I dati delle esportazioni di maggio sono buoni (+12%), tanto buoni da far riaccelerare il ritmo delle nostre esportazioni dal 5% dei primi 4 mesi al 6.4% attuale. Aumentano dunque il mio buon umore, in questo caldo agosto in cui vi scrivo da Las Vegas. Mi concedo una licenza poetica: oggi ho mangiato nella catena Shake Shack (ottimi hamburger con ingredienti selezionati) e tra i 2-3 vini acquistabili c’era il Valdobbiadene Prosecco Superiore di Mionetto. Molto bene direi. Tornando a noi, i dati 2016 sono molto altalenanti, con mesi molto positivi che si alternano a mesi negativi, a causa del calendario della Pasqua e dall’uscita dall’anno bisestile. Maggio però era un mese “normale” e il dato è stato decisamente buono. Gli unici dubbi che mi vengono relativi alla sostenibilità di questo andamento, è che 1) sono totalmente legati all’incremento dei volumi che probabilmente la vendemmia 2017 non spingerà ulteriormente e 2) lo scenario delle valute è mutato radicalmente negli ultimi mesi, con un significativo indebolimento del dollaro (attualmente a 1.18 sull’euro). Passiamo per ora ai dati.
- Le esportazioni di vino italiano in maggio sono cresciute del 12% a 544 milioni di euro, il che porta i primi 5 mesi dell’anno a +6.4% e gli ultimi 12 mesi a +5.4%. Tutte le categorie contribuiscono in modo positivo. Nel mese sono stati molto forti anche i vini in bottiglia, +9%, il che porta il saldo da inizio anno della categoria, la più importante, a +4.2%.
- I volumi sono chiaramente il driver principale. Nel mese crescono del 17.6%, il che porta il saldo dei primi 5 mesi e degli ultimi 12 molto praticamente al medesimo livello dei valori. Quindi nessun miglioramento del prezzo medio, anche in relazione a una evoluzione del cambio (nel periodo soprattutto relativo alla sterlina) che influisce in modo negativo.
- L’unico mercato che non va bene in maggio è l’Olanda, tra quelli più importanti. Gli USA crescono di oltre il 10%, Germania e Regno Unito sono intorno a +8%. Svizzera, Canada, Svezia, Giappone, Francia e Danimarca sono tutti con crescite superiori al 10%.
- Nel segmento degli spumanti che crescono del 19% in maggio e del 14% nei primi mesi del 2017, sono molto forti i dati del mercato USA, rispettivamente a +37% in maggio e +20% nei primi 5 mesi. Anche il Regno Unito continua a mostrare incrementi superiori al 10%. Tra i grandi mercati dello spumante, l’unico che nel 2017 non fornisce segnali positivi è la Svizzera, che ha subito un calo del 7% a 18 milioni di euro nei primi 5 mesi dell’anno.
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