Esportazioni di spumante italiano – primo semestre 2014 / giugno 2014

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Come accennavamo domenica sera, la categoria dei vini spumanti continua a macinare record, mese dopo mese. Va pero’ evidenziato che il buon risultato e’ frutto di trend piuttosto squilibrati tra le categorie di prodotto e i mercati. A tale proposito, il Regno Unito e’ diventato il primo mercato per lo spumante italiano, scalzando gli USA, che a loro volta nel 2011 avevano scalzato la Germania. Il segmento resta guidato dal successo degli spumanti DOP, dietro cui c’e’ il fenomeno del Prosecco, mentre per l’Asti si chiude un semestre “amaro”, con un -10%, certamente influenzato dalla forte esposizione del prodotto al mercato russo (un grattacapo per tutti, anche al di la’ dei cambi) e al declino del prodotto nel mercato tedesco: stiamo parlando, giusto per intenderci, dei primi due mercati per l’Asti. Andiamo ad analizzare insieme i numeri.

 

 

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  • Le esportazioni di spumante nel semestre crescono del 16% a 329 milioni di euro, con un incremento del 20% dei volumi e un calo del 4% del prezzo mix. Giusto per intenderci, il primo semestre e’ stagionalmente meno rilevante, dato che rappresenta a occhio il 40% del dato annuale, molto influenzato dall’andamento dei mesi da settembre a novembre, quando si spediscono i prodotti per il mese critico di dicembre.
  • Il primo mercato per lo spumante come abbiamo accennato e’ diventato il Regno Unito (perdonate la tabella ancora “sbagliata” nell’ordine delle nazioni), con 147 milioni di euro sull’anno e 65 milioni nel semestre, in crescita di oltre il 40%, mentre gli USA sono in crescita del 12% nel semestre (13% sull’anno). Tra i grandi mercati, in calo dell’8% la Germania a 34 milioni, quindi quasi la meta’ di USA e Regno Unito, -42% per la Russia che crolla a 10 milioni di euro (ma il tema sara’ cosa succede nell’ultimo trimestre). Crescono alcuni mercati come Belgio e Austria, in modo anche vorticoso, come potete vedere dalla tabella.
  • Passiamo brevemente alle categorie. L’Asti spumante e’ decisamente la categoria piu’ preoccupante, dato che i numeri si sostengono su incredibili cambiamenti di mix tra i mercati. Nel semestre, il primo mercato e’ addirittura diventato la Lettonia, con 8 milioni di euro. E’ vero che i dati semestrali sono ballerini, ma certamente fa specie trovarsi di fronte al calo del 45% in Germania, del 70% in Russia e del 33% nel Regno Unito. Se sul semestre le vendite calano del 10%, nell’anno siamo ancora di fronte a un +10%, che pero’ ricordo bene fu generato dal recupero delle esportazioni verso la Russia, che difficilmente saranno confermate quest’anno.
  • Chiudiamo con gli spumanti DOP, che ormai sono i grandi protagonisti, con 209 milioni di euro di esportazioni contro i 51 dell’Asti. Il Regno Unito cresce del 51% a 57 milioni nel semestre e a 121 milioni nell’anno terminante a giugno, gli USA sono a 50 milioni nel semestre (+28%). Come vedte dalla tabella non c’e’ tra i principali mercati un segno negativo e, soprattutto, la lista dei mercati che vedete con Germania, Svizzera, Austria, Belgio, Norvegia, Canada, Svezia e Giappone, lascia piuttosto tranquilli rispetto a possibili problemi “geopolitici”. Invece, il problema potrebbe a questo punto essere un calo delle produzioni per una vendemmia sfortunata, come potrebbe essere quella del 2014. Ma questo sara’ un problema del 2015…
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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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