Esportazioni di spumante italiano – aggiornamento primo trimestre 2012

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Come diceva una famosa pubblicita’, questi primi mesi del 2012 sono andati molto bene “per molti ma non per tutti” gli spumanti italiani. Va detto che si tratta di un periodo molto poco significativo per il segmento, dato che le vendite si concentrano nella parte finale dell’anno. Ci sono poi alcuni temporanei cambi di distribuzione (di Campari per esempio), che possono influenzare il confronto con lo scorso anno. Va da se’ che se i primi 3 mesi dell’anno mostrano un incremento del 13% dell’export di spumanti totale, la denominazione Asti cala del 19%, mentre gli spumanti DOP crescono del 28%. Si tratta di numeri piccoli, diciamo circa un sesto delle esportazioni annuali, ma certamente la partenza dell’Asti non e’ stata cosi’ positiva non soltanto a causa della Russia, ma anche per esempio del mercato americano. Vediamo i numeri.

 

 

 

  • Le esportazioni del trimestre sono state di 108 milioni, il 21% sono state di Asti, il 50% circa di spumanti DOP e il restante 29% di tutti gli altri spumanti. La crescita del 13% deriva interamente dal prezzo-mix, +14%, dato che i volumi sono in leggero calo (-1% a 377mila ettolitri). Il miglioramento del prezzo mix ha una chiara componente di “mix” dato che l’Asti in calo rappresenta la parte a piu’ basso prezzo dell’export.
  • Abbiamo detto che la tendenza e’ molto variegata tra le categorie. Nel caso dell’Asti i 22 milioni di export sono in calo del 19%, di cui -17% a volume e -2% a prezzo-mix. Andando nel dettaglio per mercato, si possono identificare chiaramente le cause del calo: le esportazioni in Russia praticamente non ci sono state nel trimestre (-93%), gli USA sono calati del 20% e l’Austria del 24%. Tre dei primi 5 mercati sono dunque in calo, ma anche Danimarca e Giappone sono giu’ di oltre il 10%. Continua invece ad andare bene (+11%) il mercato principale del prodotto, la Germania.
  • Gli spumanti DOP non rallentano la marcia. Nel trimestre sono in crescita del 29%, di cui 25% sui volumi e 3% a prezzo-mix. Qui i protagonisti della crescita sono il mercato inglese che cresce del 71% nel trimestre (e sta per superare la Germania diventando il secondo mercato). Se pero’ scorrete la tabella e’ una sfilata di segni positivi sia sul trimestre, che sui dati dei 12 mesi. Il dato mensile mostra un segno meno davanti agli USA, il principale mercato, ma il dato e’ troppo poco significativo per poter essere interpretato.
  • La categoria in generale sta ancora performando molto bene. Bisognera’ nei prossimi mesi vedere se il calo in Russia dell’Asti viene recuperato (i numeri sono cosi’ piccoli che basta un mese molto buono per cancellare la partenza lenta). Appuntamento quindi ad agosto, quando saranno disponibili i dati di fine giugno.

 

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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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