Borgogna


La classifica dei grandi marchi di vino nel mondo – aggiornamento 2013

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La classifica annuale dei grandi marchi del vino di qualità redatta da Liv-ex contiene molte sorprese, alcune delle quali legate alla metodologia di redazione della classifica, dove hanno cambiato i pesi dei vari parametri. Diciamo subito che è una classifica redatta da un trader di vini, e quindi il trading è molto pesante nella redazione della classifica, insieme all’andamento del prezzo. La classifica di quest’anno dicevamo porta con se diverse sorprese, la prima delle quali che non è un Premier Cru di Bordeaux oppure il Domaine de la Romanee Conti) a guidare la classifica. Il crollo dei prezzi dei grandi Bordeaux ha portato in cima alla classifica le seconde scelte. Intendiamoci, la classifica è sempre dominata da Bordeaux, che piazza dal primo al nono posto suoi vini. La classifica appare molto focalizzata sulla Francia, che occupa più posizioni di quante ne abbia mai avute, a discapito dei vini Italiani (da 9 a 7 marchi) e dei vini del resto del mondo (da 6 a 4, mai erano stati così pochi). Per quanto riguarda gli italiani, esce dalla classifica Gaja che sempre era stato presente (dal 2010 a questa parte almeno), Roberto Voerzio, Tua Rita, Solaia, mentre entrano due cantine, Bruno Giacosa (al n.40) e la Fattoria le Macchiole (al n. 90). Andiamo a vedere i dati.

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Cottin Freres – risultati 2012

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Ogni tanto mi capita di cominciare un post come quello di oggi e domandarmi se riuscirò a scrivere qualcosa che attirerà l’attenzione del lettore. Nel caso del produttore di cui analizziamo il bilancio oggi, Cottin Freres, la preoccupazione è doppia, dato che è piccolo e il bilancio dice poco. Non che questa azienda non abbia sorpreso i suoi azionisti. Ha venduto la terra distribuendo un megadividendo nel 2011, ma da quel giorno il titolo ha perso valore in borsa. I risultati del 2012 (a settembre 2012) mettono in luce una forte strategia di diversificazione internazionale, in un paese però, il Giappone, che sta dando diversi grattacapi agli esportatori, a causa delle pesante svalutazione dello yen (parliamo del 30% nel trimestre in corso). Ed ecco lo spunto per dirvi qualcosa di interessante.

Questi numeri ancora non sono impattati da questa evenienza ma nel 2013 probabilmente commenteremo un numero differente e il calo del prezzo delle azioni lo preannunciano: infatti le vendite nei 9 mesi a giugno 2013 mostrano un calo del 5% a 24 milioni di euro, causa minori vendite di Beaujolais in Giappone.

Ma non solo. Un’inchiesta in corso dal 2010 ha fatto esplodere uno scandalo che ha costretto l’azienda a ristrutturare il debito, causa rapporti con le banche e ha ridotto la possibilità di finanziarsi con in fornitori (da cui incremento del capitale circolante e del debito). Risultato finale: il CEO ha chiaramente scritto che potrebbe essere auspicabile e necessario che l’azienda sia venduta per continuare nel suo sviluppo: “De plus COTTIN FRÈRES étudie la possibilité de s’adosser à un industriel du vin français ou étranger pour pérenniser son développement.”

Passiamo ai dati 2012.

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La classifica dei grandi marchi di vino nel mondo – aggiornamento 2012

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Come già anticipato da qualche rivista online, la classifica che Liv-ex compila in collaborazione con The Drink Business sui marchi del vino di qualità ha visto una crescente presenza di vini italiani. In realtà non sono soltanto i vini italiani a cantare vittoria: il vincitore come categoria è sicuramente la Borgogna, che sta attraendo l’attenzione dei collezionisti asiatici alla ricerca di alternative meno costose dei grandi Bordeaux. Su tutti, però, si impone una considerazione chiave: il mondo dei “fine wines” mondiali non è più dominato come negli anni scorsi dai Bordeaux, che sono il vero “sconfitto” di questo ranking. Come vedremo in un secondo post, la presenza di Bordeaux in classifica è scesa da 62 vini a 54 vini tra il 2010 e il 2012, quando i vini italiani, su cui ci concentriamo oggi, sono passati da 5 a 9. A proposito, mi sono dimenticato il vincitore: DRC, che lo scorso anno era al numero 5 e due anni fa era al numero 6. Ma andiamo a vedere la classifica più in dettaglio.

 

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Cottin Freres – risultati 2011

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A guardare I bilanci di Cottin Freres degli ultimi anni appare piuttosto chiaro che alcune aziende vinicole sono meglio analizzabili dal punto di vista della gestione del patrimonio immobiliare che non dei risultati economici. Nel caso di Cottin Freres, i profitti non rendono conto del grande beneficio che i suoi azionisti hanno incassato nel 2011 (10.4 milioni di euro) a fronte della vendita di alcune attività a Mersault per 12 milioni di euro. Proprio questa operazione ha consentito anche di chiudere il bilancio 2011 con un utile di 1.3 milioni di euro, che altrimenti sarebbe stato di poco in rosso. L’evoluzione dell’attività nel corso del 2012 non lascia spazio alla fantasia: le vendite del trimestre chiuso a dicembre erano in calo del 3% circa (anche se a causa della cessazione di vendite promozionali a basso margine). Ma per ora proviamo ad analizzare insieme i dati al 30 settembre 2011.

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Cottin Freres – risultati 2010

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Cottin Freres… le avete comperate le azioni? Io no, oltretutto non posso. Pero’ guardate il grafico qui sopra le azioni sono passate da 5 euro della fine dello scorso anno a 8 euro e poi a oltre 11 euro. Che cosa e’ successo? Che Cottin Freres ha annunciato la vendita di 7 ettari di vigna di proprieta’ a Mersault per 12.3 milioni di euro, realizzando un guadagno rispetto al valore di bilancio di 7.7 milioni di euro. Due le notizie che hanno spinto le azioni: prima botta: l’azienda annuncia la vendita a un valore ben superiore a quello di bilancio; seconda botta (di qualche giorno fa): l’azienda annuncia la distribuzione del guadagno agli azionisti, cioe’ 4.6 euro per azione. Questo e’ un caso eclatante di azienda/azione “dimenticata”, dove gli investitori non sono attenti a valutare l’attivita’. Le azioni trattano a largo sconto sul loro valore ma quando viene realizzata un’operazione che “cristallizza” questo valore in qualche modo nascosto (o meglio, dimenticato), allora tutti arrivano e rivalutano le azioni dell’azienda. Passiamo oltre. Se fosse per i risultati 2010 che andiamo a commentare, non ci sarebbero grandi notizie: fatturato in costante calo, margini in miglioramento grazie a un’azione encomiabile di taglio dei costi, attento controllo del capitale circolante. Sono concetti che abbiamo gia’ espresso in diverse altre aziende. Di certo, Cottin Freres ha venduto un pezzo di azienda (e ne vedremo l’effetto sul margine lordo, destinato probabilmente a calare) e ha oggi un fatturato di 30 milioni di euro annui contro i 50 milioni toccati nell’esercizio 2006.



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