomeno. L’export scende da 23 a 19 milioni di dollari.




